Una Festa della Repubblica per pochi intimi

Ieri il corteo e la cerimonia in Villa Comunale Palmobella. Ma vi partecipano sempre meno giovinazzesi

sabato 3 giugno 2017 22.13
A cura di Gianluca Battista
Anche Giovinazzo ha celebrato ieri la Festa della Repubblica, coincidente con la data del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, che diede l'attuale assetto al nostro Paese.

Il raduno sotto il porticato di Palazzo di Città è avvenuto poco dopo le 12.00. Poi un corteo con in testa l'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, l'Associazione Nazionale Carabinieri e l''ANCRI, l'Associazione che raduna i Cavalieri al merito della Repubblica, si è mosso da piazza Vittorio Emanuele II per raggiungere la Villa Comunale intitolata a Giuseppe Palombella. Alle loro spalle le maggiori autorità cittadine, dal Sindaco, Tommaso Depalma, al suo vice, Michele Sollecito, all'intera Giunta ed al Presidente del Consiglio comunale, Vito Favuzzi. Presenti anche il Comandante della locale stazione dei Carabinieri, Dino Amato, e quello della Polizia Municipale, Mimmo Camporeale.

Dopo il silenzio e l'attenti, è stata deposta una corona di fiori ai piedi del Monumento ai Caduti, gesto seguito dall'esecuzione dell'inno di Mameli.

Tommaso Depalma, nel suo breve discorso, ha ricordato il valore profondo di quanto accadde 71 anni fa, l'importanza della libertà conquistata ed i valori fondanti di una Repubblica che deve unire sotto un'unica bandiera e mai dividere.

Poi il rientro a Palazzo di Città da corso Roma e via Cappuccini.

Una considerazione però permettetecela: da troppi anni, nonostante l'avvicendarsi di diverse Amministrazioni, cerimonie come quella che vi abbiamo raccontato vengono seguite da pochi cittadini.

Forse per il giovinazzese e l'italiano medio - è la domanda che ci poniamo ogni volta - sono più importanti la gita fuori porta o il bagno in mare rispetto ai valori fondanti della nostra nazione?