Tornano le rapine: colpo alla farmacia Fiore

Due banditi irrompono nel locale. Poi la fuga a piedi. Al vaglio le immagini delle telecamere

venerdì 9 ottobre 2015 18.36
Dopo una tregua lunga poco più di quattro mesi, tornano le rapine in città. A farne le spese, stavolta, è stata la farmacia Fiore, in via Papa Giovanni XXIII, presa d'assalto alle ore 11.10 di questa mattina.

Ad agire due giovani banditi con i volti travisati da passamontagna scuri, arrivati a piedi dalla prima traversa di via Papa Giovanni XXIII. Entrambi hanno fatto irruzione nei locali brandendo una pistola (difficile dire se l'arma fosse vera o una riproduzione, nda) ed hanno costretto il personale a consegnare tutto il denaro contante che c'era in cassa.

Si sono vissuti attimi di terrore tra i clienti prima che i due, arraffato in meno di un minuto il bottino (ancora in corso di quantificazione, nda), si dessero alla fuga a piedi utilizzando il percorso inverso, sempre dalla prima traversa di via Papa Giovanni XXIII ed infine in via Fossato, dove forse ad attenderli c'era un complice a bordo di un'auto. I due, in pochissimi secondi, sono fuggiti facendo perdere le loro tracce. Lasciando dietro di loro solamente paura e tanta rabbia.

Immediato il piano anti rapina: sul posto, allertati da una telefonata giunta alla caserma di via Matteotti, sono prontamente accorsi i Carabinieri della locale Stazione che hanno raccolto le testimonianze dei presenti al momento dell'irruzione e visionato le immagini del sistema di videosorveglianza della farmacia.

Poi hanno perlustrato la zona, in cerca di altri occhi elettronici installati all'esterno di esercizi commerciali vicini e puntati sulla strada. Filmati che, dopo essere analizzati, potranno dare qualche risposta. L'azione criminale, infatti, potrebbe essere stata immortalata da qualche telecamera. Se così fosse, il compito degli investigatori, che hanno subito avviato serrate ricerche, risulterebbe agevolato.

Intanto Federfarma commenta la recrudescenza dei colpi in farmacia lungo l'intero stivale italiano, secondo molti, dovuta alla crisi. «Non si può più lavorare in questo modo e vivere una vita tranquilla - denuncia l'associazione di categoria -. Ormai siamo sotto attacco. Una volta che queste persone vengono fermate, però, devono finire in galera e restarci per il tempo previsto dalla legge».

Trovare soluzioni per tamponare l'emergenza nazionale è, però, un vero rebus. Alle istituzioni il compito di dare una risposta urgente.