Vandali in azione in piazza Risorgimento
Già sparite tre piantine dall'aiuola sotto la statua inaugurata sabato
martedì 7 aprile 2015
01.14
Solo tre giorni fa aveva luogo in piazza Risorgimento la cerimonia di inaugurazione della statua donata dall'artista Nicola Illuzzi per omaggiare le donne ed il loro dinamismo. Solo tre giorni fa il Sindaco, Tommaso Depalma, faceva appello al senso civico di tutti i giovinazzesi per salvaguardare l'opera e la zona e preservarle da qualsiasi tentativo di deturparle. Solo tre giorni fa.
I buoni propositi ed i discorsi non sono bastati a scoraggiare chi in soli tre giorni ha sottratto altrettante piante (due tra il 5 e il 6 aprile, l'ultima nella notte appena trascorsa) dall'aiuola in cui è stata posizionata l'opera "Vite". Un'aiuola che è stata rimessa a nuovo per l'occasione ed impreziosita con gli esemplari vegetali, per dare ancora più valore alla statua di arte contemporanea. Invece, tre piante sistemate frontalmente, quasi ad incorniciare la targa che spiega l'opera, sono state letteralmente sradicate e portate via illecitamente.
E così il primo cittadino, alterato, quasi schifato, ha ieri tuonato dal suo profilo Facebook: «... neanche 48 ore e la prima pianta è stata portata via. Contiamo tutti insieme in quanto tempo le ruberanno tutte. Ovviamente anche questa volta la colpa è sicuramente dei bitontini, perché noi giovinazzesi non facciamo queste porcherie? Vero? E magari sarebbe logico mettere un vigile a controllare la piazzetta per le intere 24 ore. Altri tre vigli a controllare le deiezioni canine - ha proseguito -, altri tre che piantonino per il controllo dei bagni comunali e con i restanti due ci dedichiamo al resto della città. È così che si cresce e si migliora. Vero?».
«Scusate lo sfogo - ha proseguito Depalma - ma certe volte, mi chiedo se ha un senso spendersi per dare di più a qualcuno che proprio non se lo merita. Non è per la pianta che ovviamente sarà prima o poi rimessa a posto, ma la rabbia è che non riusciamo ad avere un minimo di rispetto per la nostra città e spiace che poi paghino anche la maggior parte dei cittadini perbene. Per favore aiutateci a tutelare il decoro di Giovinazzo - è la richiesta - che credo meriti un minimo di attenzione da parte di noi tutti. Se vedete qualcosa segnalatecelo o fotografate e inviateci le foto».
Un gesto incomprensibile, che la Consulta Femminile del Comune di Giovinazzo, dalla sua pagina Facebook, non esita ad attribuire ad un alto «livello di inciviltà e vigliaccheria» da parte di qualcuno che ha agito sornionamente di notte per compiere tale atto di vandalismo. Saranno le Autorità preposte a dover accertare la natura ed ad individuare il responsabile di tale sottrazione, mentre il primo cittadino, tornando alla rotatoria di piazza Risorgimento, ha annunciato: «La rimetteremo a posto e spenderemo soldi per qualche telecamera, visto che ormai anche per difendere un minimo di decoro, bisogna blindare la città».
Rimane di sicuro il mistero sulla motivazione che ha indotto l'autore di questo gesto riprovevole. Potrebbe trattarsi del "passatempo" di qualche scapestrato, che, attirato dall'opera e dalla nuova istallazione, può aver pensato di divertirsi a rovinare l'aiuola. O, forse, ancora peggio, si potrebbe ipotizzare il tentativo da parte di qualcuno di esprimere il proprio disappunto verso la statua e ciò che essa rappresenta.
Al di là della motivazione e del valore intrinseco del maltolto, ciò che è certa è la viltà di questo atto, che stride fortemente con i valori di cui quella statua è portatrice.
I buoni propositi ed i discorsi non sono bastati a scoraggiare chi in soli tre giorni ha sottratto altrettante piante (due tra il 5 e il 6 aprile, l'ultima nella notte appena trascorsa) dall'aiuola in cui è stata posizionata l'opera "Vite". Un'aiuola che è stata rimessa a nuovo per l'occasione ed impreziosita con gli esemplari vegetali, per dare ancora più valore alla statua di arte contemporanea. Invece, tre piante sistemate frontalmente, quasi ad incorniciare la targa che spiega l'opera, sono state letteralmente sradicate e portate via illecitamente.
E così il primo cittadino, alterato, quasi schifato, ha ieri tuonato dal suo profilo Facebook: «... neanche 48 ore e la prima pianta è stata portata via. Contiamo tutti insieme in quanto tempo le ruberanno tutte. Ovviamente anche questa volta la colpa è sicuramente dei bitontini, perché noi giovinazzesi non facciamo queste porcherie? Vero? E magari sarebbe logico mettere un vigile a controllare la piazzetta per le intere 24 ore. Altri tre vigli a controllare le deiezioni canine - ha proseguito -, altri tre che piantonino per il controllo dei bagni comunali e con i restanti due ci dedichiamo al resto della città. È così che si cresce e si migliora. Vero?».
«Scusate lo sfogo - ha proseguito Depalma - ma certe volte, mi chiedo se ha un senso spendersi per dare di più a qualcuno che proprio non se lo merita. Non è per la pianta che ovviamente sarà prima o poi rimessa a posto, ma la rabbia è che non riusciamo ad avere un minimo di rispetto per la nostra città e spiace che poi paghino anche la maggior parte dei cittadini perbene. Per favore aiutateci a tutelare il decoro di Giovinazzo - è la richiesta - che credo meriti un minimo di attenzione da parte di noi tutti. Se vedete qualcosa segnalatecelo o fotografate e inviateci le foto».
Un gesto incomprensibile, che la Consulta Femminile del Comune di Giovinazzo, dalla sua pagina Facebook, non esita ad attribuire ad un alto «livello di inciviltà e vigliaccheria» da parte di qualcuno che ha agito sornionamente di notte per compiere tale atto di vandalismo. Saranno le Autorità preposte a dover accertare la natura ed ad individuare il responsabile di tale sottrazione, mentre il primo cittadino, tornando alla rotatoria di piazza Risorgimento, ha annunciato: «La rimetteremo a posto e spenderemo soldi per qualche telecamera, visto che ormai anche per difendere un minimo di decoro, bisogna blindare la città».
Rimane di sicuro il mistero sulla motivazione che ha indotto l'autore di questo gesto riprovevole. Potrebbe trattarsi del "passatempo" di qualche scapestrato, che, attirato dall'opera e dalla nuova istallazione, può aver pensato di divertirsi a rovinare l'aiuola. O, forse, ancora peggio, si potrebbe ipotizzare il tentativo da parte di qualcuno di esprimere il proprio disappunto verso la statua e ciò che essa rappresenta.
Al di là della motivazione e del valore intrinseco del maltolto, ciò che è certa è la viltà di questo atto, che stride fortemente con i valori di cui quella statua è portatrice.