Vaccini, somministrate seconde dosi al personale scolastico di Giovinazzo
Le testimonianze ed il racconto delle due giornate a Molfetta
domenica 23 maggio 2021
15.55
Procede la campagna vaccinale pugliese contro il Covid-19, nonostante qualche ritardo ed alcune problematiche relative soprattutto alle prenotazioni degli over 40 e 50. Tanti i lavoratori del settore scuola che on questi giorni stanno ricevendo la seconda somministrazione, prevalentemente del siero AstraZeneca.
Noi avevamo tra di essi la nostra collega Marzia Morva e dopo avervi raccontato la prima somministrazione, quella di domenica 7 marzo, abbiamo seguito a Molfetta, nella palestra della scuola "Valente", le operazioni di inoculazione del siero al personale dei due Comprensivi giovinazzesi, l'Istituto "Bavaro- Marconi" il 18 maggio e l'Istituto "Bosco- Buonarroti", avvenuta venerdì 21 maggio. E ciò che vi proponiamo sono le testimonianze di chi, a tutti gli effetti, si avvia ad essere immune.
«Il ricordo della prima dose di AstraZeneca è legato ad un giorno di febbre, il primo giorno dopo la somministrazione, e poi sono stata bene. Sono stata serena in attesa della seconda dose, sono tranquilla, non mi sono lasciata trascinare da quello che si ascoltava in tv e veniva detto dalla gente, naturalmente preoccupata per gli effetti collaterali. Qualcuno che conosco non voleva fare il vaccino AstraZeneca, però non potevamo scegliere. Io ho vissuto questa esperienza come dovere civico nel rispetto della mia salute, di chi vive accanto a me e della mia comunità di lavoro a scuola».
Ad accompagnare sua moglie, docente della scuola secondaria di primo grado, c'era un medico di Giovinazzo al quale abbiamo chiesto un punto di vista in merito alla situazione che si presentava davanti ai suoi occhi: «L'organizzazione mi è parsa adeguata, con tempi di attesa accettabili. Mi pare che il personale scolastico si stia vaccinando in queste giornate in un contesto sereno - ci ha subito detto -. Speriamo che non ci siano effetti collaterali e che la realtà smentisca le numerose notizie negative che circolano da tempo su AstraZeneca, notizie che hanno condizionato la sfera psichica del personale docente alla maggior parte del quale è toccato questo vaccino, come previsto da protocollo, sia nella prima dose che naturalmente nella seconda».
Noi avevamo tra di essi la nostra collega Marzia Morva e dopo avervi raccontato la prima somministrazione, quella di domenica 7 marzo, abbiamo seguito a Molfetta, nella palestra della scuola "Valente", le operazioni di inoculazione del siero al personale dei due Comprensivi giovinazzesi, l'Istituto "Bavaro- Marconi" il 18 maggio e l'Istituto "Bosco- Buonarroti", avvenuta venerdì 21 maggio. E ciò che vi proponiamo sono le testimonianze di chi, a tutti gli effetti, si avvia ad essere immune.
Il racconto di Marzia Morva, insegnante scuola dell'infanzia (in foto)
«Il tempo è volato da quel 7 marzo in cui ho ricevuto la prima dose anti-Covid di AstraZeneca, vaccino di cui si è tanto parlato proprio nei giorni seguenti in quanto si è scatenata una bagarre mediatica circa i suoi possibili effetti indesiderati. I giorni sono volati via e, come previsto da protocollo, dopo tre mesi, eccoci giunti, con qualche giorno in anticipo, per ricevere la somministrazione della seconda dose. Inutile nascondere la preoccupazione, seppur passeggera e leggera, che ho provato pensando ad eventuali effetti collaterali del dopo vaccino. I mass media hanno dato diffusione di molte persone che hanno rinunciato a farsi vaccinare con il ritrovato anglo-svedese, ma ritengo che non sia giusto. Lo dico con certezza perché ascoltando il parere degli esperti, ogni tipologia di vaccino avrebbe potuto portare a sintomi nel post-inoculazione ed in alcuni casi è stato proprio così. E, visto che vaccinarsi è un dovere civico per rispetto della propria salute e di chi è accanto a noi, anche per questa volta non mi sono fatta prendere più di tanto dalla preoccupazione. Anche in questa seconda esperienza, su consiglio di mia sorella Palma che è farmacista, ho preso una bustina di antinfiammatorio subito dopo aver pranzato ed un'altra a tarda sera. Devo dire che, a parte la sensazione di indolenzimento del braccio sinistro nel quale è stato inoculato il vaccino, non ho avuto problemi e sono abbastanza serena, ho trascorso la notte tranquilla. Alcune delle mie colleghe hanno avuto forte mal di testa e febbre già dal pomeriggio del 21 maggio. Spero davvero che per tutto il personale vaccinato possa stare meglio con il passare delle ore».La testimonianza di Raffaella Magrone, collaboratrice scolastica
«Quando noi abbiamo ricevuto la prima dose di vaccino non vi era alcuna polemica in atto. Il problema si è scatenato nei giorni seguenti alla nostra vaccinazione. Inevitabilmente la cosa ha dato un po' di ansia: io ho avuto febbre per un giorno soltanto e nulla più. Certo è che da quando mi è arrivata la circolare della Asl Bari e dalla nostra scuola che informava della data del 21 maggio quale quella scelta per la seconda inoculazione, un certo timore l'ho provato. Sono speranzosa, ho chiuso la questione vaccinazione anche in meno di novanta giorni come invece prevedeva il protocollo Asl. Alla fine, faccio una riflessione: mi ritengo privilegiata perché noi del comparto scuola siamo stati fortunati ad essere inseriti già a marzo, mentre solo in questo periodo le altre categorie lavorative stanno ricevebdo la prima dose».
Così Maria Turturro, insegnante scuola dell'infanzia
«Il ricordo della prima dose di AstraZeneca è legato ad un giorno di febbre, il primo giorno dopo la somministrazione, e poi sono stata bene. Sono stata serena in attesa della seconda dose, sono tranquilla, non mi sono lasciata trascinare da quello che si ascoltava in tv e veniva detto dalla gente, naturalmente preoccupata per gli effetti collaterali. Qualcuno che conosco non voleva fare il vaccino AstraZeneca, però non potevamo scegliere. Io ho vissuto questa esperienza come dovere civico nel rispetto della mia salute, di chi vive accanto a me e della mia comunità di lavoro a scuola».Ad accompagnare sua moglie, docente della scuola secondaria di primo grado, c'era un medico di Giovinazzo al quale abbiamo chiesto un punto di vista in merito alla situazione che si presentava davanti ai suoi occhi: «L'organizzazione mi è parsa adeguata, con tempi di attesa accettabili. Mi pare che il personale scolastico si stia vaccinando in queste giornate in un contesto sereno - ci ha subito detto -. Speriamo che non ci siano effetti collaterali e che la realtà smentisca le numerose notizie negative che circolano da tempo su AstraZeneca, notizie che hanno condizionato la sfera psichica del personale docente alla maggior parte del quale è toccato questo vaccino, come previsto da protocollo, sia nella prima dose che naturalmente nella seconda».