Torna in scena La Frasciére nel ricordo di Tommaso Piscopo

Stasera debutta la commedia “Mórta preghéte nán arréive mé”

domenica 1 marzo 2020
A cura di Marzia Morva
Mantenere vivo lo spirito di gruppo, il gioco di squadra e l'obiettivo di divertirsi e far divertire gli altri, donando spensieratezza con il teatro in vernacolo, sono da ventinove anni le finalità del gruppo teatrale La Frasciére di Giovinazzo (in home durante una esibizione nella Casa di Riposo San Francesco a beneficio degli utenti, ndr). In questi giorni i simpatici attori amatoriali, tutti di Giovinazzo, con passione hanno lavorato per mantenere una promessa al caro e compianto amico Tommaso Piscopo, venuto a mancare poco tempo fa.

È lui, infatti, l'autore con Maria Stufano di tanti spettacoli di successo e della nuova divertente e attesa commedia dal titolo "Mórta preghéte nán arréive mé".
«Lo spettacolo deve andare avanti e deve essere portato in scena!», questo è stato uno degli ultimi pensieri espressi da Piscopo ai suoi amici. Ecco che i suoi compagni di avventure in campo teatrale amatoriale, vissuto con grande passione, sono pronti per calcarla ancora una volta quella scena.

Quest'oggi, domenica 1° marzo, alle ore 19.30, si aprirà il sipario sul nuovo spettacolo che andrà in scena nella sala teatro dell'Istituto San Giuseppe con ingresso su via Vittorio Veneto. La commedia, che sarà replicata sabato 7 e domenica 15 marzo, nasce dalla collaborazione con l'Associazione Milac-Mutilati e Invalidi del Lavoro di Giovinazzo. Il desiderio di Tommaso Piscopo e della sua famiglia sarà pertanto esaudito grazie al grande tributo che il gruppo teatrale saprà rivolgergli.

LO SPETTACOLO

La cura e l'utilizzo del dialetto che si parlava nel passato a Giovinazzo, gli insegnamenti, i modi di dire e i proverbi sono racchiusi negli spettacoli che il gruppo teatrale porta in scena nella sua ormai lunghissima attività. In questa nuova commedia in vernacolo "Mórta preghéte nán arréive mé", che si preannuncia molto divertente, si racconta la storia di Iolanda, una ricca signora nubile e sola, che vive in una bella casa di sua proprietà situata nel centro storico di Giovinazzo. La donna, non essendo più giovane, si fa accudire da un maggiordomo e da un'infermiera. La signora non ha figli e gli eredi diretti sono due nipoti, cugini tra loro. Lo spettacolo è diviso in due atti e dal titolo si può intuire l'argomento su cui verterà la storia ricca di momenti esilaranti e colpi di scena per il divertimento del pubblico, sempre numeroso e ormai affezionato alla compagnia teatrale. Tra ilarità, ricordi di vita passata, proverbi che daranno spunti di riflessione, il pubblico sarà catturato dalla recitazione di attori dilettanti che da quasi trent'anni condividono la passione per il teatro con la gente della nostra città.

ALL'AMICO TOMMASO PISCOPO


All'amico Tommaso il gruppo teatrale La Frasciére dedica un affettuoso pensiero attraverso la nostra testata giornalistica.
«Tommaso, padre di famiglia affettuoso, è stata la persona che ha trasmesso gli stessi valori anche al di fuori dell'ambito familiare. Molto attivo nella sua parrocchia di appartenenza, quella della Vergine Immacolata, dove era solista del coro per la sua passione verso la musica di ogni genere e dove ricopriva incarichi pastorali a cui dedicava molto del suo tempo libero. La sua disponibilità genuina l'ha messa a disposizione anche in altre parrocchie cittadine e la sua presenza è sempre stata caratterizzata dalla grande passione per la recitazione teatrale soprattutto in vernacolo. Infatti, sin dagli inizi degli anni Novanta del secolo scorso, egli entrò a far parte del gruppo teatrale La Frasciére, diventando ben presto l'autore e il regista, con Maria Stufano, di tutti i lavori messi in scena fino ai nostri giorni.
Sarebbe bello omaggiare il carissimo Tommaso con la presenza di tutte quelle persone, e non sono poche, che l'hanno conosciuto e apprezzato per le sue capacità umane e di umiltà. Invitiamo tutti ad essere presenti. Intanto diciamo: Grazie Tommaso! Sicuramente ora stai calcando il palcoscenico celeste insieme ai due carissimi amici e attori che ti hanno preceduto lassù: gli indimenticabili Franchino e Minguccio Depalo. Quello che ci consola è che dall'alto dei cieli dirigerai il nostro gruppo come sempre hai fatto, guidando ogni nostra azione. Ti mandiamo un grande abbraccio».