Trovate 4 scocche d'auto in una cava dismessa a San Pietro Pago
Cannibalizzate, incendiate e ammassate in una vecchia cava: la scoperta delle Guardie Campestri
giovedì 4 marzo 2021
10.43
Una vecchia cava in località San Pietro Pago, ormai dismessa, trasformata in un deposito di auto, probabilmente rubate, smontate, incendiate e abbandonate in quella voragine, profonda e difficilmente raggiungibile. L'hanno scoperta, durante un servizio di perlustrazione del territorio rurale, le Guardie Campestri.
Quella dei furti d'auto è una vera piaga del territorio: un fenomeno sempre in fermento che, secondo gli investigatori, vede coinvolte vere organizzazioni criminali al cui interno opera una "squadra operativa" dedita al furto delle auto e la "squadra dei tagliatori" che le seziona. Una premiata ditta che, di recente, aveva scelto una vecchia cava di Giovinazzo, profonda oltre 10 metri, per occultare le scocche delle auto (4 quelle rinvenute, nda), sezionate, smontate e date alle fiamme.
Un piccolo cimitero di auto cannibalizzate, insomma, scoperto dal locale Consorzio, diretto dal presidente Leo Magarelli, a cui, quello che si è presentato dinanzi ai loro occhi è stato uno spettacolo sconcertante. Un danno impareggiabile anche per l'ambiente circostante, che purtroppo sconta decenni di accumuli di rifiuti e la presenza della discarica. Subito è stata informata la Polizia Locale: spetterà ora a loro attivare le procedure per il recupero dei mezzi e la bonifica del sito.
Quell'autentica autodemolizione e discarica abusiva di lamiere contorte, probabilmente, esisteva da tempo. Ma è mai possibile che nessuno si sia mai accorto di nulla? È mai possibile che nessuno abbia visto movimenti sospetti o qualcosa di anomalo? Resta il fatto che adesso bisognerà individuare i responsabili.
Quella dei furti d'auto è una vera piaga del territorio: un fenomeno sempre in fermento che, secondo gli investigatori, vede coinvolte vere organizzazioni criminali al cui interno opera una "squadra operativa" dedita al furto delle auto e la "squadra dei tagliatori" che le seziona. Una premiata ditta che, di recente, aveva scelto una vecchia cava di Giovinazzo, profonda oltre 10 metri, per occultare le scocche delle auto (4 quelle rinvenute, nda), sezionate, smontate e date alle fiamme.
Un piccolo cimitero di auto cannibalizzate, insomma, scoperto dal locale Consorzio, diretto dal presidente Leo Magarelli, a cui, quello che si è presentato dinanzi ai loro occhi è stato uno spettacolo sconcertante. Un danno impareggiabile anche per l'ambiente circostante, che purtroppo sconta decenni di accumuli di rifiuti e la presenza della discarica. Subito è stata informata la Polizia Locale: spetterà ora a loro attivare le procedure per il recupero dei mezzi e la bonifica del sito.
Quell'autentica autodemolizione e discarica abusiva di lamiere contorte, probabilmente, esisteva da tempo. Ma è mai possibile che nessuno si sia mai accorto di nulla? È mai possibile che nessuno abbia visto movimenti sospetti o qualcosa di anomalo? Resta il fatto che adesso bisognerà individuare i responsabili.