Tre mesi di vita per la discarica di San Pietro Pago
L’«Oga» chiede la risagomatura ma il sindaco non ci sta
domenica 7 settembre 2014
8.54
Le volumetrie della discarica di San Petro Pago andranno ad esaurirsi entro la fine dell'anno. Per questo l'«Oga», l'organismo di garanzia ambientale ha chiesto di risagomare i profili delle montagne di rifiuti messi a dimora nel sito.
Per aumentare la disponibilità della discarica ad accogliere rifiuti, andando a coprire quegli avvallamenti che si sono creati grazie all'assestamento dei materiali depositati. La richiesta è arrivata in Regione, una richiesta che non piace al sindaco Tommaso Depalma. «Non abbiamo più intenzione – ha dichiarato – di rilasciare permessi e autorizzazioni parziali. È arrivato il momento di guardare alla nostra discarica come un unico luogo e non parcellizzato e da usare a seconda delle necessità. Noi vogliamo un'unica "Aia", l'autorizzazione di impatto ambientale, che riguardi l'impianto di biostabilizzazione, il V lotto, quello a soccorso dello stesso impianto e le opere di bonifica che si andranno a realizzare sul sito». Proprio nei confronti dell'impianto di biostabilizzazione la maggiore attenzione del primo cittadino. «Il cantiere per la sua realizzazione – ha affermato – è stato aperto e subito chiuso. Perché bisognerà acquisire ancora pareri che questa volta sono in capo al Genio civile. Pareri che tardano ad arrivare e nel frattempo la discarica va verso l'esaurimento».
Per questo al levata di scudi di Depalma. «Abbiamo sempre dato – ha affermato ancora – è forse arrivato il momento di pretendere qualcosa». E quel qualcosa, oltre alla maggiore considerazione e un iter autorizzativo più celere per le opere in discarica, si traduce anche in ristoro ambientale. Cioè opere di manutenzione del verde cittadino per un milione e mezzo di euro. «Come da progetto » ha concluso il sindaco, riferendosi evidentemente ad accordi sottoscritti in passato con chi gestisce la discarica.
Per aumentare la disponibilità della discarica ad accogliere rifiuti, andando a coprire quegli avvallamenti che si sono creati grazie all'assestamento dei materiali depositati. La richiesta è arrivata in Regione, una richiesta che non piace al sindaco Tommaso Depalma. «Non abbiamo più intenzione – ha dichiarato – di rilasciare permessi e autorizzazioni parziali. È arrivato il momento di guardare alla nostra discarica come un unico luogo e non parcellizzato e da usare a seconda delle necessità. Noi vogliamo un'unica "Aia", l'autorizzazione di impatto ambientale, che riguardi l'impianto di biostabilizzazione, il V lotto, quello a soccorso dello stesso impianto e le opere di bonifica che si andranno a realizzare sul sito». Proprio nei confronti dell'impianto di biostabilizzazione la maggiore attenzione del primo cittadino. «Il cantiere per la sua realizzazione – ha affermato – è stato aperto e subito chiuso. Perché bisognerà acquisire ancora pareri che questa volta sono in capo al Genio civile. Pareri che tardano ad arrivare e nel frattempo la discarica va verso l'esaurimento».
Per questo al levata di scudi di Depalma. «Abbiamo sempre dato – ha affermato ancora – è forse arrivato il momento di pretendere qualcosa». E quel qualcosa, oltre alla maggiore considerazione e un iter autorizzativo più celere per le opere in discarica, si traduce anche in ristoro ambientale. Cioè opere di manutenzione del verde cittadino per un milione e mezzo di euro. «Come da progetto » ha concluso il sindaco, riferendosi evidentemente ad accordi sottoscritti in passato con chi gestisce la discarica.