Via Imbriani, sos dagli edifici popolari: «Qui si lascia tutto a metà»
I residenti sono sul piede di guerra: «Viviamo in stabili pericolanti. E non c'è nessuna cura del verde»
martedì 5 giugno 2018
Gli edifici popolari di via Imbriani sorgono a pochi passi dalla maestosa cupola della chiesa Sant'Agostino. «Ed è Sant'Agostino, non l'Arca Puglia e il Comune di Giovinazzo - dicono - a interessarsi a noi». Abitano qui quasi tutti da molti anni, nati insieme al piccolo rione.
Il concetto chiave è riassumibile con un «noi paghiamo le tasse come quelli del centro, eppure là i lavori li fanno bene, qui lasciano le cose a metà», si sfogano gli abitanti dei civici n. 45/A e 45/B, dove il 19 gennaio scorso sono piovuti numerosi calcinacci, tanto da costringere i Vigili del Fuoco, con una relazione tecnica, a dichiarare off-limits una parte di via Verzillo per il rischio che la parete possa crollare proprio dal lato della strada.
«Da quel giorno, e quindi da quasi cinque mesi - proseguono -, attendiamo invano che l'Arca Puglia (la società regionale che gestisce 21mila gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ndr) intervenga per mettere in sicurezza le nostre abitazioni perché noi temiamo per la nostra incolumità. Noi abbiamo paura, soprattutto nelle ore notturne, temiamo per la nostra incolumità e con queste reti metalliche ci sentiamo come uccelli in gabbia».
I residenti hanno voglia di dire la loro, su un luogo dove vivono da tanti decenni. «Sì, perché oltre alle nostre case popolari a rischio crollo - vanno avanti - ci sono problemi d'illuminazione: è sempre buio, i marciapiedi sono sconnessi e quando sono venuti gli operai hanno lasciato sempre le cose a metà: infatti hanno solo tagliato l'erba delle aiuole, senza provvedere a potare le siepi e i cespugli che invadono la sede stradale».
«Peccato - concludono - perché questa è una zona tranquilla, si sta bene». Eppure basterebbe poco per dare anima a questa piccola fetta di paese. «Ci abbiamo anche provato noi a strappare le erbacce sotto casa. Ma è una battaglia impari - concludono - perché crescono più velocemente della buona volontà».
Il concetto chiave è riassumibile con un «noi paghiamo le tasse come quelli del centro, eppure là i lavori li fanno bene, qui lasciano le cose a metà», si sfogano gli abitanti dei civici n. 45/A e 45/B, dove il 19 gennaio scorso sono piovuti numerosi calcinacci, tanto da costringere i Vigili del Fuoco, con una relazione tecnica, a dichiarare off-limits una parte di via Verzillo per il rischio che la parete possa crollare proprio dal lato della strada.
«Da quel giorno, e quindi da quasi cinque mesi - proseguono -, attendiamo invano che l'Arca Puglia (la società regionale che gestisce 21mila gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ndr) intervenga per mettere in sicurezza le nostre abitazioni perché noi temiamo per la nostra incolumità. Noi abbiamo paura, soprattutto nelle ore notturne, temiamo per la nostra incolumità e con queste reti metalliche ci sentiamo come uccelli in gabbia».
I residenti hanno voglia di dire la loro, su un luogo dove vivono da tanti decenni. «Sì, perché oltre alle nostre case popolari a rischio crollo - vanno avanti - ci sono problemi d'illuminazione: è sempre buio, i marciapiedi sono sconnessi e quando sono venuti gli operai hanno lasciato sempre le cose a metà: infatti hanno solo tagliato l'erba delle aiuole, senza provvedere a potare le siepi e i cespugli che invadono la sede stradale».
«Peccato - concludono - perché questa è una zona tranquilla, si sta bene». Eppure basterebbe poco per dare anima a questa piccola fetta di paese. «Ci abbiamo anche provato noi a strappare le erbacce sotto casa. Ma è una battaglia impari - concludono - perché crescono più velocemente della buona volontà».