ZES, il Consiglio comunale approva la proposta di delibera delle opposizioni
Esulta PVA: «Un grande risultato politico».
domenica 10 febbraio 2019
15.05
LA DISCUSSIONE - Il Consiglio comunale di venerdì sera, in cui si è discusso unicamente dell'esclusione di Giovinazzo dalla cosiddetta Zona Economica Speciale Adriatica, è stato importante per mettere al centro del dibattito politico proposte e visioni.
Da una parte le opposizioni, PVA e PD, che avevano voluto un'assise cittadina monotematica e che vorrebbero a tutti i costi il rientro della città in quell'area per attrarre investimenti da fuori. Dall'altra la maggioranza in Consiglio, che in accordo con gli amministratori ha da qualche tempo virato su un ragionamento più ad ampio spettro, che guardi anche alle realtà viciniore più attrezzate per creare poi le condizioni di nuovi posti di lavoro per i giovanizzesi.
Il rischio, secondo il Consigliere comunale di PVA, Daniele de Gennaro, è che Giovinazzo finisca «per respirare dal tubo di scappamento di una Ferrari», stando un po' alla finestra. Un concetto simile ribadito a più riprese anche da Gianni Camporeale del PD, che ha spinto per l'approvazione di una delibera che mettesse nero su bianco un impegno ufficiale dell'Amministrazione comunale in tal senso.
Il dibattito, per la verità, tranne un momento di tensione tra Camporeale e Claudio Spadavecchia, è scorso in maniera costruttiva, grazie anche all'apporto del prof. Federico Pirro, docente di Storia dell'Industria e grande conoscitore di queste dinamiche, di Arcangelo Mariani, del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale della Regione Puglia, e del Consigliere regionale, nonché vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico, Domenico Damascelli.
L'esclusione di Giovinazzo era giunta per la mancanza di alcuni parametri legati alla vicinanza ad aree industrializzate, a porti, a reti di comunicazione viaria ecc. Decisione che aveva fatto storcere il naso a molti perché ritenuta ingiusta.
LE POSIZIONI IN CAMPO - Da una parte quindi l'Amministrazione, che anche grazie alle relazioni degli ospiti ha ribadito attraverso le parole del Sindaco, Tommaso Depalma, la propria idea di far rimettere a bando altre porzioni di territorio, senza però fornire illusioni alla gente. Difficile che, nella situazione attuale, Giovinazzo riesca a soddisfare quei parametri di cui sopra, con un'ASI ferma da decenni. Bisognerebbe, secondo la maggioranza, cercare di pensare in ambito metropolitano, consentendo di installare le ZES in territori limitrofi meglio attrezzati per trarne giovamento anche a Giovinazzo, nell'immediatezza, in termini occupazionali.
L'altro versante è invece quello delle opposizioni, che guardano al locale e che hanno infine ottenuto una deliberazione consiliare che impegnasse gli amministratori a continuare nell'azione per rientrare nella ZES Adriatica, ritenuta di fondamentale importanza per il futuro economico cittadino. Bisogna insistere, per PD e PVA, e cercare di giungere ad un risultato che potrebbe caratterizzare la città di Giovinazzo nei prossimi anni.
Il risultato ulteriore rispetto all'approvazione della delibera, è che ciascun Consigliere dovrà attivarsi in Regione Puglia per coinvolgere sul problema i propri referenti regionali. Disponibilità ad un tavolo di confronto con i capigruppo è stata data da Domenico Damascelli, che intende fare da tramite con l'Assessorato regionale competente per cercare nuove strade da battere per Giovinazzo.
LA SODDISFAZIONE DI PRIMAVERA ALTERNATIVA - «Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la proposta di delibera delle forze di opposizione tesa a far rientrare Giovinazzo nella ZES Adriatica. Un grande risultato politico, all'esito di una seduta consiliare dove finalmente si è parlato di sviluppo economico, produttivo e di lavoro.
Se un plauso va agli interventi del prof. Pirro e del dott. Mariani per le esaustive relazioni sulle potenzialità delle aree ZES e ASI, non si può non sottolineare invece l'assenza del Presidente della Regione Puglia Emiliano e dell'assessore alle attività produttive Borraccino.
Sconcertante il totale scetticismo e l'assenza di visione sullo sviluppo produttivo e economico di Giovinazzo mostrato da questa amministrazione, incapace di declinare proposte di sviluppo economico-produttive, nonostante le ottimistiche potenzialità espresse da Pirro e Mariani. Insomma, alla fine, l'adesione della maggioranza all'ordine del giorno è apparsa debole, poco convinta e poco condivisa.
Da rimarcare, ancora una volta, il solito campionario di offese ed improperi a PrimaVera Alternativa sciorinato da Depalma e Iannone, nel maldestro tentativo di parare i colpi per una decisione a loro poco gradita».
Da una parte le opposizioni, PVA e PD, che avevano voluto un'assise cittadina monotematica e che vorrebbero a tutti i costi il rientro della città in quell'area per attrarre investimenti da fuori. Dall'altra la maggioranza in Consiglio, che in accordo con gli amministratori ha da qualche tempo virato su un ragionamento più ad ampio spettro, che guardi anche alle realtà viciniore più attrezzate per creare poi le condizioni di nuovi posti di lavoro per i giovanizzesi.
Il rischio, secondo il Consigliere comunale di PVA, Daniele de Gennaro, è che Giovinazzo finisca «per respirare dal tubo di scappamento di una Ferrari», stando un po' alla finestra. Un concetto simile ribadito a più riprese anche da Gianni Camporeale del PD, che ha spinto per l'approvazione di una delibera che mettesse nero su bianco un impegno ufficiale dell'Amministrazione comunale in tal senso.
Il dibattito, per la verità, tranne un momento di tensione tra Camporeale e Claudio Spadavecchia, è scorso in maniera costruttiva, grazie anche all'apporto del prof. Federico Pirro, docente di Storia dell'Industria e grande conoscitore di queste dinamiche, di Arcangelo Mariani, del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale della Regione Puglia, e del Consigliere regionale, nonché vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico, Domenico Damascelli.
L'esclusione di Giovinazzo era giunta per la mancanza di alcuni parametri legati alla vicinanza ad aree industrializzate, a porti, a reti di comunicazione viaria ecc. Decisione che aveva fatto storcere il naso a molti perché ritenuta ingiusta.
LE POSIZIONI IN CAMPO - Da una parte quindi l'Amministrazione, che anche grazie alle relazioni degli ospiti ha ribadito attraverso le parole del Sindaco, Tommaso Depalma, la propria idea di far rimettere a bando altre porzioni di territorio, senza però fornire illusioni alla gente. Difficile che, nella situazione attuale, Giovinazzo riesca a soddisfare quei parametri di cui sopra, con un'ASI ferma da decenni. Bisognerebbe, secondo la maggioranza, cercare di pensare in ambito metropolitano, consentendo di installare le ZES in territori limitrofi meglio attrezzati per trarne giovamento anche a Giovinazzo, nell'immediatezza, in termini occupazionali.
L'altro versante è invece quello delle opposizioni, che guardano al locale e che hanno infine ottenuto una deliberazione consiliare che impegnasse gli amministratori a continuare nell'azione per rientrare nella ZES Adriatica, ritenuta di fondamentale importanza per il futuro economico cittadino. Bisogna insistere, per PD e PVA, e cercare di giungere ad un risultato che potrebbe caratterizzare la città di Giovinazzo nei prossimi anni.
Il risultato ulteriore rispetto all'approvazione della delibera, è che ciascun Consigliere dovrà attivarsi in Regione Puglia per coinvolgere sul problema i propri referenti regionali. Disponibilità ad un tavolo di confronto con i capigruppo è stata data da Domenico Damascelli, che intende fare da tramite con l'Assessorato regionale competente per cercare nuove strade da battere per Giovinazzo.
LA SODDISFAZIONE DI PRIMAVERA ALTERNATIVA - «Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la proposta di delibera delle forze di opposizione tesa a far rientrare Giovinazzo nella ZES Adriatica. Un grande risultato politico, all'esito di una seduta consiliare dove finalmente si è parlato di sviluppo economico, produttivo e di lavoro.
Se un plauso va agli interventi del prof. Pirro e del dott. Mariani per le esaustive relazioni sulle potenzialità delle aree ZES e ASI, non si può non sottolineare invece l'assenza del Presidente della Regione Puglia Emiliano e dell'assessore alle attività produttive Borraccino.
Sconcertante il totale scetticismo e l'assenza di visione sullo sviluppo produttivo e economico di Giovinazzo mostrato da questa amministrazione, incapace di declinare proposte di sviluppo economico-produttive, nonostante le ottimistiche potenzialità espresse da Pirro e Mariani. Insomma, alla fine, l'adesione della maggioranza all'ordine del giorno è apparsa debole, poco convinta e poco condivisa.
Da rimarcare, ancora una volta, il solito campionario di offese ed improperi a PrimaVera Alternativa sciorinato da Depalma e Iannone, nel maldestro tentativo di parare i colpi per una decisione a loro poco gradita».