Ultimo Consiglio Comunale, il PD controreplica alla maggioranza

I Democratici: «Il teatrino è quello di Deplma & co.»

martedì 30 giugno 2015 01.10
A cura di Gianluca Battista
L'ultimo Consiglio Comunale ha lasciato il segno. Troppo importanti i punti 3 e 4 per non essere discussi subito, secondo la maggioranza, troppo importanti per non rifletterci ancora su per il Partito Democratico e le opposizioni in genere. Si trattava della nomina di una Commissione per il Paesaggio e del mutamento del Regolamento consiliare.

Da qui una conferenza stampa del PD, che aveva accusato di scarsa democrazia la maggioranza, ed una netta replica dei partiti al governo cittadino, che avevano asserito che la mancanza di numero legale della prima chiamata e l'uscita di scena per protesta durante la discussione in Aula, fossero solo un " teatrino" ben orchestrato dalle forze di opposizione.

Il Partito Democratico in una controreplica scrive che il "teatrino" sarebbe quello della maggioranza e puntualizza: «Rispondere a queste "forze" di maggioranza che, ripetiamo, ad oggi non sappiamo se ancora esistono oppure hanno un consenso da prefisso telefonico, è fin troppo banale per il Partito Democratico».

Dalla segreteria di piazza Vittorio Emanuele II si attacca: «1) Premesso che le bugie sono il loro forte, queste "forze" di maggioranza omettono innanzitutto di evidenziare che l'orario insolito delle ore 16.00 di inizio dell'ultimo Consiglio Comunale è stato da loro stessi imposto nella conferenza dei capigruppo senza ascoltare le esigenze della minoranza, dato che vi erano problemi di presenza in consiglio di alcuni loro Consiglieri. I Consiglieri di minoranza dovevano semplicemente adeguarsi alle loro decisioni. Nonostante tutto, i consiglieri del PD erano in perfetto orario al Consiglio, loro no. A questo punto, chi è mancato di rispetto e senso di responsabilità? I cittadini giudichino pure».

Poi ricordano: «che le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni possono essere presentate in qualunque momento. Peccato, però, che il regolamento di Consiglio Comunale recita anche testualmente: "Le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni devono essere presentate al Sindaco entro il terzo giorno precedente quello stabilito per l'adunanza del Consiglio Comunale e devono essere sempre formulate per iscritto e firmate dai proponenti." Ora, nel momento in cui Favuzzi fissa il Consiglio Comunale per venerdì 19 alle ore 16.00 in seduta straordinaria (chissà quale fosse l'urgenza!!) e fa pervenire la convocazione ai Consiglieri martedì 16 alle ore 19.45, ovvero tre giorni prima dell'adunanza, come è possible - chiedono i piddini - (rispettando il regolamento) presentare eventuali interrogazioni? Per caso, alle ore 20.00 sono aperti gli uffici comunali? I cittadini giudichino pure, anche in questo caso».

Strenua è la difesa della collega Lia Dagostino e della sua professionalità e poi la stoccata ad alcuni Consiglieri di maggioranza, che secondo il PD sarebbero «non parlano neanche, sin da quando sono stati eletti. Pensate che di alcuni di loro non è dato conoscere neanche il timbro della voce. Sono solo automi - è l'ironico attacco - che, in Consiglio Comunale, compiono sistematicamente lo "sforzo sovrumano" di alzare il braccio per votare».

Infine la chiosa: «Di fronte a cotante competenze così elevate e variegate, essi hanno anche il dono della preveggenza, ossia di conoscere in anticipo ciò che avrebbe dovuto dire il Consigliere Camporeale durante la seduta, al punto da essere tutti d'accordo nel non concedergli neanche la parola. Il Consigliere Camporeale - sentenziano - è evidentemente scomodo e, dunque, è bene cercare in tutti i modi di non farlo parlare».

Il Partito Democratico cittadino chiede infine la risoluzione ai problemi della città dopo oltre 3 anni di governo indicando la via di nuove consultazioni per «il "bene comune" di tutti i cittadini di Giovinazzo».

Alla maggioranza la possibilità di una contro-controreplica ultima.