"Tracce, colori e vigori" secondo Maria Todaro

L'artista barese ha chiuso domenica la sua personale in Sala San Felice

martedì 19 gennaio 2016
A cura di Marzia Morva
Nella nostra cittadina sono state presentate mostre molto interessanti dal punto di vista artistico e stilistico nel corso degli anni, ma per noi appassionati è sempre una scoperta scrivere e fare informazione su quanto di bello l'arte sa regalare ai nostri pensieri e ai nostri cuori.

L'aver visitato la mostra "Tracce, colori e vigori", personale di Maria Todaro, nota artista barese, laureata in Filosofia oltre che studiosa di Medicina naturale ed esperta in Naturopatia e Cromoterapia, ci ha donato una serenità d'animo impagabile grazie alla bellezza della serie di opere tutte splendide, uniche ed originali nel loro genere. La mostra si è chiusa domenica 17 gennaio in Sala San Felice ed è stata realizzata grazie al patrocinio del Comune di Giovinazzo ed alla volontà dell'Assessorato alla Cultura, guidato da Marianna Paladino.

La personale ha racchiuso in sé un patrimonio di opere pittoriche dipinte con olio su tela, di opere realizzate con acquerelli e di sculture che fanno parte di un lungo percorso esperienziale della Todaro. Il tutto per illustrare, attraverso un'esposizione ben curata, una grande passione per l'arte, per gli studi di filosofia, per la cura e la scelta del colore: tra i suoi preferiti ruotano nella gamma delle sfumature del rosso il magenta, il carminio e il vermiglio. L'amore per l'Arte con la A maiuscola emerge a tinte forti e decise nella carriera dell'artista, la quale vanta nel suo curriculum collaborazioni con importanti maestri d'arte, tra cui Ines Scoppio ed il noto scultore Antonio Bibbo', con il quale, dal 2006 al 2014, ha diretto la "Nuova Vernice", storica galleria d'arte di Bari, presente dal 1956.

L'artista racchiude nel suo fare arte, che mette in atto soprattutto la mattina perché più ricca d'ispirazione, una continua ricerca del bello che sempre l'affascina ed evidenzia l'importanza del colore che rappresenta un perfetto incrocio tra la luce e la vita. Abbiamo avuto la possibilità di ammirare quarantuno opere comprese le sculture. In lei risuona chiaro lo studio delle figure umane. Per noi sono bellissimi, a tal proposito, i quadri delle "Danzatrici" e gli "Amanti", come anche lo studio delle prospettive, i paesaggi e le nature morte. Il suo spirito filosofico regna positivamente e quasi aleggia su molte opere da esso ispirate, come anche la storia della Magna Grecia ed i riferimenti all'epoca federiciana, ricca di incanto e memorie della terra di appartenenza.

L'artista si racconta nel suo amore per la manualità e nel creare con la raffinatezza dei fiori, da lei impressi pittoricamente su tela, e con l'impeto della maestosità del cavallo, animale che lei predilige dipingere, vero e proprio simbolo di libertà. Alla pennellata pastosa si alternano gli acquerelli e su tutto ha trionfato, in questa personale giovinazzese, il bassorilievo in gesso patinato, che rappresenta la "Cantoria", copia di Luca della Robbia, oppure il vigore e l'energia del colore nel "Chakra-Percorsi".

Accedere all'universo artistico di Maria Todaro è stata una piacevolissima scoperta. Tutta da apprezzare la sua collezione, non fosse altro perché espressione positiva e rasserenante di un pensiero artistico che mira alla cura del bello per il cuore e per l'anima ed alla trasmissione di questo messaggio. Aveva ragione Dostoevskij il quale affermava che «La bellezza salverà il mondo».