Viaggio nei “27 giorni” di Gaetano Marzella
Ieri sera la presentazione molto partecipata del suo libro sull'esperienza del Cammino di Santiago
lunedì 12 ottobre 2020
05.30
Una presentazione di un libro così seguita fino alla fine, con la partecipazione di tanti giovani e addirittura gli interventi dal pubblico, obiettivamente, non la si vedeva da tempo.
Il libro in questione è "27 giorni – Cercavo Santiago, ho trovato la libertà" di Gaetano Marzella.
Ieri sera in sala San Felice, in un incontro moderato dal nostro giornalista Giuseppe Dalbis, hanno voluto complimentarsi con l'autore l'Assessore alla Cultura Cristina Piscitelli, che ha parlato del giovane imprenditore a sorpresa scrittore come di punto di riferimento per altri ragazzi, e il Sindaco Tommaso Depalma che ha preferito chiudere per cogliere spunti di riflessione sul modo di vivere della nostra società con qualche riferimento all'attualità anche locale.
Si è entrati invece nel merito del libro attraverso un vero e proprio dialogo tra Gaetano Marzella e Nicola De Matteo, Presidente dell'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo e poeta con all'attivo 18 libri.
L'autore, magistralmente invitato dal suo interlocutore, ha raccontato come il lockdown sia servito a riflettere sulla necessità di mettere nero su bianco l'esperienza del Cammino di Santiago vissuta esattamente quattro anni fa, ha parlato di solitudine come condizione essenziale per stare con e scoprire sé stessi, della necessità di dover partire senza programmare nulla per non avere la possibilità di ripensarci.
Tra aneddoti sulla giornata tipo, sul legame inevitabile con gli altri pellegrini e sulla convivialità con sconosciuti negli ostelli, sulle coincidenze così determinanti, sono stati ripercorsi quei 27 giorni in parte trascorsi senza alcun contatto con la famiglia, il rapporto che si è fatto ancor più diretto con Dio, la determinazione e la voglia di proseguire - da buon mediano - nonostante le difficoltà e i piedi letteralmente distrutti, l'arrivo nella Cattedrale di Santiago de Compostela con il suggestivo botafumeiro e poi sulla riva dell'Oceano Atlantico, dopo 864 km che lasciano il segno e la voglia di dare valore a ciò che è veramente essenziale, come la spiritualità e i sentimenti più profondi.
Anche Agostino Picicco, che ha seguito la nascita del libro, ha elogiato il giovane scrittore che ha voluto lasciare una traccia in primis ai suoi coetanei e che ci invita alla riflessione narrando di cambiamenti in un periodo storico in cui le nostre vite stanno inaspettatamente cambiando.
E con la formula fresca del talk, scorrevole come scorrevole è il testo, la serata è terminata con il classico firmacopie di un libro pubblicato in modo indipendente e acquistabile contattando lo stesso autore o cercandolo su Amazon.
Il libro in questione è "27 giorni – Cercavo Santiago, ho trovato la libertà" di Gaetano Marzella.
Ieri sera in sala San Felice, in un incontro moderato dal nostro giornalista Giuseppe Dalbis, hanno voluto complimentarsi con l'autore l'Assessore alla Cultura Cristina Piscitelli, che ha parlato del giovane imprenditore a sorpresa scrittore come di punto di riferimento per altri ragazzi, e il Sindaco Tommaso Depalma che ha preferito chiudere per cogliere spunti di riflessione sul modo di vivere della nostra società con qualche riferimento all'attualità anche locale.
Si è entrati invece nel merito del libro attraverso un vero e proprio dialogo tra Gaetano Marzella e Nicola De Matteo, Presidente dell'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo e poeta con all'attivo 18 libri.
L'autore, magistralmente invitato dal suo interlocutore, ha raccontato come il lockdown sia servito a riflettere sulla necessità di mettere nero su bianco l'esperienza del Cammino di Santiago vissuta esattamente quattro anni fa, ha parlato di solitudine come condizione essenziale per stare con e scoprire sé stessi, della necessità di dover partire senza programmare nulla per non avere la possibilità di ripensarci.
Tra aneddoti sulla giornata tipo, sul legame inevitabile con gli altri pellegrini e sulla convivialità con sconosciuti negli ostelli, sulle coincidenze così determinanti, sono stati ripercorsi quei 27 giorni in parte trascorsi senza alcun contatto con la famiglia, il rapporto che si è fatto ancor più diretto con Dio, la determinazione e la voglia di proseguire - da buon mediano - nonostante le difficoltà e i piedi letteralmente distrutti, l'arrivo nella Cattedrale di Santiago de Compostela con il suggestivo botafumeiro e poi sulla riva dell'Oceano Atlantico, dopo 864 km che lasciano il segno e la voglia di dare valore a ciò che è veramente essenziale, come la spiritualità e i sentimenti più profondi.
Anche Agostino Picicco, che ha seguito la nascita del libro, ha elogiato il giovane scrittore che ha voluto lasciare una traccia in primis ai suoi coetanei e che ci invita alla riflessione narrando di cambiamenti in un periodo storico in cui le nostre vite stanno inaspettatamente cambiando.
E con la formula fresca del talk, scorrevole come scorrevole è il testo, la serata è terminata con il classico firmacopie di un libro pubblicato in modo indipendente e acquistabile contattando lo stesso autore o cercandolo su Amazon.