Una rincorsa tra note, forme e versi
Dal reading alle mostre, fino alla straordinaria performance artistico-musicale, nel sabato di Experimenta
domenica 8 novembre 2015
13.21
L'Istituto Vittorio Emanuele II sta diventando, weekend dopo weekend, il luogo dove è materialmente possibile l'incontro tra le arti. Il merito è dell'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo che dal 17 ottobre lo sta facendo rivivere attraverso la rassegna "Experimenta . Rigeneriamo Cultura".
Ieri sera, ad esempio, si è partiti con un reading in Auditorium: Carmen Mazzone e l'autrice Isabella Capozzi hanno declamato poesie originali e poesie celebri rilette in chiave parodica proprio dalla Capozzi. A rincorrere i versi, i pennelli di Maria De Marzo e Silvia Delcuratolo che in contemporanea hanno dato vita ad un actionpainting.
Subito dopo le due artiste hanno inaugurato in Sala Clessidra la loro mostra di pittura intitolata "Oltre il colore", composta da tele dipinte ad olio che permettono al visitatore di tuffarsi in un mare mosso o in un campo fiorito, di provare la sensazione di ritrovarsi in una città bagnata dalla pioggia.
Nella attigua Sala Marano, con i saluti istituzionali di Nicola De Matteo, Presidente dell'Accademia organizzatrice e Delegato delle Cottà Metropolitana per l'IVE, e del Consigliere Comunale Felice Bologna, è stata invece inaugurata la mostra personale di Valentina Crasto. L'artista giovinazzese ha voluto esporre le opere simbolo di un percorso cominciato nel 2009 e che le ha permesso di farsi conoscere anche in Francia e recentemente a Berlino. Nelle sue quadri è sempre protagonista un filo di cotone che, impregnato di colla, disegna sagome di donne. E lo stesso filo ha preso vita nell'ultimo momento della serata, ovvero in "Male e Female" andato in scena nel camminamento del Chiostro dei Domenicani sospeso in un clima di grande raccoglimento e adorazione per l'arte.
L'originale elaborazione pittorico-musicale ha raccontato la storia di un incontro tra l'uomo e la donna del titolo. Pasquale Mirra, musicista dal lungo curriculum ed in continua evoluzione, ha cominciato la sua performance musicale al vibrafono, producendo (anche in modo insolito) suoni dolcemente metallici e componendo armoniose melodie e fraseggi, facendo poi suonare campane tibetane, il tavolino in legno accanto a lui e persino il suo corpo, in un crescendo di sentimenti tra i protagonisti dell'incontro. Nel frattempo la musica prendeva forma e diventava materiale.
Valentina Crasto tirava fuori dal vibrafono fili colorati di cotone che attraverso le sue abili mani si intrecciavano prendendo possesso dell'ambiente, quasi mossi dalle note di Mirra che a sua volta sembrava guidato da quei fili.
Fino a quando l'incontro non si è materializzato sul pavimento, dove la Crasto ha disegnato col cotone un volto maschile e femminile vicini, sorprendendo il pubblico in viaggio assieme alle due arti, capaci di influenzarsi senza farsi condizionare e di raggiungere con tanta naturalezza uno stato di idillio.
Ieri sera, ad esempio, si è partiti con un reading in Auditorium: Carmen Mazzone e l'autrice Isabella Capozzi hanno declamato poesie originali e poesie celebri rilette in chiave parodica proprio dalla Capozzi. A rincorrere i versi, i pennelli di Maria De Marzo e Silvia Delcuratolo che in contemporanea hanno dato vita ad un actionpainting.
Subito dopo le due artiste hanno inaugurato in Sala Clessidra la loro mostra di pittura intitolata "Oltre il colore", composta da tele dipinte ad olio che permettono al visitatore di tuffarsi in un mare mosso o in un campo fiorito, di provare la sensazione di ritrovarsi in una città bagnata dalla pioggia.
Nella attigua Sala Marano, con i saluti istituzionali di Nicola De Matteo, Presidente dell'Accademia organizzatrice e Delegato delle Cottà Metropolitana per l'IVE, e del Consigliere Comunale Felice Bologna, è stata invece inaugurata la mostra personale di Valentina Crasto. L'artista giovinazzese ha voluto esporre le opere simbolo di un percorso cominciato nel 2009 e che le ha permesso di farsi conoscere anche in Francia e recentemente a Berlino. Nelle sue quadri è sempre protagonista un filo di cotone che, impregnato di colla, disegna sagome di donne. E lo stesso filo ha preso vita nell'ultimo momento della serata, ovvero in "Male e Female" andato in scena nel camminamento del Chiostro dei Domenicani sospeso in un clima di grande raccoglimento e adorazione per l'arte.
L'originale elaborazione pittorico-musicale ha raccontato la storia di un incontro tra l'uomo e la donna del titolo. Pasquale Mirra, musicista dal lungo curriculum ed in continua evoluzione, ha cominciato la sua performance musicale al vibrafono, producendo (anche in modo insolito) suoni dolcemente metallici e componendo armoniose melodie e fraseggi, facendo poi suonare campane tibetane, il tavolino in legno accanto a lui e persino il suo corpo, in un crescendo di sentimenti tra i protagonisti dell'incontro. Nel frattempo la musica prendeva forma e diventava materiale.
Valentina Crasto tirava fuori dal vibrafono fili colorati di cotone che attraverso le sue abili mani si intrecciavano prendendo possesso dell'ambiente, quasi mossi dalle note di Mirra che a sua volta sembrava guidato da quei fili.
Fino a quando l'incontro non si è materializzato sul pavimento, dove la Crasto ha disegnato col cotone un volto maschile e femminile vicini, sorprendendo il pubblico in viaggio assieme alle due arti, capaci di influenzarsi senza farsi condizionare e di raggiungere con tanta naturalezza uno stato di idillio.