Tra difficoltà e speranze l’Arac non vuole “mollare”
L’invito dell’associazione è quello di unire le forze per superare la crisi
lunedì 20 ottobre 2014
7.09
Le condizioni economiche e finanziarie critiche di molte attività commerciali e artigianali, l'accesso al credito che non trova riscontro nella normale gestione delle attività, la burocrazia che infligge danni alle imprese. Sono questi temi che l'Arac, l'associazione dei commercianti, ristoratori e albergatori che a Giovinazzo riunisce 40 diverse attività commerciali, affronta attraverso un comunicato stampa.
«L'estate appena trascorsa – si legge nel comunicato – al pari di quella precedente, non ha visto quei flussi turistici tanto auspicati, sono ancora poco visibili. Né peraltro la città sembra pronta ad accogliere gli eventuali flussi con l'attenzione e la preparazione necessarie per iniziare un percorso di crescita». Prova sarebbero un diffuso abusivismo, le carenze igienico sanitarie di alcune attività, le occupazioni di suolo pubblico irregolari. «L'amministrazione comunale – si legge ancora nel comunicato – mossa da principi innovativi legati alla normalizzazione di situazioni incancrenite negli anni, e soprattutto in presenza di un regolamento ampiamente e preventivamente discusso, non è riuscita ad attivare processi del tutto efficaci». L'Arac però non vuole arrendersi. «Alcuni segnali – scrive l'associazione consentono di continuare a sperare negli sforzi che si sono fatti e che si continuano a fare, credendo nelle potenzialità del nostro territorio. Il primo di questi è sicuramente la rinata necessità di stare insieme, di condividere le difficoltà, di pensare insieme alle iniziative da intraprendere.
L'Associazione sta lentamente riempiendosi di contenuti, non solo di tessere». E i contenuti sono nei rapporti che l'associazione sta instaurando con altri soggetti. «Abbiamo avuto modo di apprezzare in questo periodo – si legge nel documento - l'operatività del "GAL fior d'Ulivi", che, attraverso alcune iniziative strategiche, non ultima la partecipazione al Travel Trade Italia, Fiera per gli operatori turistici tenutasi a Rimini la scorsa settimana, rappresenta un supporto determinante per lo sviluppo turistico del territorio». L'Arac apprezza anche un ritrovato rapporto con l'amministrazione comunale. «Abbiamo – scrive - combattuto sull'iniquità della TOSAP (Tassa per l'occupazione di suoli e aree pubbliche), anacronistica, a nostro avviso, in periodi di forte decrescita come questo e sperequata rispetto al reale utilizzo degli spazi pubblici ai fini commerciali, specialmente in estati piovose come quella appena trascorsa. Riscontriamo con positività la decisione di rendere più accettabile la TARI nel 2014, rispetto alla Tarsu degli anni precedenti. La diminuzione di oltre il 20% certamente non risolve le problematiche delle attività, ma rappresenta un importante segnale di inversione di rotta.
Le attività produttive in generale, e del nostro territorio in particolare, non possono continuare a essere vessate come se non si comprendesse che la situazione in cui le aziende si trovano a operare è estremamente critica». L'associazione però chiede di più. «Nonostante l'impegno dell'assessore al ramo – continua il documento - ci scontriamo, molto spesso, con la rigidità delle regole fini a se stesse, che non aggiungono valore ai processi, ma ne determina un rallentamento che, in periodi come questo, non è accettabile». Nonostante questo i commercianti e ristoratori vedono "positivo".
«Le sinergie fin qui messe in atto – conclude il documento - costituiscono il punto di partenza per costruire qualcosa di solido. Se c'è una via di fuga da questa situazione non è da soli che la si può percorrere. Mettersi insieme significa anche sentirsi più forti nell'affrontare le difficoltà».
«L'estate appena trascorsa – si legge nel comunicato – al pari di quella precedente, non ha visto quei flussi turistici tanto auspicati, sono ancora poco visibili. Né peraltro la città sembra pronta ad accogliere gli eventuali flussi con l'attenzione e la preparazione necessarie per iniziare un percorso di crescita». Prova sarebbero un diffuso abusivismo, le carenze igienico sanitarie di alcune attività, le occupazioni di suolo pubblico irregolari. «L'amministrazione comunale – si legge ancora nel comunicato – mossa da principi innovativi legati alla normalizzazione di situazioni incancrenite negli anni, e soprattutto in presenza di un regolamento ampiamente e preventivamente discusso, non è riuscita ad attivare processi del tutto efficaci». L'Arac però non vuole arrendersi. «Alcuni segnali – scrive l'associazione consentono di continuare a sperare negli sforzi che si sono fatti e che si continuano a fare, credendo nelle potenzialità del nostro territorio. Il primo di questi è sicuramente la rinata necessità di stare insieme, di condividere le difficoltà, di pensare insieme alle iniziative da intraprendere.
L'Associazione sta lentamente riempiendosi di contenuti, non solo di tessere». E i contenuti sono nei rapporti che l'associazione sta instaurando con altri soggetti. «Abbiamo avuto modo di apprezzare in questo periodo – si legge nel documento - l'operatività del "GAL fior d'Ulivi", che, attraverso alcune iniziative strategiche, non ultima la partecipazione al Travel Trade Italia, Fiera per gli operatori turistici tenutasi a Rimini la scorsa settimana, rappresenta un supporto determinante per lo sviluppo turistico del territorio». L'Arac apprezza anche un ritrovato rapporto con l'amministrazione comunale. «Abbiamo – scrive - combattuto sull'iniquità della TOSAP (Tassa per l'occupazione di suoli e aree pubbliche), anacronistica, a nostro avviso, in periodi di forte decrescita come questo e sperequata rispetto al reale utilizzo degli spazi pubblici ai fini commerciali, specialmente in estati piovose come quella appena trascorsa. Riscontriamo con positività la decisione di rendere più accettabile la TARI nel 2014, rispetto alla Tarsu degli anni precedenti. La diminuzione di oltre il 20% certamente non risolve le problematiche delle attività, ma rappresenta un importante segnale di inversione di rotta.
Le attività produttive in generale, e del nostro territorio in particolare, non possono continuare a essere vessate come se non si comprendesse che la situazione in cui le aziende si trovano a operare è estremamente critica». L'associazione però chiede di più. «Nonostante l'impegno dell'assessore al ramo – continua il documento - ci scontriamo, molto spesso, con la rigidità delle regole fini a se stesse, che non aggiungono valore ai processi, ma ne determina un rallentamento che, in periodi come questo, non è accettabile». Nonostante questo i commercianti e ristoratori vedono "positivo".
«Le sinergie fin qui messe in atto – conclude il documento - costituiscono il punto di partenza per costruire qualcosa di solido. Se c'è una via di fuga da questa situazione non è da soli che la si può percorrere. Mettersi insieme significa anche sentirsi più forti nell'affrontare le difficoltà».