Trovati con la cocaina al San Paolo: arrestato e rimesso in libertà un 36enne
L'uomo, difeso dall'avvocato Mastro, è stato l'unico a non essere sottoposto ad alcuna misura dopo la convalida
domenica 10 dicembre 2023
10.01
Una "speciale" cantinola nel rione San Paolo di Bari: nel seminterrato, una vera e propria centrale per il confezionamento della droga, in particolar modo cocaina e crack. La scoperta, alla vigilia dell'Immacolata, ha portato i Carabinieri della Compagnia a stringere le manette ai polsi di un terzetto di pregiudicati del quartiere.
Dei tre, però, soltanto uno, il 36enne Luigi Legrottaglie è tornato in libertà. I tre arresti in flagranza di reato, con l'ipotesi di reato, in concorso, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati convalidati nella mattinata di ieri dalla giudice monocratica del Tribunale di Bari, Giovanna Dimiccoli, dinanzi a cui è iniziato il processo per direttissima: l'uomo, patrocinato dall'avvocato e professore giovinazzese Francesco Mastro, è stato l'unico ad essere rimesso in libertà.
Il blitz, giovedì, è scattato dopo aver circondato l'obiettivo, un seminterrato di viale delle Regioni. Una perquisizione mirata, svolta dai militari che probabilmente tenevano sotto osservazione il 36enne da tempo, ha consentito di far irruzione nel piano interrato dello stabile, cogliendo di sorpresa i tre, «nelle vicinanze» di un «tavolo occupato da sostanza stupefacente (25 grammi circa di cocaina in pietre) e materiale utile per il confezionamento e la preparazione delle dosi di crack».
Durante la perquisizione dello scantinato, inoltre, i militari hanno rinvenuto un bilancino di precisione e bustine in cellophane, mentre i tre sono finiti agli arresti. E se Legrottaglie è stato l'unico a tornare in libertà, per gli altri la giudice ha confermato la detenzione domiciliare, aggiornando l'udienza al prossimo 10 gennaio.
Dei tre, però, soltanto uno, il 36enne Luigi Legrottaglie è tornato in libertà. I tre arresti in flagranza di reato, con l'ipotesi di reato, in concorso, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati convalidati nella mattinata di ieri dalla giudice monocratica del Tribunale di Bari, Giovanna Dimiccoli, dinanzi a cui è iniziato il processo per direttissima: l'uomo, patrocinato dall'avvocato e professore giovinazzese Francesco Mastro, è stato l'unico ad essere rimesso in libertà.
Il blitz, giovedì, è scattato dopo aver circondato l'obiettivo, un seminterrato di viale delle Regioni. Una perquisizione mirata, svolta dai militari che probabilmente tenevano sotto osservazione il 36enne da tempo, ha consentito di far irruzione nel piano interrato dello stabile, cogliendo di sorpresa i tre, «nelle vicinanze» di un «tavolo occupato da sostanza stupefacente (25 grammi circa di cocaina in pietre) e materiale utile per il confezionamento e la preparazione delle dosi di crack».
Durante la perquisizione dello scantinato, inoltre, i militari hanno rinvenuto un bilancino di precisione e bustine in cellophane, mentre i tre sono finiti agli arresti. E se Legrottaglie è stato l'unico a tornare in libertà, per gli altri la giudice ha confermato la detenzione domiciliare, aggiornando l'udienza al prossimo 10 gennaio.