Una notte tra fede, preghiera, tradizioni e pietà popolare
Tutte le foto del Giovedì Santo a Giovinazzo
venerdì 25 marzo 2016
22.48
Prima la Messa "in coena Domini" del Giovedì Santo in tutte le parrocchie. Una liturgia importante per la cristianità, che ricorda l'ultima cena di Gesù con i suoi discepoli, ricca di grande simbologia. Poi il silenzio e l'allestimento degli Altari della Reposizione, il luogo dove viene conservata l'Eucarestia al termine della messa vespertina.
Da quel momento, anche a Giovinazzo, ieri sera, è partito il peregrinare dei fedeli che hanno visitato i luoghi di culto, cercando di soffermarsi in preghiera per qualche istante. Un rito antichissimo che unisce alla fede ed alla liturgia in senso stretto aspetti legati alla tradizione ed alla pietà popolare. Il Cristo nelle mani del Sinedrio e poi di Pilato. Il Figlio di Dio sta per essere condannato e crocifisso. Solo morte e silenzio ci saranno fino alla sua Resurrezione. È l'ora della riflessione poiché le tenebre scendono sulla Terra.
E così tante persone si sono riversate per strada e nelle chiese fino a tarda ora. Noi abbiamo passato in rassegna non solo gli Altari della Reposizione nelle parrocchie, ma anche alcuni allestimenti presenti nelle chiesette confraternali del centro storico (che non lo sono). Due cose differenti ma di forte impatto, anche per i tanti visitatori giunti da fuori, tra cui i maturi studenti austriaci dell'Istituto "Dante Alighieri" di Salisburgo, presenti in città per un corso di italiano e per assistere ai nostri riti durante la Settimana Santa. E nel frattempo, in piazza Umberto I si faceva la storia con le due bande giovinazzesi, la "Città di Giovinazzo" e la "Giuseppe Verdi", finalmente insieme per suonare le marce funebri tipiche del periodo.
Eccoli, dunque, gli Altari della Reposizione, ecco le installazioni con i Misteri, ecco la pietà popolare tutta meridionale che si è fatta largo ed ha avvolto Giovinazzo nella serata di ieri e fino a notte. Questi scatti di Giuseppe Dalbis sono dedicati soprattutto a chi è lontano da casa.
Da quel momento, anche a Giovinazzo, ieri sera, è partito il peregrinare dei fedeli che hanno visitato i luoghi di culto, cercando di soffermarsi in preghiera per qualche istante. Un rito antichissimo che unisce alla fede ed alla liturgia in senso stretto aspetti legati alla tradizione ed alla pietà popolare. Il Cristo nelle mani del Sinedrio e poi di Pilato. Il Figlio di Dio sta per essere condannato e crocifisso. Solo morte e silenzio ci saranno fino alla sua Resurrezione. È l'ora della riflessione poiché le tenebre scendono sulla Terra.
E così tante persone si sono riversate per strada e nelle chiese fino a tarda ora. Noi abbiamo passato in rassegna non solo gli Altari della Reposizione nelle parrocchie, ma anche alcuni allestimenti presenti nelle chiesette confraternali del centro storico (che non lo sono). Due cose differenti ma di forte impatto, anche per i tanti visitatori giunti da fuori, tra cui i maturi studenti austriaci dell'Istituto "Dante Alighieri" di Salisburgo, presenti in città per un corso di italiano e per assistere ai nostri riti durante la Settimana Santa. E nel frattempo, in piazza Umberto I si faceva la storia con le due bande giovinazzesi, la "Città di Giovinazzo" e la "Giuseppe Verdi", finalmente insieme per suonare le marce funebri tipiche del periodo.
Eccoli, dunque, gli Altari della Reposizione, ecco le installazioni con i Misteri, ecco la pietà popolare tutta meridionale che si è fatta largo ed ha avvolto Giovinazzo nella serata di ieri e fino a notte. Questi scatti di Giuseppe Dalbis sono dedicati soprattutto a chi è lontano da casa.