Un drappo rosso per dire basta con i femminicidi
Esposto su Palazzo di Città. L'iniziativa è della Consulta Femminile
sabato 2 luglio 2016
Sessanta vittime dall'inizio dell'anno. Una mattanza che non pare arrestarsi. Un grosso buco nero nella vita di questo Paese, sprofondato in una spirale di violenza domestica inconcepibile in uno Stato civile.
Giovinazzo vuol dire basta ai femminicidi e, grazie ad una iniziativa congiunta della Consulta Femminile e dell'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune, è stato esposto da un balcone di Palazzo di Città un drappo rosso. È il simbolo del sangue versato dalle donne vittime di abusi e violenze, fino alle estreme conseguenze. Spesso si tratta di mariti o fidanzati che non accettano l'abbandono; in altri, ancora peggiori, si tratta di violenza gratuita, immotivata, drammaticamente tollerata. E qualche volta le vittime, è cronaca di questi giorni, sono addirittura bambine.
Quelle della Consulta e del Comune di Giovinazzo sono «urla di indignazione di fronte ad una giustizia lenta e farraginosa, ad una politica inattiva e inadeguata nei tempi ad evitare che altre donne, ragazze, figlie e madri, vengano massacrate in nome di questo presunto amore».
«Non sfugga ai più - è la chiosa di un comunicato giuntoci in redazione - il fiocco nero per le bambine vittime di violenza, a testimoniare l'importanza dell'opera educativa che tutti genitori sono chiamati ad attuare, affinché i propri figli per primi imparino a rispettare gli altri».
Giovinazzo vuol dire basta ai femminicidi e, grazie ad una iniziativa congiunta della Consulta Femminile e dell'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune, è stato esposto da un balcone di Palazzo di Città un drappo rosso. È il simbolo del sangue versato dalle donne vittime di abusi e violenze, fino alle estreme conseguenze. Spesso si tratta di mariti o fidanzati che non accettano l'abbandono; in altri, ancora peggiori, si tratta di violenza gratuita, immotivata, drammaticamente tollerata. E qualche volta le vittime, è cronaca di questi giorni, sono addirittura bambine.
Quelle della Consulta e del Comune di Giovinazzo sono «urla di indignazione di fronte ad una giustizia lenta e farraginosa, ad una politica inattiva e inadeguata nei tempi ad evitare che altre donne, ragazze, figlie e madri, vengano massacrate in nome di questo presunto amore».
«Non sfugga ai più - è la chiosa di un comunicato giuntoci in redazione - il fiocco nero per le bambine vittime di violenza, a testimoniare l'importanza dell'opera educativa che tutti genitori sono chiamati ad attuare, affinché i propri figli per primi imparino a rispettare gli altri».