Tutta la magia della Notte Bianca della Poesia
L'Istituto Vittorio Emanuele II ha ospitato l'ottava edizione della rassegna. Tanto pubblico, parecchio vento e moltissime emozioni che vi riproponiamo anche in foto
domenica 24 giugno 2018
07.00
Dieci location all'interno del settecentesco Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo, oltre 200 poeti da Puglia e Basilicata in rappresentanza di 25 associazioni, una sfida a colpi di versi tra tre mostri sacri della storia della letteratura italiana come Dante, Petrarca e Leopardi, un'ospite dalla Polonia, una madrina d'eccezione come Elisa Barucchieri, la dimostrazione di aerografia di Nicola Giotti ed Elisa Ruberti (premiati dall'ANMI prima della loro performance), musica, mostre, reading, proiezioni di corti e migliaia di spettatori, a volte assorti a volte distratti o attratti da più cose contemporaneamente.
Tutto questo e molto altro è stata la Notte Bianca della Poesia, giunta alla sua ottava edizione (la quarta a Giovinazzo) ed andata in scena ieri sera nella cornice dell'IVE, un ex convento agostiniano, incubatore ideale per la trasmissione di emozioni e saperi.
La rassegna, ideata da Nicola De Matteo e dall'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo, patrocinata dal Comune di Giovinazzo e dalla Città Metropolitana di Bari, coordinata dal direttore artistico, Gianni Antonio Palumbo, ha riscosso grande successo tra il pubblico, accorso numeroso dai comuni limitrofi, dalla provincia Bat e dall'area metropolitana di Bari.
In diversi angoli dell'IVE si è parlata la lingua universale della poesia, con poeti ed interpreti che hanno familiarizzato, si sono scambiati sensazioni ed esperienze, comunicando nella maniera che meglio conoscono.
«L'essenziale - ha detto la madrina Elisa Barucchieri, protagonista nel finale anche con la lettura di "Alle cinque della sera" di Federico García Lorca - è mettere in circolo sapere e che ci sia sempre qualcuno ad ascoltarci».
La Notte Bianca della Poesia ha così acceso la notte di San Giovanni Battista, in cui tradizionalmente chiaro e scuro, vita e morte, luce e mistero, cristianesimo e paganesimo si intrecciano. Ne è venuta fuori una serata per tutti i gusti, probabilmente a tratti convulsa, quasi caotica per il mare magnum di eventi proposti, ma meravigliosamente viva.
Successo meritato per "Ostracismo 2.0", la sperimentale e singolare disfida a colpi di versi tra Dante Alighieri (Franco Martini), Francesco Petrarca (Nicola Accettura) e Giacomo Leopardi (Corrado La Grasta), andata in scena nell'Auditorium, che ha visto il voto finale del pubblico su Facebook. Un format del direttore artistico e dello stesso La Grasta, in cui interazione ed innovazione si sono quindi aggiunte alla tradizione, ai versi declamati con impeccabile bravura dai tre attori, intervallati solo dalla simpatia della bizzarra moderatrice interpretata da Giulia Petruzzella.
Spazio al vernacolo nella Sala Primavera con l'Accademia della Lingua Barese di Alfredo Giovine ed una miriade di interpretazioni, tra cui quelle dei giovinazzesi della Touring Juvenatium, mentre nel corridoio B del chiostro, moderati da Mario Sicolo, sono stati declamati i versi dei Tinelli Poetici, di Comunicazione Plurale e Mo'Heart. Versi intervallati dall'esibizione in musica degli If We Had Wings con Cinzia Tulliani.
Il corridoio A ha ospitato il Certamen Lauriferum, che ha messo in mostra giovani talenti, e l'intenso monologo teatrale "Felicia" di e con Teodora Mastrototaro. Nella stanza del Direttore, il laboratorio di scrittura creativa a cura di Daniele Giancane ha poi lasciato spazio a reading poetici intensissimi, moderati da Maria Antonella D'Agostino che ha coordinato "Matera Poesia 1995", i Poeti del "Circolo sfuggente", Porta d'Oriente, l'Associazione Virtute e Canoscenza, In Folio ed uno spazio dedicato ai disabili psichici della ASL di Gravina in Puglia. È stato quello un ideale abbraccio tra Giovinazzo, la Murgia e la Lucania, con l'idea di un gemellaggio tra la cittadina adriatica e la città dei Sassi che si fa sempre più strada.
Accanto all'ingresso monumentale, mostra di poesia e fotografia a cura di Nicola Abbondanza del Cenacolo dei Poeti e di Gaetano Bonasia, presidente dell'Associazione Circolo fotografico Bitonto, con la collaborazione di Paolo Amoruso e Viviana Minervini, e la retrospettiva fotografica a cura dell'Associazione culturale "Quelli dell'IVE".
Spazio donna in Sala Marano, dove il Movimento Internazionale "Donne e Poesia" e la Sezione Nazionale Scrittori SLC-CGIL "Puglia-Basilicata" hanno tenuto reading, incontri e dibattiti rivolti al mix perfetto tra materiale ed immateriale, dal titolo "Il cibo dell'anima e della tavola". In quella stessa location è stato presentato il cortometraggio "A Mare", a cura di Girolamo Macina e Patrizia Sollecito, in collaborazione con l'I. C. "N. Zingarelli" di Bari e c'è stato il momento dedicato al Movimento raccontato per immagini di Michele Agostinelli e Concetta Antonelli , oltre ad una esibizione di Nicola Scarola. Ha moderato Anna Santoliquido.
Nel chiostro dei domenicani sono state allestite la mostra fotografica "I bambini di Gerusalemme" di Luciana Trappolino e "Sotto le suole", installazione a cura della cilena Ximena Soza.
Nell'atrio monumentale, Gianni Antonio Palumbo, ha a sua volta condotto un spazio molto interessante, che ha visto, tra gli altri, declamare versi all'ospite internazionale, la polacca Joanna Kalinowska. Con lei anche le poesie a tema religioso del settimanale diocesano "Luce e Vita", in un angolo moderato da Luigi Sparapano. Tutti momenti intervallati dalla musica di Mizio Vilardi, dai versi degli studenti del Liceo Classico e Scientifico "Matteo Spinelli" e dai reading di Tania Adesso e Leonardo Mezzina e di decine di poeti e autori.
A chiudere, sotto l'antico orologio dell'atrio centrale di quello che fu un convitto per orfani, l'esibizione in versi di Elisa Barucchieri e quella in voce del soprano Stella Roselli, accompagnata da Daniele De Palma al piano e dal Coro Suite.
«Si è trattato di un'edizione importante perché ricca di novità - ha detto l'uomo ovunque della rassegna, Nicola De Matteo -. E devo dire che il risultato, in termini di pubblico ed attenzione dei media, è andato oltre le nostre aspettative. Tantissima la gente che è venuta a trovarci da fuori, forse in numero superiore ai giovinazzesi stessi - ha continuato - e credo che si possa essere soddisfatti dell'enorme mole di lavoro svolta in questi mesi con tutta l'Accademia e con Gianni Antonio Palumbo, a cui va il mio grazie. Tutto è migliorabile - ha proseguito -, ma la bellezza di questa rassegna è quello che definisco un enorme "circo delle emozioni", in cui la gente si sposta da una parte all'altra, attratta dai versi e dalla meravigliosa mescolanza di vari generi artistici».
Nella nostra gallery tanti momenti belli di una Notte Bianca della Poesia che ha lasciato il segno.
Tutto questo e molto altro è stata la Notte Bianca della Poesia, giunta alla sua ottava edizione (la quarta a Giovinazzo) ed andata in scena ieri sera nella cornice dell'IVE, un ex convento agostiniano, incubatore ideale per la trasmissione di emozioni e saperi.
La rassegna, ideata da Nicola De Matteo e dall'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo, patrocinata dal Comune di Giovinazzo e dalla Città Metropolitana di Bari, coordinata dal direttore artistico, Gianni Antonio Palumbo, ha riscosso grande successo tra il pubblico, accorso numeroso dai comuni limitrofi, dalla provincia Bat e dall'area metropolitana di Bari.
In diversi angoli dell'IVE si è parlata la lingua universale della poesia, con poeti ed interpreti che hanno familiarizzato, si sono scambiati sensazioni ed esperienze, comunicando nella maniera che meglio conoscono.
«L'essenziale - ha detto la madrina Elisa Barucchieri, protagonista nel finale anche con la lettura di "Alle cinque della sera" di Federico García Lorca - è mettere in circolo sapere e che ci sia sempre qualcuno ad ascoltarci».
La Notte Bianca della Poesia ha così acceso la notte di San Giovanni Battista, in cui tradizionalmente chiaro e scuro, vita e morte, luce e mistero, cristianesimo e paganesimo si intrecciano. Ne è venuta fuori una serata per tutti i gusti, probabilmente a tratti convulsa, quasi caotica per il mare magnum di eventi proposti, ma meravigliosamente viva.
Successo meritato per "Ostracismo 2.0", la sperimentale e singolare disfida a colpi di versi tra Dante Alighieri (Franco Martini), Francesco Petrarca (Nicola Accettura) e Giacomo Leopardi (Corrado La Grasta), andata in scena nell'Auditorium, che ha visto il voto finale del pubblico su Facebook. Un format del direttore artistico e dello stesso La Grasta, in cui interazione ed innovazione si sono quindi aggiunte alla tradizione, ai versi declamati con impeccabile bravura dai tre attori, intervallati solo dalla simpatia della bizzarra moderatrice interpretata da Giulia Petruzzella.
Spazio al vernacolo nella Sala Primavera con l'Accademia della Lingua Barese di Alfredo Giovine ed una miriade di interpretazioni, tra cui quelle dei giovinazzesi della Touring Juvenatium, mentre nel corridoio B del chiostro, moderati da Mario Sicolo, sono stati declamati i versi dei Tinelli Poetici, di Comunicazione Plurale e Mo'Heart. Versi intervallati dall'esibizione in musica degli If We Had Wings con Cinzia Tulliani.
Il corridoio A ha ospitato il Certamen Lauriferum, che ha messo in mostra giovani talenti, e l'intenso monologo teatrale "Felicia" di e con Teodora Mastrototaro. Nella stanza del Direttore, il laboratorio di scrittura creativa a cura di Daniele Giancane ha poi lasciato spazio a reading poetici intensissimi, moderati da Maria Antonella D'Agostino che ha coordinato "Matera Poesia 1995", i Poeti del "Circolo sfuggente", Porta d'Oriente, l'Associazione Virtute e Canoscenza, In Folio ed uno spazio dedicato ai disabili psichici della ASL di Gravina in Puglia. È stato quello un ideale abbraccio tra Giovinazzo, la Murgia e la Lucania, con l'idea di un gemellaggio tra la cittadina adriatica e la città dei Sassi che si fa sempre più strada.
Accanto all'ingresso monumentale, mostra di poesia e fotografia a cura di Nicola Abbondanza del Cenacolo dei Poeti e di Gaetano Bonasia, presidente dell'Associazione Circolo fotografico Bitonto, con la collaborazione di Paolo Amoruso e Viviana Minervini, e la retrospettiva fotografica a cura dell'Associazione culturale "Quelli dell'IVE".
Spazio donna in Sala Marano, dove il Movimento Internazionale "Donne e Poesia" e la Sezione Nazionale Scrittori SLC-CGIL "Puglia-Basilicata" hanno tenuto reading, incontri e dibattiti rivolti al mix perfetto tra materiale ed immateriale, dal titolo "Il cibo dell'anima e della tavola". In quella stessa location è stato presentato il cortometraggio "A Mare", a cura di Girolamo Macina e Patrizia Sollecito, in collaborazione con l'I. C. "N. Zingarelli" di Bari e c'è stato il momento dedicato al Movimento raccontato per immagini di Michele Agostinelli e Concetta Antonelli , oltre ad una esibizione di Nicola Scarola. Ha moderato Anna Santoliquido.
Nel chiostro dei domenicani sono state allestite la mostra fotografica "I bambini di Gerusalemme" di Luciana Trappolino e "Sotto le suole", installazione a cura della cilena Ximena Soza.
Nell'atrio monumentale, Gianni Antonio Palumbo, ha a sua volta condotto un spazio molto interessante, che ha visto, tra gli altri, declamare versi all'ospite internazionale, la polacca Joanna Kalinowska. Con lei anche le poesie a tema religioso del settimanale diocesano "Luce e Vita", in un angolo moderato da Luigi Sparapano. Tutti momenti intervallati dalla musica di Mizio Vilardi, dai versi degli studenti del Liceo Classico e Scientifico "Matteo Spinelli" e dai reading di Tania Adesso e Leonardo Mezzina e di decine di poeti e autori.
A chiudere, sotto l'antico orologio dell'atrio centrale di quello che fu un convitto per orfani, l'esibizione in versi di Elisa Barucchieri e quella in voce del soprano Stella Roselli, accompagnata da Daniele De Palma al piano e dal Coro Suite.
«Si è trattato di un'edizione importante perché ricca di novità - ha detto l'uomo ovunque della rassegna, Nicola De Matteo -. E devo dire che il risultato, in termini di pubblico ed attenzione dei media, è andato oltre le nostre aspettative. Tantissima la gente che è venuta a trovarci da fuori, forse in numero superiore ai giovinazzesi stessi - ha continuato - e credo che si possa essere soddisfatti dell'enorme mole di lavoro svolta in questi mesi con tutta l'Accademia e con Gianni Antonio Palumbo, a cui va il mio grazie. Tutto è migliorabile - ha proseguito -, ma la bellezza di questa rassegna è quello che definisco un enorme "circo delle emozioni", in cui la gente si sposta da una parte all'altra, attratta dai versi e dalla meravigliosa mescolanza di vari generi artistici».
Nella nostra gallery tanti momenti belli di una Notte Bianca della Poesia che ha lasciato il segno.