Tutte le emozioni dei Fuochi di Sant'Antonio Abate - FOTO
Ieri, 21 gennaio, la grande festa d'inverno a Giovinazzo
lunedì 22 gennaio 2024
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Nonostante il freddo a tratti pungente per via del forte vento da settentrione, Giovinazzo si è ritrovata ieri sera, 21 gennaio, al centro delle cronache regionali per i Fuochi di Sant'Antonio Abate, appuntamento ormai centrale dell'inverno in riva al basso Adriatico.
Falò accesi in 13 differenti luoghi della città, dal borgo antico (che era stato meravigliosa cornica per Borgo Infernum) alla Villa Comunale, sino a quelli accesi ai piedi delle parrocchie di Sant'Agostino e San Giuseppe. La festa è stata vera, sentita, popolare, animata da artisti di strada, giocolieri, sbandieratori e dalla street band.
In Piazza Vittorio Emanuele II il clou, con gli stand dei gemellati di Guastalla (RE), con l'accensione del fuoco centrale alle 17.45, con il concerto dell'Orchestra Popolare della Notte della Taranta e dal mattino con spettacoli di giocolieri, trampolieri e sbandieratori. Un programma articolato voluto dall'assessorato alla Cultura guidato da Cristina Piscitelli che ci è sembrato ben cadenzato. In migliaia hanno raggiunto Giovinazzo anche dai centri viciniori e sono stati accolti con un buon piano del traffico.
L'area mercatale è rimasta aperta per ospitare le auto di chi è arrivato da fuori ed il servizio messo a punto dal Comando di Polizia Locale ha permesso di godersi i falò in tranquillità a tante famiglie.
Ed il freddo è stato attenuato da quel fuoco vivo, figlio di una tradizione antica, che ha riscaldato anche i cuori dei presenti, così come vino, fave e olive hanno riempito pance giunte anche da comuni viciniori.
Si concludono così i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate, con una quattro giorno dal grande significato dapprima culturale e poi dal respiro popolare. Noi vi raccontiamo la serata di domenica 21 gennaio attraverso la nuovo galleria fotografica.
*foto di Giuseppe Dalbis, Marzia Morva, Giuseppe Depergola, Gianluca Battista.
Falò accesi in 13 differenti luoghi della città, dal borgo antico (che era stato meravigliosa cornica per Borgo Infernum) alla Villa Comunale, sino a quelli accesi ai piedi delle parrocchie di Sant'Agostino e San Giuseppe. La festa è stata vera, sentita, popolare, animata da artisti di strada, giocolieri, sbandieratori e dalla street band.
In Piazza Vittorio Emanuele II il clou, con gli stand dei gemellati di Guastalla (RE), con l'accensione del fuoco centrale alle 17.45, con il concerto dell'Orchestra Popolare della Notte della Taranta e dal mattino con spettacoli di giocolieri, trampolieri e sbandieratori. Un programma articolato voluto dall'assessorato alla Cultura guidato da Cristina Piscitelli che ci è sembrato ben cadenzato. In migliaia hanno raggiunto Giovinazzo anche dai centri viciniori e sono stati accolti con un buon piano del traffico.
L'area mercatale è rimasta aperta per ospitare le auto di chi è arrivato da fuori ed il servizio messo a punto dal Comando di Polizia Locale ha permesso di godersi i falò in tranquillità a tante famiglie.
Ed il freddo è stato attenuato da quel fuoco vivo, figlio di una tradizione antica, che ha riscaldato anche i cuori dei presenti, così come vino, fave e olive hanno riempito pance giunte anche da comuni viciniori.
Si concludono così i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate, con una quattro giorno dal grande significato dapprima culturale e poi dal respiro popolare. Noi vi raccontiamo la serata di domenica 21 gennaio attraverso la nuovo galleria fotografica.
*foto di Giuseppe Dalbis, Marzia Morva, Giuseppe Depergola, Gianluca Battista.