Villa comunale senza regole. Occorre educazione non solo prevenzione
Una nostra riflessione su quanto accade quotidianamente nel polmone verde della città
giovedì 13 aprile 2023
13.11
La Villa Comunale di Giovinazzo è da decenni il luogo di ritrovo per tante famiglie, al pari del Parco Scianatico. È senza dubbio uno dei luoghi maggiormente frequentati della città, centralissimo, da poco tempo restaurato, tornato a nuova vita. Ma è anche uno dei luoghi in cui la maleducazione individuale si fa legge, là dove una regola vera non c'è.
Ed infatti nei giorni scorsi ci siamo imbattuti, per esempio a Pasquetta, nel pomeriggio, in adolescenti che "maltrattavano" i giochi per i più piccoli, un fenomeno che sembra ripetersi quasi tutti i giorni.
Alla richiesta di smetterla, pervenuta da parte di alcuni genitori di bimbe e bimbe di pochi anni, la risposta è stata chiara: bisognava farsi i fatti propri, non stavano facendo nulla di male ed in alcuni casi sono arrivate minacce.
Peggio è andata martedì scorso, intorno alle 18.30-19.00, quando tre ragazzetti (mocciosetti qualcuno li ha definiti) si sono divertiti a sparare petardi tra la gente, ai piedi di coppie di anziani che passeggiavano tranquillamente, davanti agli occhi attoniti di un padre e figlio tedeschi che sorseggiavano una bibita seduti ad una panchina e di una famigliola danese.
Un bellissimo biglietto da visita, non c'è che dire. Benvenuti ad Incivilia.
Hai voglia a pubblicizzare il borgo antico, lo scorcio di via Marina, la Cattedrale e la passerella di Levante. Hai voglia ad investire tempo e danaro per propagandare la "nuova perla dell'Adriatico" se poi ci sono comportamenti di questo tipo, simili nella fenomenologia a quelli che nella notta di Halloween hanno portato ad imbrattare i muri del Palazzo Vescovile.
Sono figli vostri, non facciamo finta non sia così. Sono giovinazzesi, non c'è nessun mostro da additare proveniente da città limitrofe.
Alcune volte anche gli adulti fanno incetta di comportamenti incivili, dall'escremento canino lasciato nelle aiuole "tanto chi mi deve fare niente", all'indifferenziato lasciato nei cestini portarifiuti. Sono ragazzini e ragazzine prodotto di adulti che non danno regole, che hanno bisogno loro stessi ci sia una "guardia" dietro ciascuno.
Ci esaspera e ci fa schifo (sì schifo!) pensare che il mondo volga lo sguardo a tutela dell'ambiente, sostenibilità, attenzione allo smaltimento dei rifiuti e da noi ci sia gente rimasta a 50 anni fa. Noi possiamo continuare a segnalare (e lo abbiamo fatto in entrambi i casi descritti) a sindaco e Polizia Locale, ma è possibile che il libero arbitrio debba sempre essere usato così male alle nostre latitudini? Possibile che mai nessuno paghi di tasca propria?
Poi siamo i primi ad indignarci quando persone che arrivano da fuori, da contesti di comprovata civiltà, ci appellano in malo modo. Hanno ragione loro, facciamocene noi una ragione e cerchiamo piuttosto di isolare questi comportamenti, immischiandoci. Non è possibile che mamme e papà che vedono ciò che accade in Villa, al Parco Scianatico, nelle piazzette periferiche non battano quasi mai ciglio, persi nei loro discorsi (ma esattamente di cosa parlate per non accorgervi di ciò che vi succede attorno, da essere così presi? Sarebbe bello saperlo...).
Cerchiamo pazientemente e quotidianamente di riportare al centro dei nostri comportamenti e di quelli dei nostri figli il decoro, l'amore per l'arredo urbano, un ritrovato senso civico. Perché appare evidente che più della repressione può fare l'insegnamento della buona educazione.
Ed infatti nei giorni scorsi ci siamo imbattuti, per esempio a Pasquetta, nel pomeriggio, in adolescenti che "maltrattavano" i giochi per i più piccoli, un fenomeno che sembra ripetersi quasi tutti i giorni.
Alla richiesta di smetterla, pervenuta da parte di alcuni genitori di bimbe e bimbe di pochi anni, la risposta è stata chiara: bisognava farsi i fatti propri, non stavano facendo nulla di male ed in alcuni casi sono arrivate minacce.
Peggio è andata martedì scorso, intorno alle 18.30-19.00, quando tre ragazzetti (mocciosetti qualcuno li ha definiti) si sono divertiti a sparare petardi tra la gente, ai piedi di coppie di anziani che passeggiavano tranquillamente, davanti agli occhi attoniti di un padre e figlio tedeschi che sorseggiavano una bibita seduti ad una panchina e di una famigliola danese.
Un bellissimo biglietto da visita, non c'è che dire. Benvenuti ad Incivilia.
Hai voglia a pubblicizzare il borgo antico, lo scorcio di via Marina, la Cattedrale e la passerella di Levante. Hai voglia ad investire tempo e danaro per propagandare la "nuova perla dell'Adriatico" se poi ci sono comportamenti di questo tipo, simili nella fenomenologia a quelli che nella notta di Halloween hanno portato ad imbrattare i muri del Palazzo Vescovile.
Sono figli vostri, non facciamo finta non sia così. Sono giovinazzesi, non c'è nessun mostro da additare proveniente da città limitrofe.
Alcune volte anche gli adulti fanno incetta di comportamenti incivili, dall'escremento canino lasciato nelle aiuole "tanto chi mi deve fare niente", all'indifferenziato lasciato nei cestini portarifiuti. Sono ragazzini e ragazzine prodotto di adulti che non danno regole, che hanno bisogno loro stessi ci sia una "guardia" dietro ciascuno.
Ci esaspera e ci fa schifo (sì schifo!) pensare che il mondo volga lo sguardo a tutela dell'ambiente, sostenibilità, attenzione allo smaltimento dei rifiuti e da noi ci sia gente rimasta a 50 anni fa. Noi possiamo continuare a segnalare (e lo abbiamo fatto in entrambi i casi descritti) a sindaco e Polizia Locale, ma è possibile che il libero arbitrio debba sempre essere usato così male alle nostre latitudini? Possibile che mai nessuno paghi di tasca propria?
Poi siamo i primi ad indignarci quando persone che arrivano da fuori, da contesti di comprovata civiltà, ci appellano in malo modo. Hanno ragione loro, facciamocene noi una ragione e cerchiamo piuttosto di isolare questi comportamenti, immischiandoci. Non è possibile che mamme e papà che vedono ciò che accade in Villa, al Parco Scianatico, nelle piazzette periferiche non battano quasi mai ciglio, persi nei loro discorsi (ma esattamente di cosa parlate per non accorgervi di ciò che vi succede attorno, da essere così presi? Sarebbe bello saperlo...).
Cerchiamo pazientemente e quotidianamente di riportare al centro dei nostri comportamenti e di quelli dei nostri figli il decoro, l'amore per l'arredo urbano, un ritrovato senso civico. Perché appare evidente che più della repressione può fare l'insegnamento della buona educazione.