Trenitalia, tagli alle corse, «è inaccettabile». Monta la rabbia dei pendolari
La fascia oraria mattutina è la più penalizzata: sparite ben 5 corse, i treni per Bari scendono da 11 a 6
martedì 11 dicembre 2018
Il copione si ripete puntuale ogni anno. Con il nuovo orario di Trenitalia, partito ieri, le corse diminuiscono, vengono ridotte all'osso le frequenze (un treno ogni 30 minuti, non più 15) e le carrozze per i pendolari diventano pochi e soverchiati di viaggiatori, visto che sino a venerdì scorso erano stracolmi.
Mentre i passeggeri aumentano, in controtendenza si tagliano le linee. Una coperta troppo corta che continua a stringersi stagione dopo stagione. Mentre è in fuga l'alta velocità con il Frecciarossa che collega Lecce a Milano e Torino ed il Frecciargento che unisce Bari e Roma (da ieri sono previste due nuove corse nel weekend che fanno salire a 10 i collegamenti con la Capitale, ndr), il solco con le linee "normali" si allarga sempre di più.
Sulla tratta che da Giovinazzo arriva a Bari, infatti, il nuovo orario rischia di trasformarsi nell'ultima beffa per centinaia di studenti e lavoratori. «In tendenza con i tagli degli ultimi due anni - afferma Pasquale Palmiotto, un pendolare che ogni giorno utilizza il treno per raggiungere il capoluogo - le corse, in generale, sono diminuite e Giovinazzo, in tutto ciò, ha avuto la peggio».
«Molti treni Regionali - spiega - sono stati trasformati in treni Regionali Veloci (ovvero che saltano alcune fermate per arrivare prima a destinazione) e sulla tratta che va da Bari sino a Foggia, Giovinazzo è tra le fermate che vengono saltate alla pari di Bari-Santo Spirito, Bari-Palese e Zona Industriale. Contrariamente le "prestigiose" e "trafficatissime" stazioni di Trinitapoli, Ortanova e Incoronata hanno il privilegio di vedere la fermata del treno Regionale Veloce».
Sempre secondo Palmiotto, «analizzando l'orario si scopre che la fermata di Giovinazzo è stata soppressa anche da alcuni treni Regionali (normali) oltre che da tutti i Regionali Veloci. Giovinazzo, da ieri, ha 6 collegamenti in meno verso Bari e 4 in meno verso Foggia nell'arco delle 24 ore. Ma l'aspetto più grave è che nella fascia oraria mattutina (dalle ore 06.00 alle ore 09.00, che è frequentatissima), Giovinazzo è passata da 11 a soli 6 collegamenti per Bari».
Il nuovo progetto regionale prevede effettivamente in quella fascia oraria mattutina appena 6 treni: il primo, in partenza alle ore 06.04 arriva alle ore 06.26, il secondo, in partenza alle ore 06.56 arriva alle ore 07.17, il terzo, in partenza alle ore 07.26 arriva alle ore 07.47, il quarto, in partenza alle ore 07.56 arriva alle ore 08.17, il quinto, in partenza alle ore 08.26 arriva alle ore 08.48, mentre il sesto ed ultimo, in partenza alle ore 08.56 arriva alle ore 09.17.
«30 anni fa - ricorda Palmiotto -, quando prendevo il treno per andare a scuola l'offerta dei regionali la mattina era decisamente migliore. In particolare, dal 2016 ad oggi, si è passati da un'offerta eccellente ad un'offerta veramente pessima. Molfetta, nella stessa fascia oraria mattutina che va dalle ore 06.00 alle ore 09.00, avrà 12 treni per Bari. Perché la nostra città è penalizzata così tanto?».
«Perché - si chiede Palmiotto - siamo trattati peggio delle località più piccole del foggiano? Perché siamo trattati alla pari dei quartieri di Bari che pur fruiscono del trasporto urbano cittadino dell'Amtab? Perché siamo trattati alla pari della fermata di Bari-Zona Industriale? Perché siamo sempre meno raggiungibili dai treni (preferiti dagli stranieri) benché ci candidiamo a meta turistica?».
E soprattutto «perché chi deve viaggiare (turisti compresi) da e per Giovinazzo a lungo raggio con le Frecce di Trenitalia deve essere penalizzato nei collegamenti con i nodi di partenza dei treni ad alta velocità di Bari e Barletta? E perché i cittadini di Giovinazzo che si devono recare nei paesi limitrofi per molte necessità essenziali (lavoro, scuola, sanità, sportelli amministrativi, servizi, commercio) devono essere così tanto penalizzati?».
«Perché nonostante si parli tanto di mobilità sostenibile, in sostanza, si deprime l'offerta degli unici mezzi di trasporto realmente sostenibili incentivando l'uso dell'automobile? Perché Giovinazzo non è stata tutelata a riguardo nonostante si tratti di un centro abitato di oltre 20.000 abitanti, molti di quali pendolari, con un elevato pregio storico, una attitudine turistica ed il progetto della velostazione in piazza Stallone? La parola agli amministratori».
«Proviamo a ricondurre nell'alveo delle scelte coerenti chi fa queste castronerie - è la chiosa conclusiva di Palmiotto - nell'interesse pubblico e in particolare di Giovinazzo!». Insomma, da ieri lo stato d'animo di chi viaggia sui treni regionali (normali e veloci) non è dei migliori.
Mentre i passeggeri aumentano, in controtendenza si tagliano le linee. Una coperta troppo corta che continua a stringersi stagione dopo stagione. Mentre è in fuga l'alta velocità con il Frecciarossa che collega Lecce a Milano e Torino ed il Frecciargento che unisce Bari e Roma (da ieri sono previste due nuove corse nel weekend che fanno salire a 10 i collegamenti con la Capitale, ndr), il solco con le linee "normali" si allarga sempre di più.
Sulla tratta che da Giovinazzo arriva a Bari, infatti, il nuovo orario rischia di trasformarsi nell'ultima beffa per centinaia di studenti e lavoratori. «In tendenza con i tagli degli ultimi due anni - afferma Pasquale Palmiotto, un pendolare che ogni giorno utilizza il treno per raggiungere il capoluogo - le corse, in generale, sono diminuite e Giovinazzo, in tutto ciò, ha avuto la peggio».
«Molti treni Regionali - spiega - sono stati trasformati in treni Regionali Veloci (ovvero che saltano alcune fermate per arrivare prima a destinazione) e sulla tratta che va da Bari sino a Foggia, Giovinazzo è tra le fermate che vengono saltate alla pari di Bari-Santo Spirito, Bari-Palese e Zona Industriale. Contrariamente le "prestigiose" e "trafficatissime" stazioni di Trinitapoli, Ortanova e Incoronata hanno il privilegio di vedere la fermata del treno Regionale Veloce».
Sempre secondo Palmiotto, «analizzando l'orario si scopre che la fermata di Giovinazzo è stata soppressa anche da alcuni treni Regionali (normali) oltre che da tutti i Regionali Veloci. Giovinazzo, da ieri, ha 6 collegamenti in meno verso Bari e 4 in meno verso Foggia nell'arco delle 24 ore. Ma l'aspetto più grave è che nella fascia oraria mattutina (dalle ore 06.00 alle ore 09.00, che è frequentatissima), Giovinazzo è passata da 11 a soli 6 collegamenti per Bari».
Il nuovo progetto regionale prevede effettivamente in quella fascia oraria mattutina appena 6 treni: il primo, in partenza alle ore 06.04 arriva alle ore 06.26, il secondo, in partenza alle ore 06.56 arriva alle ore 07.17, il terzo, in partenza alle ore 07.26 arriva alle ore 07.47, il quarto, in partenza alle ore 07.56 arriva alle ore 08.17, il quinto, in partenza alle ore 08.26 arriva alle ore 08.48, mentre il sesto ed ultimo, in partenza alle ore 08.56 arriva alle ore 09.17.
«30 anni fa - ricorda Palmiotto -, quando prendevo il treno per andare a scuola l'offerta dei regionali la mattina era decisamente migliore. In particolare, dal 2016 ad oggi, si è passati da un'offerta eccellente ad un'offerta veramente pessima. Molfetta, nella stessa fascia oraria mattutina che va dalle ore 06.00 alle ore 09.00, avrà 12 treni per Bari. Perché la nostra città è penalizzata così tanto?».
«Perché - si chiede Palmiotto - siamo trattati peggio delle località più piccole del foggiano? Perché siamo trattati alla pari dei quartieri di Bari che pur fruiscono del trasporto urbano cittadino dell'Amtab? Perché siamo trattati alla pari della fermata di Bari-Zona Industriale? Perché siamo sempre meno raggiungibili dai treni (preferiti dagli stranieri) benché ci candidiamo a meta turistica?».
E soprattutto «perché chi deve viaggiare (turisti compresi) da e per Giovinazzo a lungo raggio con le Frecce di Trenitalia deve essere penalizzato nei collegamenti con i nodi di partenza dei treni ad alta velocità di Bari e Barletta? E perché i cittadini di Giovinazzo che si devono recare nei paesi limitrofi per molte necessità essenziali (lavoro, scuola, sanità, sportelli amministrativi, servizi, commercio) devono essere così tanto penalizzati?».
«Perché nonostante si parli tanto di mobilità sostenibile, in sostanza, si deprime l'offerta degli unici mezzi di trasporto realmente sostenibili incentivando l'uso dell'automobile? Perché Giovinazzo non è stata tutelata a riguardo nonostante si tratti di un centro abitato di oltre 20.000 abitanti, molti di quali pendolari, con un elevato pregio storico, una attitudine turistica ed il progetto della velostazione in piazza Stallone? La parola agli amministratori».
«Proviamo a ricondurre nell'alveo delle scelte coerenti chi fa queste castronerie - è la chiosa conclusiva di Palmiotto - nell'interesse pubblico e in particolare di Giovinazzo!». Insomma, da ieri lo stato d'animo di chi viaggia sui treni regionali (normali e veloci) non è dei migliori.