Trivelle, il TAR del Lazio gela la Puglia
Respinto il ricorso presentato dalla Regione a sostegno delle località costiere
venerdì 30 settembre 2016
14.38
Non se ne parla nemmeno. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, competente a decidere sulla vicenda, ha respinto sei ricorsi presentati dalla Regione Puglia a sostegno delle località costiere interessate dalle perforazioni in Adriatico per la ricerca del petrolio.
Dopo il fallimento del referendum primaverile, il Governatore Michele Emiliano si era fatto portavoce del malcontento di molti Comuni, tra cui Giovinazzo, pronti a dare battaglia. Si contestavano, in particolare, le concessioni governative date alla Northern and Spectrum Petroleum per la ricerca tramite la tecnica dell'air gun che, secondo i comuni rivieraschi, inficerebbe non poco la qualità della flora e soprattutto danneggerebbe irreversibilmente l'habitat di molte specie animali marine. E per località che vivono di turismo e dell'indotto dell'attività di pesca è davvero troppo.
La ricerca di idrocarburi potrà così proseguire al largo di Monopoli, Polignano a Mare (uno dei comuni più impegnati nella battaglia, ndr), Mola di Bari, Bari e Giovinazzo nel barese e Fasano ed Ostuni nel brindisino. Le autorizzazioni riguardano le seguenti aree: 20 km a Est di Mola di Bari e 10,2 km da Monopoli su una superficie di 264,20 km quadri; a 41,2 km dalla costa tra barese e brindisino su una superficie di 741,8 km quadri; a 40,9 km dalla costa a Nord-Est di Brindisi e su una superficie di 729,3 km quadri; a una distanza dalla costa pugliese pari a 46,3 km tra il Gargano e Leuca e su una superficie di 14.327 km quadri.
In questa occasione la sezione 2 bis del TAR del Lazio ha rigettato anche un settimo ricorso, presentato dal comune di Amendolara, in Calabria. Per la Puglia di tratta della dodicesima bocciatura.
Non ci stanno i sindaci coinvolti, tra cui Tommaso Depalma (che aveva incassato un voto all'unanimità in Consiglio Comunale per opporsi ai provvedimenti, ndr), il quale ha dichiarato amaro: «Sono senza parole. È evidente che esiste un'Italia distonica, che non tiene conto delle esigenze reali dei cittadini, sempre meno considerati. C'è sconforto, ma questo non vuol dire che molleremo, perché noi restiamo al fianco del Presidente Michele Emiliano e della Regione Puglia in una battaglia non contro qualcuno, ma in favore di un'idea di territorio che non è quella delle grandi multinazionali del petrolio».
Dopo il fallimento del referendum primaverile, il Governatore Michele Emiliano si era fatto portavoce del malcontento di molti Comuni, tra cui Giovinazzo, pronti a dare battaglia. Si contestavano, in particolare, le concessioni governative date alla Northern and Spectrum Petroleum per la ricerca tramite la tecnica dell'air gun che, secondo i comuni rivieraschi, inficerebbe non poco la qualità della flora e soprattutto danneggerebbe irreversibilmente l'habitat di molte specie animali marine. E per località che vivono di turismo e dell'indotto dell'attività di pesca è davvero troppo.
La ricerca di idrocarburi potrà così proseguire al largo di Monopoli, Polignano a Mare (uno dei comuni più impegnati nella battaglia, ndr), Mola di Bari, Bari e Giovinazzo nel barese e Fasano ed Ostuni nel brindisino. Le autorizzazioni riguardano le seguenti aree: 20 km a Est di Mola di Bari e 10,2 km da Monopoli su una superficie di 264,20 km quadri; a 41,2 km dalla costa tra barese e brindisino su una superficie di 741,8 km quadri; a 40,9 km dalla costa a Nord-Est di Brindisi e su una superficie di 729,3 km quadri; a una distanza dalla costa pugliese pari a 46,3 km tra il Gargano e Leuca e su una superficie di 14.327 km quadri.
In questa occasione la sezione 2 bis del TAR del Lazio ha rigettato anche un settimo ricorso, presentato dal comune di Amendolara, in Calabria. Per la Puglia di tratta della dodicesima bocciatura.
Non ci stanno i sindaci coinvolti, tra cui Tommaso Depalma (che aveva incassato un voto all'unanimità in Consiglio Comunale per opporsi ai provvedimenti, ndr), il quale ha dichiarato amaro: «Sono senza parole. È evidente che esiste un'Italia distonica, che non tiene conto delle esigenze reali dei cittadini, sempre meno considerati. C'è sconforto, ma questo non vuol dire che molleremo, perché noi restiamo al fianco del Presidente Michele Emiliano e della Regione Puglia in una battaglia non contro qualcuno, ma in favore di un'idea di territorio che non è quella delle grandi multinazionali del petrolio».