Verso il 2022, Enzo Mastropasqua racconta il progetto politico di Articolo Uno
Intervista ad uno degli uomini più attivi nella costruzione di un centrosinistra unitario a Giovinazzo
lunedì 31 maggio 2021
9.33
Nono appuntamento con le interviste di GiovinazzoViva ai protagonisti della vita politica cittadina in vista delle elezioni amministrative della primavera 2022. Questa volta è toccato ad Enzo Mastropasqua raccontarci il progetto politico, gli ideali, le ambizioni ed i programmi di Articolo Uno. Tanti gli spunti di riflessione. Buona lettura.
Partiamo da Articolo Uno. Molti a Giovinazzo stanno conoscendo questa nuova forza. Vuole raccontare meglio come nasce e quali sono le istanze a livello nazionale e locale del movimento?
Nel 2017, dopo l'uscita dal Partito Democratico, Roberto Speranza, Pierluigi Bersani, Guglielmo Epifani, Cecilia Guerra, Vasco Errani ed altri, in forte dissenso con la metamorfosi renziana del PD, fondano Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista insieme ad Arturo Scotto, ed altri provenienti da SEL. Nel 2019 con il I Congresso Nazionale, Articolo Uno diventa partito, con esplicito richiamo, già nel nome, alla Costituzione della Repubblica Italiana (della quale fra qualche giorno ne commemoreremo la nascita). In quell'occasione viene eletto come Segretario nazionale Roberto Speranza, che poco più di un mese dopo verrà nominato Ministro della Salute nel Governo Conte II.
A Giovinazzo abbiamo costituito il coordinamento cittadino di Articolo Uno a Maggio 2017 con un gruppo di iscritti. E per inaugurarlo ospitammo qui Roberto Speranza il 1 Giugno 2017.
Il partito è notoriamente schierato nel centrosinistra, con saldi principi fondati nella Costituzione democratica, con istanze progressiste e laburiste, volte a rafforzare lo stato sociale, i diritti civili di libertà e uguaglianza, mantenendo sempre uno stile politico orientato alla serietà e responsabilità. Basti osservare le scelte fatte e lo stile incarnato, davvero in ogni senso, dal Ministro Speranza nel gestire la salute pubblica in questi difficilissimi 15 mesi di pandemia.
La scelta di entrare nel progetto OfficinaGiovinazzo22 è sembrata logica. Quali obiettivi vi prefissate all'interno di questo progetto politico, che dovrebbe divenire una vera coalizione il prossimo anno?
In realtà noi di Articolo Uno siamo stato promotori di OfficinaGiovinazzo22, insieme alle altre forze politiche fondatrici. Ci abbiamo creduto e lavorato per quasi 2 anni cercando di far convergere tutte le forze di centrosinistra per poi aprire confronti con altri movimenti civici. Ma già nel 2017 molti di noi erano fautori di una prospettiva simile.
L'obiettivo comune è dichiarato pubblicamente, sin dal Manifesto costitutivo che abbiamo lanciato a Novembre 2020: chiudere con questa stagione disastrosa per Giovinazzo, fin troppo lunga e che lascerà strascichi per anni da dover "riparare", e per "reinventare" l'identità di questa nostra amata cittadina. Con particolare attenzione, secondo noi, all'ambiente (messa in sicurezza della discarica, verde pubblico), a turismo e cultura, che per noi viaggiano assolutamente insieme (non bastano mare, birra e gelato) e alle attività produttive che generano lavoro stabile e quindi benessere per la collettività.
Giovinazzo, in questi anni è stata lacerata da uno scontro sociale mai vissuto prima, amministrata da maggioranze, soprattutto la seconda, marcatamente di centrodestra, con alcuni personaggi di cui ci vergogniamo, visto che occupano indegnamente ruoli rappresentativi delle istituzioni cittadine, ma che, per fortuna, non rappresentano la maggioranza seria e perbene della cittadinanza (a volte, forse spesso, silenziosa). Vorremmo finalmente costruire un stile politico ed amministrativo nuovo, per una città più coesa, che abbandoni finalmente la propaganda più becera, la violenza verbale, il turpiloquio e l'aggressione personale, persino nei luoghi più alti delle istituzioni, come il Consiglio Comunale.
Convergerete sul nome di Daniele de Gennaro quale candidato Sindaco?
Daniele è un amico e una risorsa preziosa per la coalizione e per la città intera. Nelle scorse elezioni io personalmente ho lavorato molto, dal 2015 al 2017, nell'organizzazione della campagna elettorale che ha poi portato Daniele de Gennaro al ballottaggio e a sfiorare di pochissimo la vittoria.
Questa volta stiamo costruendo una coalizione, OfficinaGiovinazzo22, più allargata, nella quale stiamo procedendo con un percorso chiaro e lineare, per dare alla nostra comunità una squadra di amministratori validi e capaci. Al momento la priorità è quella di circoscriverne i contorni e completare un confronto programmatico preliminare, di principi e valori fondanti, sul quale convergere tutti, e intorno al quale, successivamente e in maniera collegiale con tutte le forze politiche che avranno aderito, individueremo il candidato sindaco con il profilo migliore per rivestire quella piattaforma di idee. Che poi necessariamente diventerà il programma elettorale della coalizione, naturalmente con il coinvolgimento ed il confronto di tutte le forze sociali, associative e produttive della città.
All'interno del centrosinistra giovinazzese ci sono indubbiamente anime diverse: quella cattolica, centrista, più moderata, e poi quelle post-comunista e socialista. In quale alveo sentite di collocarvi? E secondo lei non c'è il rischio di contrasti in futuro con persone e movimenti che inizialmente non erano vicino al centrosinistra?
Il nostro gruppo locale rispecchia il posizionamento politico del partito a livello nazionale. Nel gruppo sono presenti componenti che provengono dall'area di sinistra del PD ed altri di area cattolico-sociale. Naturalmente con saldi valori democratici e progressisti.
A Giovinazzo non ci stiamo inventando nulla. Stiamo però realizzando un laboratorio di quella prospettiva politica che si sta cercando di mettere in piedi anche a livello nazionale e altrove in altre città (vedi ad esempio Napoli). Ovvero una alleanza di centrosinistra, progressista, riformista, ecologista e allargata al civismo e al Movimento 5 Stelle, o meglio a quello che ne diventerà con l'auspicabile e ben augurante lavoro che sta cercando di fare l'ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
I contrasti, o meglio, le sane discussioni ci sono sempre laddove c'è confronto di idee e visioni politiche, l'importante è che siano scevre da interessi personali o privatistici e che si riportino sempre nell'alveo di una sana e trasparente discussione politica.
Siete senza dubbio stati spesso contro l'operato dell'Amministrazione Depalma. A suo avviso quale è stato l'errore più grande commesso dall'attuale esecutivo cittadino in questi 9 anni?
Si può parlare di errori laddove si ha una visione condivisibile e poi nel fare si può anche sbagliare. Invece nelle due amministrazioni ultime di Giovinazzo, oltre ad un pressappochismo a volte sconcertante, è proprio la visione e le scelte politiche che sono distanti anni luce dalla nostra visione e dallo stile politico in cui crediamo. Se devo citare qualche esempio, fra i tantissimi che si potrebbero fare, sono la gestione (e postgestione) della discarica di S. Pietro Pago e la casa di riposo. Ma il filo conduttore della maggior parte delle scelte amministrative, anzi dovrei dire dei disastri amministrativi, è lo sperpero di denaro pubblico, della comunità, dei cittadini. A cominciare dalla spartizione delle 6 cariche istituzionali remunerate, i 5 assessori più il Presidente del Consiglio Comunale, oltre a quella del sindaco, tutte scelte fra persone che potevano rivendicare l'indennità massima prevista per legge (gente senza occupazione o redditi oppure imprenditori e lavoratori autonomi) così da "mungere" il più possibile le casse comunali, anche quando non ne avevano titolo, sbagliando "a sua insaputa", come nel caso del Vicesindaco Michele Sollecito qualche anno fa. Per arrivare a scelte amministrative assurde, sulle liti legali con i cittadini, fino ad un esempio che io ritengo emblematico di questa gestione: l'ordinanza sindacale dello scorso anno che vietava l'installazione delle antenne 5G sul territorio cittadino. Con tanto di esultanza di certi gruppi e partiti politici di maggioranza! In un periodo nel quale abbiamo tutti dovuto fare i conti con l'importanza della tecnologia, della rete e della banda larga, per lavorare, per fare scuola, persino per incontrarci con gruppi, associazioni, fra amici e parenti… a Giovinazzo si decide che la tecnologia va ostacolata, pur se lo Stato rilascia legalmente licenze a degli operatori di telecomunicazioni. I quali poi legittimamente fanno causa al Comune e quindi ora dovremo non solo pagare l'ennesimo avvocato di turno per difendere il Comune, e quasi certamente dovremo risarcire gli operatori che rivendicano l'installazione delle antenne. E poi ratificare in Consiglio Comunale l'ennesimo "debito fuori bilancio". E chi dovrà sborsare questi soldi? Gli amministratori "pro tempore"? No, noi cittadini!
Turismo, commercio e mobilità sostenibile sono tra i temi su cui bisognerà più battere nei prossimi anni. Avete una ricetta per il definitivo rilancio di Giovinazzo?
Una cosa è certa: per rilanciare turismo, commercio e favorire attività imprenditoriali e produttive che generino lavoro non sporadico, non bastano un paio di chioschetti, o buttar via tanti soldi per "brand" incomprensibili ed inconcludenti, o lo spot di un gelato girato a Giovinazzo propagandato come se fosse un evento esplosivo (ma qualcuno per caso ricorda qualche località in cui in passato è stato girato quel rituale spot estivo? Qualcuno ha scelto di andarci in visita o in vacanza per questo? Non mi pare proprio).
Serve pertanto seria programmazione, eventi culturali con forte richiamo di presenze qualificate, per destagionalizzare l'afflusso turistico, sgravi ed incentivi per far rivitalizzare un centro storico morente da anni, come è stato fatto ad esempio in altre città a noi vicine. E soprattutto fare rete con le altre realtà vicine del territorio, perché una piccola cittadina come Giovinazzo, seppur bellissima ed apprezzata, da sola non potrà mai sviluppare un'offerta ampia ed attrattiva.
Questione post-gestione della discarica. La coalizione di centrosinistra vince le elezioni e va a Palazzo di Città. Nell'azione di governo sul tema, quali potrebbero essere le prime mosse da adottare?
La discarica è uno dei punti su cui Depalma e le sue amministrazioni hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza.
Sin dal loro insediamento la gestione non è mai stata trasparente e lineare. Hanno promosso sopraelevazioni con ordinanza sindacale senza adeguata informazione della cittadinanza e in barba ad ogni manifestazione di un dissenso ampio e diffuso. Non si sono accorti che DANECO affondava. Hanno perfino negato che ci fosse un problema percolato: per Depalma era solo acqua sporca.
C'è solo da augurarsi che il disastro combinato non produca danni irreparabili dal punto di vista ambientale. Il percolato è stato lasciato lì a dormire per anni. La messa in sicurezza prima trascurata e poi dopo le vibranti manifestazioni di piazza delegata all'AGER. Chi amministrerà dal 2022 troverà una situazione compromessa e dovremo analizzare bene la situazione per trovare una linea amministrativa che dovrà naturalmente essere condivisa e sostenuta da tutta la coalizione.
Detto questo, riteniamo si dovrà riportare sotto un controllo diretto ed attento le attività di messa in sicurezza.
Legalità, contrasto alle mafie ed antifascismo ci paiono tre capisaldi del vostro movimento. Su questi tre temi pensa ci sia un sentire condiviso a Giovinazzo? Quanto ancora c'è da fare?
Forse non è casuale il riferimento a questi tre temi. Negli anni scorsi, prima ancora e poi accanto al mio impegno politico, ho dato il mio contributo in prima persona all'"Osservatorio per la Legalità e la difesa del Bene Comune"; sono iscritto a "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" e quando mi è stato possibile ho dato il mio piccolo contributo al Presidio di Giovinazzo intitolato a Michele Fazio, vittima innocente di mafia, che da qualche anno opera nella nostra città grazie al meritorio lavoro di un gruppo fatto, in buona parte, di giovani molto in gamba; e da circa 3 anni ho sostenuto e contribuito alla nascita della locale Sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) intitolata al partigiano giovinazzese Angelo Ricapito. Sottolineo solo che l'antifascismo non può essere un caposaldo di una sola parte politica. La nostra Costituzione è antifascista, vieta il richiamo al fascismo in Italia e la legge italiana persegue come reato l'apologia del fascismo. Pertanto tutti dovremmo essere antifascisti, altrimenti ci si pone al di fuori delle istituzioni e degli organi democratici dello Stato italiano.
Certo ultimamente proprio sul fronte della legalità e contrasto alle mafie abbiamo purtroppo appreso di notizie e fatti molto preoccupanti: due carabinieri della locale stazione arrestati per collusioni con la criminalità; indiscrezioni di collaboratori di giustizia (ritenuti attendibili), ancora tutte da accertare, ma che vanno messe accanto a sentenze che hanno già certificato in altre occasioni il voto di scambio a Giovinazzo. A questo proposito, mi sento di lanciare un appello a tutte le forze politiche che si confronteranno nella tornata elettorale del prossimo anno: restiamo tutti lontani da personaggi e metodi che nulla hanno a che fare con "la politica con la P maiuscola", come ebbe a dire Papa Francesco all'Azione Cattolica nel 2017.
Ma per quanto detto prima, riteniamo che, al di là della politica, Giovinazzo abbia una società civile viva ed una cittadinanza molto attiva su questi temi e possieda, quindi, gli anticorpi per contrastare e sovrastare questi fenomeni, comunque minoritari, negativi per la parte sana della comunità cittadina.
Chiudiamo con una domanda personale: Enzo Mastropasqua sarà candidato Consigliere alle prossime elezioni? E se la risposta dovesse essere affermativa, cosa si aspetta per Articolo Uno in termini di risultati?
Ogni cosa che faccio e ambito in cui mi impegno, ritengo di svolgerla da uomo di squadra. Uno che lavora spesso dietro le quinte e non sotto i riflettori. Insomma se volessimo usare la metafora calcistica, prenderei in prestito le parole di Ligabue in un suo famoso brano "Una vita da mediano": in genere faccio il lavoro di retroguardia "a coprire certe zone, a giocare generosi […] che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco", quindi non il bomber o il centravanti di sfondamento.
D'altronde credo fortemente nel ruolo dei partiti, pur molto bistrattati e delegittimati negli ultimi decenni, perché, come dice l'Art. 49 della Costituzione, sono lo strumento "per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale" e locale, aggiungo io.
Pertanto a momento debito sarà il gruppo a valutare e decidere chi dovrà candidarsi a rappresentare il partito. Se questa volta dovrò esserci anch'io, lo farò per rappresentare "con disciplina ed onore" (spero) le istanze del partito e dei nostri sostenitori. Come chiunque altro a cui lo chiederemo.
Partiamo da Articolo Uno. Molti a Giovinazzo stanno conoscendo questa nuova forza. Vuole raccontare meglio come nasce e quali sono le istanze a livello nazionale e locale del movimento?
Nel 2017, dopo l'uscita dal Partito Democratico, Roberto Speranza, Pierluigi Bersani, Guglielmo Epifani, Cecilia Guerra, Vasco Errani ed altri, in forte dissenso con la metamorfosi renziana del PD, fondano Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista insieme ad Arturo Scotto, ed altri provenienti da SEL. Nel 2019 con il I Congresso Nazionale, Articolo Uno diventa partito, con esplicito richiamo, già nel nome, alla Costituzione della Repubblica Italiana (della quale fra qualche giorno ne commemoreremo la nascita). In quell'occasione viene eletto come Segretario nazionale Roberto Speranza, che poco più di un mese dopo verrà nominato Ministro della Salute nel Governo Conte II.
A Giovinazzo abbiamo costituito il coordinamento cittadino di Articolo Uno a Maggio 2017 con un gruppo di iscritti. E per inaugurarlo ospitammo qui Roberto Speranza il 1 Giugno 2017.
Il partito è notoriamente schierato nel centrosinistra, con saldi principi fondati nella Costituzione democratica, con istanze progressiste e laburiste, volte a rafforzare lo stato sociale, i diritti civili di libertà e uguaglianza, mantenendo sempre uno stile politico orientato alla serietà e responsabilità. Basti osservare le scelte fatte e lo stile incarnato, davvero in ogni senso, dal Ministro Speranza nel gestire la salute pubblica in questi difficilissimi 15 mesi di pandemia.
La scelta di entrare nel progetto OfficinaGiovinazzo22 è sembrata logica. Quali obiettivi vi prefissate all'interno di questo progetto politico, che dovrebbe divenire una vera coalizione il prossimo anno?
In realtà noi di Articolo Uno siamo stato promotori di OfficinaGiovinazzo22, insieme alle altre forze politiche fondatrici. Ci abbiamo creduto e lavorato per quasi 2 anni cercando di far convergere tutte le forze di centrosinistra per poi aprire confronti con altri movimenti civici. Ma già nel 2017 molti di noi erano fautori di una prospettiva simile.
L'obiettivo comune è dichiarato pubblicamente, sin dal Manifesto costitutivo che abbiamo lanciato a Novembre 2020: chiudere con questa stagione disastrosa per Giovinazzo, fin troppo lunga e che lascerà strascichi per anni da dover "riparare", e per "reinventare" l'identità di questa nostra amata cittadina. Con particolare attenzione, secondo noi, all'ambiente (messa in sicurezza della discarica, verde pubblico), a turismo e cultura, che per noi viaggiano assolutamente insieme (non bastano mare, birra e gelato) e alle attività produttive che generano lavoro stabile e quindi benessere per la collettività.
Giovinazzo, in questi anni è stata lacerata da uno scontro sociale mai vissuto prima, amministrata da maggioranze, soprattutto la seconda, marcatamente di centrodestra, con alcuni personaggi di cui ci vergogniamo, visto che occupano indegnamente ruoli rappresentativi delle istituzioni cittadine, ma che, per fortuna, non rappresentano la maggioranza seria e perbene della cittadinanza (a volte, forse spesso, silenziosa). Vorremmo finalmente costruire un stile politico ed amministrativo nuovo, per una città più coesa, che abbandoni finalmente la propaganda più becera, la violenza verbale, il turpiloquio e l'aggressione personale, persino nei luoghi più alti delle istituzioni, come il Consiglio Comunale.
Convergerete sul nome di Daniele de Gennaro quale candidato Sindaco?
Daniele è un amico e una risorsa preziosa per la coalizione e per la città intera. Nelle scorse elezioni io personalmente ho lavorato molto, dal 2015 al 2017, nell'organizzazione della campagna elettorale che ha poi portato Daniele de Gennaro al ballottaggio e a sfiorare di pochissimo la vittoria.
Questa volta stiamo costruendo una coalizione, OfficinaGiovinazzo22, più allargata, nella quale stiamo procedendo con un percorso chiaro e lineare, per dare alla nostra comunità una squadra di amministratori validi e capaci. Al momento la priorità è quella di circoscriverne i contorni e completare un confronto programmatico preliminare, di principi e valori fondanti, sul quale convergere tutti, e intorno al quale, successivamente e in maniera collegiale con tutte le forze politiche che avranno aderito, individueremo il candidato sindaco con il profilo migliore per rivestire quella piattaforma di idee. Che poi necessariamente diventerà il programma elettorale della coalizione, naturalmente con il coinvolgimento ed il confronto di tutte le forze sociali, associative e produttive della città.
All'interno del centrosinistra giovinazzese ci sono indubbiamente anime diverse: quella cattolica, centrista, più moderata, e poi quelle post-comunista e socialista. In quale alveo sentite di collocarvi? E secondo lei non c'è il rischio di contrasti in futuro con persone e movimenti che inizialmente non erano vicino al centrosinistra?
Il nostro gruppo locale rispecchia il posizionamento politico del partito a livello nazionale. Nel gruppo sono presenti componenti che provengono dall'area di sinistra del PD ed altri di area cattolico-sociale. Naturalmente con saldi valori democratici e progressisti.
A Giovinazzo non ci stiamo inventando nulla. Stiamo però realizzando un laboratorio di quella prospettiva politica che si sta cercando di mettere in piedi anche a livello nazionale e altrove in altre città (vedi ad esempio Napoli). Ovvero una alleanza di centrosinistra, progressista, riformista, ecologista e allargata al civismo e al Movimento 5 Stelle, o meglio a quello che ne diventerà con l'auspicabile e ben augurante lavoro che sta cercando di fare l'ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
I contrasti, o meglio, le sane discussioni ci sono sempre laddove c'è confronto di idee e visioni politiche, l'importante è che siano scevre da interessi personali o privatistici e che si riportino sempre nell'alveo di una sana e trasparente discussione politica.
Siete senza dubbio stati spesso contro l'operato dell'Amministrazione Depalma. A suo avviso quale è stato l'errore più grande commesso dall'attuale esecutivo cittadino in questi 9 anni?
Si può parlare di errori laddove si ha una visione condivisibile e poi nel fare si può anche sbagliare. Invece nelle due amministrazioni ultime di Giovinazzo, oltre ad un pressappochismo a volte sconcertante, è proprio la visione e le scelte politiche che sono distanti anni luce dalla nostra visione e dallo stile politico in cui crediamo. Se devo citare qualche esempio, fra i tantissimi che si potrebbero fare, sono la gestione (e postgestione) della discarica di S. Pietro Pago e la casa di riposo. Ma il filo conduttore della maggior parte delle scelte amministrative, anzi dovrei dire dei disastri amministrativi, è lo sperpero di denaro pubblico, della comunità, dei cittadini. A cominciare dalla spartizione delle 6 cariche istituzionali remunerate, i 5 assessori più il Presidente del Consiglio Comunale, oltre a quella del sindaco, tutte scelte fra persone che potevano rivendicare l'indennità massima prevista per legge (gente senza occupazione o redditi oppure imprenditori e lavoratori autonomi) così da "mungere" il più possibile le casse comunali, anche quando non ne avevano titolo, sbagliando "a sua insaputa", come nel caso del Vicesindaco Michele Sollecito qualche anno fa. Per arrivare a scelte amministrative assurde, sulle liti legali con i cittadini, fino ad un esempio che io ritengo emblematico di questa gestione: l'ordinanza sindacale dello scorso anno che vietava l'installazione delle antenne 5G sul territorio cittadino. Con tanto di esultanza di certi gruppi e partiti politici di maggioranza! In un periodo nel quale abbiamo tutti dovuto fare i conti con l'importanza della tecnologia, della rete e della banda larga, per lavorare, per fare scuola, persino per incontrarci con gruppi, associazioni, fra amici e parenti… a Giovinazzo si decide che la tecnologia va ostacolata, pur se lo Stato rilascia legalmente licenze a degli operatori di telecomunicazioni. I quali poi legittimamente fanno causa al Comune e quindi ora dovremo non solo pagare l'ennesimo avvocato di turno per difendere il Comune, e quasi certamente dovremo risarcire gli operatori che rivendicano l'installazione delle antenne. E poi ratificare in Consiglio Comunale l'ennesimo "debito fuori bilancio". E chi dovrà sborsare questi soldi? Gli amministratori "pro tempore"? No, noi cittadini!
Turismo, commercio e mobilità sostenibile sono tra i temi su cui bisognerà più battere nei prossimi anni. Avete una ricetta per il definitivo rilancio di Giovinazzo?
Una cosa è certa: per rilanciare turismo, commercio e favorire attività imprenditoriali e produttive che generino lavoro non sporadico, non bastano un paio di chioschetti, o buttar via tanti soldi per "brand" incomprensibili ed inconcludenti, o lo spot di un gelato girato a Giovinazzo propagandato come se fosse un evento esplosivo (ma qualcuno per caso ricorda qualche località in cui in passato è stato girato quel rituale spot estivo? Qualcuno ha scelto di andarci in visita o in vacanza per questo? Non mi pare proprio).
Serve pertanto seria programmazione, eventi culturali con forte richiamo di presenze qualificate, per destagionalizzare l'afflusso turistico, sgravi ed incentivi per far rivitalizzare un centro storico morente da anni, come è stato fatto ad esempio in altre città a noi vicine. E soprattutto fare rete con le altre realtà vicine del territorio, perché una piccola cittadina come Giovinazzo, seppur bellissima ed apprezzata, da sola non potrà mai sviluppare un'offerta ampia ed attrattiva.
Questione post-gestione della discarica. La coalizione di centrosinistra vince le elezioni e va a Palazzo di Città. Nell'azione di governo sul tema, quali potrebbero essere le prime mosse da adottare?
La discarica è uno dei punti su cui Depalma e le sue amministrazioni hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza.
Sin dal loro insediamento la gestione non è mai stata trasparente e lineare. Hanno promosso sopraelevazioni con ordinanza sindacale senza adeguata informazione della cittadinanza e in barba ad ogni manifestazione di un dissenso ampio e diffuso. Non si sono accorti che DANECO affondava. Hanno perfino negato che ci fosse un problema percolato: per Depalma era solo acqua sporca.
C'è solo da augurarsi che il disastro combinato non produca danni irreparabili dal punto di vista ambientale. Il percolato è stato lasciato lì a dormire per anni. La messa in sicurezza prima trascurata e poi dopo le vibranti manifestazioni di piazza delegata all'AGER. Chi amministrerà dal 2022 troverà una situazione compromessa e dovremo analizzare bene la situazione per trovare una linea amministrativa che dovrà naturalmente essere condivisa e sostenuta da tutta la coalizione.
Detto questo, riteniamo si dovrà riportare sotto un controllo diretto ed attento le attività di messa in sicurezza.
Legalità, contrasto alle mafie ed antifascismo ci paiono tre capisaldi del vostro movimento. Su questi tre temi pensa ci sia un sentire condiviso a Giovinazzo? Quanto ancora c'è da fare?
Forse non è casuale il riferimento a questi tre temi. Negli anni scorsi, prima ancora e poi accanto al mio impegno politico, ho dato il mio contributo in prima persona all'"Osservatorio per la Legalità e la difesa del Bene Comune"; sono iscritto a "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" e quando mi è stato possibile ho dato il mio piccolo contributo al Presidio di Giovinazzo intitolato a Michele Fazio, vittima innocente di mafia, che da qualche anno opera nella nostra città grazie al meritorio lavoro di un gruppo fatto, in buona parte, di giovani molto in gamba; e da circa 3 anni ho sostenuto e contribuito alla nascita della locale Sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) intitolata al partigiano giovinazzese Angelo Ricapito. Sottolineo solo che l'antifascismo non può essere un caposaldo di una sola parte politica. La nostra Costituzione è antifascista, vieta il richiamo al fascismo in Italia e la legge italiana persegue come reato l'apologia del fascismo. Pertanto tutti dovremmo essere antifascisti, altrimenti ci si pone al di fuori delle istituzioni e degli organi democratici dello Stato italiano.
Certo ultimamente proprio sul fronte della legalità e contrasto alle mafie abbiamo purtroppo appreso di notizie e fatti molto preoccupanti: due carabinieri della locale stazione arrestati per collusioni con la criminalità; indiscrezioni di collaboratori di giustizia (ritenuti attendibili), ancora tutte da accertare, ma che vanno messe accanto a sentenze che hanno già certificato in altre occasioni il voto di scambio a Giovinazzo. A questo proposito, mi sento di lanciare un appello a tutte le forze politiche che si confronteranno nella tornata elettorale del prossimo anno: restiamo tutti lontani da personaggi e metodi che nulla hanno a che fare con "la politica con la P maiuscola", come ebbe a dire Papa Francesco all'Azione Cattolica nel 2017.
Ma per quanto detto prima, riteniamo che, al di là della politica, Giovinazzo abbia una società civile viva ed una cittadinanza molto attiva su questi temi e possieda, quindi, gli anticorpi per contrastare e sovrastare questi fenomeni, comunque minoritari, negativi per la parte sana della comunità cittadina.
Chiudiamo con una domanda personale: Enzo Mastropasqua sarà candidato Consigliere alle prossime elezioni? E se la risposta dovesse essere affermativa, cosa si aspetta per Articolo Uno in termini di risultati?
Ogni cosa che faccio e ambito in cui mi impegno, ritengo di svolgerla da uomo di squadra. Uno che lavora spesso dietro le quinte e non sotto i riflettori. Insomma se volessimo usare la metafora calcistica, prenderei in prestito le parole di Ligabue in un suo famoso brano "Una vita da mediano": in genere faccio il lavoro di retroguardia "a coprire certe zone, a giocare generosi […] che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco", quindi non il bomber o il centravanti di sfondamento.
D'altronde credo fortemente nel ruolo dei partiti, pur molto bistrattati e delegittimati negli ultimi decenni, perché, come dice l'Art. 49 della Costituzione, sono lo strumento "per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale" e locale, aggiungo io.
Pertanto a momento debito sarà il gruppo a valutare e decidere chi dovrà candidarsi a rappresentare il partito. Se questa volta dovrò esserci anch'io, lo farò per rappresentare "con disciplina ed onore" (spero) le istanze del partito e dei nostri sostenitori. Come chiunque altro a cui lo chiederemo.