Un Beato che avrebbe potuto esser Santo
Alla presenza di Padre Cioffari e Mons. Martella, conferenza in Sala Marano
domenica 22 marzo 2015
13.12
Una gloria cittadina troppo poco conosciuta dai giovinazzesi. È il Beato Nicola Paglia, da sempre associato alla festa patronale e che solo da quest'anno ha conquistato l'autonomia nelle celebrazioni. Per dar maggior risalto alla sua figura l'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine, in collaborazione con il mensile "in Città", ha organizzato una conferenza dal titolo "Il Beato Nicola Paglia nell'antica tradizione domenicana" che si è tenuta ieri sera in sala Marano.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco, padre Gerardo Cioffari, responsabile dell'Archivio e della Biblioteca della Basilica di San Nicola di Bari, ha ripercorso la vita del domenicano vissuto tra il 1197 e il 1256 attraverso le fonti storiche e agiografiche. Compare per la prima volta nella "Vita di San Domenico" scritta nel 1244 da Costantino da Orvieto e da allora è ricordato da tutti gli scrittori del suo ordine monastico. Si racconta di "Nicolaus da Iovenatio", associato ai Paglia solo dal '500, come fondatore dei conventi di Trani e Brindisi, i più grandi della regione, ma anche di altri conventi in tutta Italia, come quello di Perugia in cui terminò la sua esistenza. Ma anche come "Patris Nostri" per il Capitolo di Anagni, inviato dai papi in qualità di padre provinciale a risolvere questioni interne alle comunità religiose, tenuto in grande considerazione per la sua santità in vita e, secondo padre Cioffari, rimasto solo beato per la scarsa solerzia dei domenicani.
Mons. Martella non ha escluso che il processo di canonizzazione possa ripartire un giorno. Il vescovo ha raccontato degli incontri avuti con padre Gerardo Cappelluti, confessore a S. Maria Maggiore e autore di una biografia di Nicola proclamato beato nel 1828, il quale premeva anche con una documentazione già pronta perché si riprendesse la causa con l'impegno della Conferenza Episcopale Pugliese. Ma in quel periodo la diocesi era impegnata con la produzione del materiale a sostegno della richiesta di beatificazione di don Tonino Bello, chiesta da tutti i fedeli. In seguito a questi colloqui romani mons. Martella è giunto definitivamente alla decisione di togliere le celebrazioni del Beato Nicola Paglia dalla festa patronale già piena di eventi, perché la gloria giovinazzese fosse maggiormente invocata e vissuta come un prestigio dalla comunità locale, proprio come vuole chi si occupa dei processi di canonizzazione.
Anche alcune classi di scuola elementare appartenenti al I circolo hanno voluto conoscere meglio la vita di Nicolaus da Iovenatio studiandone la storia e i miracoli e producendo, con il coordinamento dell'insegnante Francesca Urbano, elaborati grafici e testi esposti in sala Marano. L'attenzione sul Beato Nicola Paglia resterà viva anche dopo la conferenza di ieri sera: Nicola Coppola, moderatore dell'incontro e presidente dell'Arciconfraternita del Carmine, ha annunciato che lo studio di padre Cioffari diventerà un opuscolo che verrà distribuito nei mesi estivi e che terrà viva l'attenzione nei confronti di un illustre giovinazzese troppo poco conosciuto dai suoi stessi concittadini.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco, padre Gerardo Cioffari, responsabile dell'Archivio e della Biblioteca della Basilica di San Nicola di Bari, ha ripercorso la vita del domenicano vissuto tra il 1197 e il 1256 attraverso le fonti storiche e agiografiche. Compare per la prima volta nella "Vita di San Domenico" scritta nel 1244 da Costantino da Orvieto e da allora è ricordato da tutti gli scrittori del suo ordine monastico. Si racconta di "Nicolaus da Iovenatio", associato ai Paglia solo dal '500, come fondatore dei conventi di Trani e Brindisi, i più grandi della regione, ma anche di altri conventi in tutta Italia, come quello di Perugia in cui terminò la sua esistenza. Ma anche come "Patris Nostri" per il Capitolo di Anagni, inviato dai papi in qualità di padre provinciale a risolvere questioni interne alle comunità religiose, tenuto in grande considerazione per la sua santità in vita e, secondo padre Cioffari, rimasto solo beato per la scarsa solerzia dei domenicani.
Mons. Martella non ha escluso che il processo di canonizzazione possa ripartire un giorno. Il vescovo ha raccontato degli incontri avuti con padre Gerardo Cappelluti, confessore a S. Maria Maggiore e autore di una biografia di Nicola proclamato beato nel 1828, il quale premeva anche con una documentazione già pronta perché si riprendesse la causa con l'impegno della Conferenza Episcopale Pugliese. Ma in quel periodo la diocesi era impegnata con la produzione del materiale a sostegno della richiesta di beatificazione di don Tonino Bello, chiesta da tutti i fedeli. In seguito a questi colloqui romani mons. Martella è giunto definitivamente alla decisione di togliere le celebrazioni del Beato Nicola Paglia dalla festa patronale già piena di eventi, perché la gloria giovinazzese fosse maggiormente invocata e vissuta come un prestigio dalla comunità locale, proprio come vuole chi si occupa dei processi di canonizzazione.
Anche alcune classi di scuola elementare appartenenti al I circolo hanno voluto conoscere meglio la vita di Nicolaus da Iovenatio studiandone la storia e i miracoli e producendo, con il coordinamento dell'insegnante Francesca Urbano, elaborati grafici e testi esposti in sala Marano. L'attenzione sul Beato Nicola Paglia resterà viva anche dopo la conferenza di ieri sera: Nicola Coppola, moderatore dell'incontro e presidente dell'Arciconfraternita del Carmine, ha annunciato che lo studio di padre Cioffari diventerà un opuscolo che verrà distribuito nei mesi estivi e che terrà viva l'attenzione nei confronti di un illustre giovinazzese troppo poco conosciuto dai suoi stessi concittadini.