Trovata siringa in spiaggia. La protesta di un papà
L'episodio in località Torretta, a Ponente: «È inconcepibile»
domenica 5 luglio 2015
22.08
Allarme sulle spiagge di Giovinazzo quando, nella giornata di ieri, un papà ha trovato una siringa con l'ago ancora intriso di sangue in località Torretta, lungo la riviera di Ponente. La presenza della siringa ha lasciato tutti quanti attoniti, considerando anche il luogo assai frequentato in cui è stata rinvenuta. Nessuno, per fortuna, è rimasto ferito.
«Spiaggia libera - denuncia - non significa ciò», scrive l'uomo su Facebook postando la foto scattata alla siringa con l'intento di avvertire i genitori e tutte le persone di prestare la massima attenzione. «È inconcepibile, vergogna» continua sconvolto perché la spiaggia è abitualmente frequentata, come è naturale anche da bambini piccoli, che potrebbero senza dubbio rischiare di ferirsi, senza contare il timore legato alla trasmissione delle malattie infettive.
Immediata la reazione ed i commenti circa quanto accaduto. La preoccupazione è forte e senza voler creare allarmismi la raccomandazione è quella di prestare la massima attenzione e, in caso di ritrovamento di siringhe segnalare l'accaduto alle forze dell'ordine per la celere rimozione e la successiva bonifica dell'area.
Intanto i sempre più frequenti rinvenimenti di siringhe sporche di sangue fanno quanto meno sospettare che l'eroina sia tornata in auge, dopo anni in cui sembrava quasi del tutto dimenticata. Un ritorno che fa paura. «L'eroina - spiega Antonio Taranto, psichiatra e direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche - è una sostanza che ha subito una lieve flessione ma non è mai scomparsa del tutto: Giovinazzo, ad esempio, nel caso specifico, presenta valori inferiori rispetto a Bari di due casi ogni mille abitanti».
I tossicodipendenti in cura al Ser.T. di Giovinazzo e Molfetta (l'ultimo dato disponibile si riferisce al 2014) sono stati in totale 119 (nel 2013 erano 137). E tra i soggetti in cura prevalgono ancora nettamente, benché in calo, i consumatori di eroina e altri oppioidi, che sono 83, pari al 70% del totale. Al secondo posto gli assuntori di cocaina (17, pari al 14%), al terzo quelli di cannabis (13, pari all'11%) ed infine quelli di altre sostanze stupefacenti non meglio specificate (6, pari al 5%).
Fortunatamente non siamo ai livelli dei decenni passati, ma gli ultimi e ormai sempre più frequenti ritrovamenti di siringhe confermano come la diffusione di eroina (che arriva a Giovinazzo da fuori città) esiste ancora. E in tutto ciò, le forze dell'ordine continuano la loro opera di prevenzione e repressione quotidiana.
Il papà autore della segnalazione, intanto, facendosi portavoce delle lamentele degli altri bagnanti e genitori, chiede maggiore attenzione e pulizia dei luoghi che ogni giorno vengono frequentati dai loro figli e spera che questi appelli siano accolti al più presto. Lo speriamo anche noi.
«Spiaggia libera - denuncia - non significa ciò», scrive l'uomo su Facebook postando la foto scattata alla siringa con l'intento di avvertire i genitori e tutte le persone di prestare la massima attenzione. «È inconcepibile, vergogna» continua sconvolto perché la spiaggia è abitualmente frequentata, come è naturale anche da bambini piccoli, che potrebbero senza dubbio rischiare di ferirsi, senza contare il timore legato alla trasmissione delle malattie infettive.
Immediata la reazione ed i commenti circa quanto accaduto. La preoccupazione è forte e senza voler creare allarmismi la raccomandazione è quella di prestare la massima attenzione e, in caso di ritrovamento di siringhe segnalare l'accaduto alle forze dell'ordine per la celere rimozione e la successiva bonifica dell'area.
Intanto i sempre più frequenti rinvenimenti di siringhe sporche di sangue fanno quanto meno sospettare che l'eroina sia tornata in auge, dopo anni in cui sembrava quasi del tutto dimenticata. Un ritorno che fa paura. «L'eroina - spiega Antonio Taranto, psichiatra e direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche - è una sostanza che ha subito una lieve flessione ma non è mai scomparsa del tutto: Giovinazzo, ad esempio, nel caso specifico, presenta valori inferiori rispetto a Bari di due casi ogni mille abitanti».
I tossicodipendenti in cura al Ser.T. di Giovinazzo e Molfetta (l'ultimo dato disponibile si riferisce al 2014) sono stati in totale 119 (nel 2013 erano 137). E tra i soggetti in cura prevalgono ancora nettamente, benché in calo, i consumatori di eroina e altri oppioidi, che sono 83, pari al 70% del totale. Al secondo posto gli assuntori di cocaina (17, pari al 14%), al terzo quelli di cannabis (13, pari all'11%) ed infine quelli di altre sostanze stupefacenti non meglio specificate (6, pari al 5%).
Fortunatamente non siamo ai livelli dei decenni passati, ma gli ultimi e ormai sempre più frequenti ritrovamenti di siringhe confermano come la diffusione di eroina (che arriva a Giovinazzo da fuori città) esiste ancora. E in tutto ciò, le forze dell'ordine continuano la loro opera di prevenzione e repressione quotidiana.
Il papà autore della segnalazione, intanto, facendosi portavoce delle lamentele degli altri bagnanti e genitori, chiede maggiore attenzione e pulizia dei luoghi che ogni giorno vengono frequentati dai loro figli e spera che questi appelli siano accolti al più presto. Lo speriamo anche noi.