Tutti in piedi per Enrico Lo Verso
Ieri sera l'atteso monologo su Ennio Morricone andato in scena nell'atrio dell'Istituto Vittorio Emanuele II
domenica 4 agosto 2019
06.00
La vita e la carriera di un maestro come Ennio Morricone non possono essere racchiusi in un libro, come ha avuto modo di dire qualche settimana fa a Giovinazzo il suo biografo, Alessandro De Rosa, figurarsi in una piéce teatrale.
Eppure "C'era una volta la musica" di e con Enrico Lo Verso, riesce a mettere assieme narrazione, introspezione e sguardo al presente ed al futuro come poche volte capita di vedere su un palcoscenico.
L'attore palermitano ha deliziato ieri sera, per il terzo anno consecutivo, un attento e coinvolto pubblico giovinazzese, che lo ha omaggiato, nell'atrio dell'Istituto Vittorio Emanuele II, con una meritatissima standing ovation conclusiva.
Lo Verso ha raccontato per sommi capi la vita artistica del Maestro romano senza mai appesantirsi con l'elogio sperticato, senza mai apparire un duplicato di qualcos'altro, cercando di farne cogliere non solo lo spirito, ma osiamo dire la "poetica", il messaggio che scaturisce dalle sue note, grazie anche all'ausilio di video inediti.
L'attore, accompagnato da cinque talentuosissimi musicisti (Lorenzo Mancanella al clarinetto, Luca Basile al violoncello, Daniele Ciminello e Vito Stefanesi alle tastiere e Francesco Manco alla tromba) è riuscito a condurre il pubblico a più ampie riflessioni, che partono sì dalle pellicole cinematografiche musicate dal Maestro, ma che divengono poi una sorta di loro prosieguo, un braccio proteso verso il presente ed i suoi problemi, le sue incongruenze, le sue brutture ed i suoi dolori.
E così dalla triologia del dollaro di Sergio Leone, compagno di viaggio di Morricone per un lungo periodo della sua carriera, Lo Verso è passato a C'era una volta in America ed a Sacco e Vanzetti, giungendo poi a Nuovo Cinema Paradiso, Baarìa, La Leggenda del Pianista sull'Oceano, Mission ed a Gli Intoccabili.
La musica non lo ha solo accompagnato, lo ha sostanzialmente avvolto in un percorso che prende spunto, e forse pretesto, da Ennio Morricone e dal suo genio, ma che poi riesce a svicolare, toccando la storia contemporanea e divenendo portatore di messaggi dall'elevato tasso di umanità contro mafia, guerre, dittature, violenza in genere.
Una umanità che Morricone ha raccontato con le sue note, poiché era l'Uomo, in tutte le sue sfaccettature ciò che gli importava davvero narrare. Lo Verso lo ha colto, facendone un pezzo di bravura che si è meritato tutto l'apprezzamento di un pubblico rapito dalla bellezza del suo messaggio e dall'innovazione proposta in scena.
Ci sono tanti modi per omaggiare un Maestro come Ennio Morricone. E quello di Enrico Lo Verso ci è parso tanto originale quanto pertinente.
Eppure "C'era una volta la musica" di e con Enrico Lo Verso, riesce a mettere assieme narrazione, introspezione e sguardo al presente ed al futuro come poche volte capita di vedere su un palcoscenico.
L'attore palermitano ha deliziato ieri sera, per il terzo anno consecutivo, un attento e coinvolto pubblico giovinazzese, che lo ha omaggiato, nell'atrio dell'Istituto Vittorio Emanuele II, con una meritatissima standing ovation conclusiva.
Lo Verso ha raccontato per sommi capi la vita artistica del Maestro romano senza mai appesantirsi con l'elogio sperticato, senza mai apparire un duplicato di qualcos'altro, cercando di farne cogliere non solo lo spirito, ma osiamo dire la "poetica", il messaggio che scaturisce dalle sue note, grazie anche all'ausilio di video inediti.
L'attore, accompagnato da cinque talentuosissimi musicisti (Lorenzo Mancanella al clarinetto, Luca Basile al violoncello, Daniele Ciminello e Vito Stefanesi alle tastiere e Francesco Manco alla tromba) è riuscito a condurre il pubblico a più ampie riflessioni, che partono sì dalle pellicole cinematografiche musicate dal Maestro, ma che divengono poi una sorta di loro prosieguo, un braccio proteso verso il presente ed i suoi problemi, le sue incongruenze, le sue brutture ed i suoi dolori.
E così dalla triologia del dollaro di Sergio Leone, compagno di viaggio di Morricone per un lungo periodo della sua carriera, Lo Verso è passato a C'era una volta in America ed a Sacco e Vanzetti, giungendo poi a Nuovo Cinema Paradiso, Baarìa, La Leggenda del Pianista sull'Oceano, Mission ed a Gli Intoccabili.
La musica non lo ha solo accompagnato, lo ha sostanzialmente avvolto in un percorso che prende spunto, e forse pretesto, da Ennio Morricone e dal suo genio, ma che poi riesce a svicolare, toccando la storia contemporanea e divenendo portatore di messaggi dall'elevato tasso di umanità contro mafia, guerre, dittature, violenza in genere.
Una umanità che Morricone ha raccontato con le sue note, poiché era l'Uomo, in tutte le sue sfaccettature ciò che gli importava davvero narrare. Lo Verso lo ha colto, facendone un pezzo di bravura che si è meritato tutto l'apprezzamento di un pubblico rapito dalla bellezza del suo messaggio e dall'innovazione proposta in scena.
Ci sono tanti modi per omaggiare un Maestro come Ennio Morricone. E quello di Enrico Lo Verso ci è parso tanto originale quanto pertinente.