Violenza sulle donne, novità a Giovinazzo e Molfetta
Collaborazione stretta tra i due comuni
domenica 5 luglio 2015
10.24
Poco più di un anno fa, il 27 giugno 2014, il Consiglio Regionale della Puglia approvò una legge sulla "Prevenzione e contrasto alla violenza di genere".
Il testo, votato all'unanimità dalla forze politiche allora presenti in Consiglio Regionale, ha permesso l'avvio di un percorso virtuoso, che metteva nero su bianco quanto già sperimentato in itinere sul tema.
Giovinazzo ha continuato questo percorso in piena sinergia con il Comune di Molfetta ed oggi siamo ormai in procinto di chiudere il cerchio. Ad annunciarlo, con una nota apparsa giorni addietro sul suo profilo Facebook, è l'Assessora alle Pari Opportunità, Antonia Pansini, che in un suo post ha preannunciato importanti novità: «La scorsa settimana, come già vi avevo accennato, mi sono vista con il Sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio - scrive la Pansini - per mettere a punto un importante progetto europeo anti-violenza cui stiamo partecipando attraverso il Piano Sociale di Zona».
«Andremo ad aprire - prosegue - due sportelli territoriali su Giovinazzo e Molfetta, a chiudere due importanti convenzioni con Centri Antiviolenza e Case Rifugio, a formare i ragazzi di tutte le scuole molfettesi e giovinazzesi, ad attivare il "Codice Rosa" nell'ospedale di ambito territoriale molfettese, ad aiutare uomini che utilizzano la violenza e lo stalkeraggio su donne e minori».
L'Assessora ha precisato nel post che altre importanti novità saranno annunciate nelle prossime settimane, ma intanto in un Mezzogiorno in cui spesso questo tipo di problemi vengono ignorati, spesso giustificati, altre volte derubricati a semplici fatti da risolvere nelle quattro mura domestiche o privatamente, è un passo avanti molto importante. Non si guarda solo alle donne offese o sottoposte a violenza e minacce, ma anche all'ascolto degli uomini, alla comprensione di quelle che possono davvero essere patologie da curare anche attraverso il continuo dialogo con esperti del settore.
«L'intesa con Paola Natalicchio e con i referenti regionali è perfetta - ha ribadito Antonia Pansini - e questo è importante perché dà modo di attuare una realtà territoriale concretamente utile e al servizio dei cittadini».
Il testo, votato all'unanimità dalla forze politiche allora presenti in Consiglio Regionale, ha permesso l'avvio di un percorso virtuoso, che metteva nero su bianco quanto già sperimentato in itinere sul tema.
Giovinazzo ha continuato questo percorso in piena sinergia con il Comune di Molfetta ed oggi siamo ormai in procinto di chiudere il cerchio. Ad annunciarlo, con una nota apparsa giorni addietro sul suo profilo Facebook, è l'Assessora alle Pari Opportunità, Antonia Pansini, che in un suo post ha preannunciato importanti novità: «La scorsa settimana, come già vi avevo accennato, mi sono vista con il Sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio - scrive la Pansini - per mettere a punto un importante progetto europeo anti-violenza cui stiamo partecipando attraverso il Piano Sociale di Zona».
«Andremo ad aprire - prosegue - due sportelli territoriali su Giovinazzo e Molfetta, a chiudere due importanti convenzioni con Centri Antiviolenza e Case Rifugio, a formare i ragazzi di tutte le scuole molfettesi e giovinazzesi, ad attivare il "Codice Rosa" nell'ospedale di ambito territoriale molfettese, ad aiutare uomini che utilizzano la violenza e lo stalkeraggio su donne e minori».
L'Assessora ha precisato nel post che altre importanti novità saranno annunciate nelle prossime settimane, ma intanto in un Mezzogiorno in cui spesso questo tipo di problemi vengono ignorati, spesso giustificati, altre volte derubricati a semplici fatti da risolvere nelle quattro mura domestiche o privatamente, è un passo avanti molto importante. Non si guarda solo alle donne offese o sottoposte a violenza e minacce, ma anche all'ascolto degli uomini, alla comprensione di quelle che possono davvero essere patologie da curare anche attraverso il continuo dialogo con esperti del settore.
«L'intesa con Paola Natalicchio e con i referenti regionali è perfetta - ha ribadito Antonia Pansini - e questo è importante perché dà modo di attuare una realtà territoriale concretamente utile e al servizio dei cittadini».