Violò il divieto di avvicinamento, assolto: «Il fatto non costituisce reato»

I fatti ad agosto: l'uomo, un 51enne di Giovinazzo, finì in carcere per essersi avvicinato alla sua compagna

martedì 28 novembre 2023
A cura di La Redazione
Si è chiusa il 22 novembre scorso la vicenda giudiziaria che vedeva sott'accusa per essersi avvicinato alla sua compagna, un 51enne di Giovinazzo. La sentenza della seconda sezione penale del Tribunale di Bari (giudice Giovanna Dimiccoli) è stata di assoluzione dal reato ascritto perché «il fatto non costituisce reato».

Tutto ha avuto inizio lo scorso 21 agosto: l'uomo, un pregiudicato del posto (di cui omettiamo le generalità a tutela della vittima, nda), già tratto in arresto la sera dello scorso Natale per resistenza a pubblico ufficiale - in quella circostanza aggredì con calci e pugni due militari intervenuti per riportare la calma dopo una lite in strada con la sua compagna -, e rimesso in libertà al termine dell'udienza di convalida dell'arresto, ignorò l'obbligo di avvicinamento all'abitazione della donna.

I Carabinieri della locale Stazione, allertati da una telefonata al centralino del 112, si fiondarono sul posto, in via Petrarca, perché la violazione commessa, in virtù della legge n. 69 del 2019 e ormai nota come "Codice Rosso", integra una fattispecie di reato. L'uomo fu fermato e arrestato: il 51enne, accusato della violazione degli obblighi imposti dall'Autorità Giudiziaria, fu dapprima relegato ai domiciliari, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, e poco dopo in carcere.

Tre mesi dopo, assistito dall'avvocato Francesco Mastro, è stato assolto: la sentenza va ad aggiungersi a un precedente verdetto di non colpevolezza emesso in un altro procedimento a carico dell'uomo accusato di aver maltrattato la propria compagna e tentato di abusare di lei. Ma nemmeno queste accuse hanno retto.