Villetta di viale Moro: il gestore ci scrive
Lo sfogo: «Sono basito dalla poca conoscenza degli atti»
giovedì 14 dicembre 2017
05.30
Una interrogazione consiliare sulla situazione all'interno della Villetta di viale Aldo Moro, adiacente alla Parrocchia dell'Immacolata, e la risposta dell'Assessore al Decoro Urbano, Gaetano Depalo, erano stati il prologo di una vicenda che vive oggi un suo nuovo atto.
Ci ha scritto Franco Lazzaro, legale rappresentante della Center Service, la Cooperativa sociale con sede in via Cavour che gestisce quell'area da questa estate.
Lamenta la «poca conoscenza degli atti» da parte dei Consiglieri di PrimaVera Alternativa e lo scrivente sottolinea: «Stravolgere il contenuto degli atti irriverente ed immeritorio nei confronti di chi si è impegnato con proprie sostanze, sia fisiche che materiali, ed ha anche richiesto un finanziamento, ancora non concesso, per recuperare e migliorare ulteriormente uno spazio pubblico dimenticato».
Nella missiva viene anche rimarcato che non vi è alcun accordo con il Comune di Giovinazzo, né scritto né tanto meno verbale, circa la realizzazione di un «campo di bocce».
Ciò che sarebbe evidente, invece, secondo Lazzaro «è il fatto che la villetta in questione era chiusa da decenni ed oggi è di nuovo fruibile. Aveva viali con pavimentazione divelta e verde non curato - rimarca la nota -, mentre oggi risulta tutto a posto. I bagni pubblici erano distrutti - insiste - mentre oggi sono in perfetta efficienza così come le panchine. L'area giostrine era completamente inutilizzabile, oggi risulta risistemata e lo sarà sempre di più».
«Certo sarebbe curioso capire - continua - in quale atto di convenzione era indicato un mio impegno a realizzare un campo di bocce o l'obbligo di una polizza fideiussoria, cosa diversa dalla responsabilità civile, che, ovvio, è mio interesse sottoscrivere e che ho già sottoscritto».
Il legale rappresentante della Center Service si impegna anche a realizzare l'area sgambamento cani e l'impianto di videosorveglianza, ma sottolinea che non ci sono tempi contrattualmente prestabiliti per questo e che vi sono una serie di autorizzazioni di polizia da ottenere prima di poter operare.
La conclusione è chiara ed è una stoccata alle opposizioni che hanno, secondo la sua idea, travisato la realtà: «Spero che la "politica" faccia la politica - scrive - e non usi pretesti per generare polemiche sterili o, peggio ancora, distorcere ciò che è».
Ci ha scritto Franco Lazzaro, legale rappresentante della Center Service, la Cooperativa sociale con sede in via Cavour che gestisce quell'area da questa estate.
Lamenta la «poca conoscenza degli atti» da parte dei Consiglieri di PrimaVera Alternativa e lo scrivente sottolinea: «Stravolgere il contenuto degli atti irriverente ed immeritorio nei confronti di chi si è impegnato con proprie sostanze, sia fisiche che materiali, ed ha anche richiesto un finanziamento, ancora non concesso, per recuperare e migliorare ulteriormente uno spazio pubblico dimenticato».
Nella missiva viene anche rimarcato che non vi è alcun accordo con il Comune di Giovinazzo, né scritto né tanto meno verbale, circa la realizzazione di un «campo di bocce».
Ciò che sarebbe evidente, invece, secondo Lazzaro «è il fatto che la villetta in questione era chiusa da decenni ed oggi è di nuovo fruibile. Aveva viali con pavimentazione divelta e verde non curato - rimarca la nota -, mentre oggi risulta tutto a posto. I bagni pubblici erano distrutti - insiste - mentre oggi sono in perfetta efficienza così come le panchine. L'area giostrine era completamente inutilizzabile, oggi risulta risistemata e lo sarà sempre di più».
«Certo sarebbe curioso capire - continua - in quale atto di convenzione era indicato un mio impegno a realizzare un campo di bocce o l'obbligo di una polizza fideiussoria, cosa diversa dalla responsabilità civile, che, ovvio, è mio interesse sottoscrivere e che ho già sottoscritto».
Il legale rappresentante della Center Service si impegna anche a realizzare l'area sgambamento cani e l'impianto di videosorveglianza, ma sottolinea che non ci sono tempi contrattualmente prestabiliti per questo e che vi sono una serie di autorizzazioni di polizia da ottenere prima di poter operare.
La conclusione è chiara ed è una stoccata alle opposizioni che hanno, secondo la sua idea, travisato la realtà: «Spero che la "politica" faccia la politica - scrive - e non usi pretesti per generare polemiche sterili o, peggio ancora, distorcere ciò che è».