Tommaso La Notte si racconta e presenta il suo nuovo singolo

"Monet" ha già affascinato il pubblico di YouTube

martedì 11 giugno 2019
A cura di Marzia Morva
Quando il talento incontra la passione e la dedizione prende forma un progetto e si realizza. È un talento autentico della nostra Giovinazzo il giovane cantautore e musicista Tommaso La Notte, del quale venerdì 31 maggio è stato pubblicato il nuovo singolo dal titolo: "Monet". (qui il video)

Classe 2001, ha compiuto diciotto anni pochi giorni fa, il 5 giugno, è studente del Liceo Classico "M.Spinelli" di Giovinazzo ed ha tante emozioni da dare con la sua musica, i suoi pensieri e la sue riflessioni.

Il suo primo insegnante di chitarra, Alex Grasso, è arrangiatore e produttore di questo singolo e di tutto il progetto. Il videoclip ha già raggiunto oltre 1.500 visualizzazioni su YouTube. Incantevole ed emozionale è questo brano, intriso di sentimenti e affettività, che farà parte del suo ep, "mini album", composto di quattro brani tutti nuovi, di prossima uscita. È stata una bella opportunità aver scoperto Tommaso La Notte nello scorso dicembre in una serata culturale e artistica svoltasi all'Istituto Vittorio Emanuele II a cura di Nicola De Matteo. Qualche giorno fa, per la seconda volta, si è raccontato per noi di GiovinazzoViva.it e ci ha dato la possibilità di farsi conoscere meglio.

Un ricordo che ti emoziona ancora pensando ai tuoi esordi?
Del primo periodo ricordo la spensieratezza con cui affrontavo le esibizioni, è una cosa che con il tempo ho perso, adesso mi faccio più problemi prima di salire su un palco, penso a tutto quello che potrebbe andare storto, mi vengono dubbi su quale possa essere il miglior modo di suonare una canzone ecc. Ho perso quella spensieratezza, ma ho acquistato un po' più di consapevolezza, non tantissima, quanto basta.

I brani sono tuoi, autentici…le ispirazioni?
Mi piace osservare le cose cercando la giusta prospettiva per apprezzarle al meglio e, quando metto a fuoco una qualunque cosa secondo quest'ottica, succede che questa mi ispira e nascono le frasi, le melodie che segno sul telefono e sviluppo a casa, nel silenzio, quando sono solo. Da quando scrivo sono stato ispirato dalla filosofia, Platone in particolar modo, ma anche dai viaggi, dalle persone, dai libri e dai film, da altre canzoni, dettagli che ho osservato per strada ecc…

Il nuovo singolo è" Monet", perché questo titolo?
Parlando di ispirazione veniamo a "Monet". Per la scrittura di questa canzone sono stato ispirato da due cose sostanzialmente. In principio una frase che ho sentito in un museo in Scozia: ero davanti ad un Monet per l'appunto, non ricordo quale, ricordo solo che rappresentava il mare, e una ragazza affianco a me disse: "questo l'avrei potuto fare anche io", ovviamente era ironica. Quel commento nei giorni successivi mi rimase in mente, ma all'inizio non ci diedi troppo peso. La seconda cosa fu uno di quei dettagli che mi ispirano di cui parlavo prima: vidi in un parco, ad Edimburgo, una coppia di anziani seduti su una panchina, io ero dietro di loro, mi piacque tantissimo quell'immagine e senza pensarci due volte scattai una foto. Quando rimasi solo, dopo due settimane di Scozia con tanta arte negli occhi, iniziai a pensare che le opere hanno in sé la bellezza e la potenza di sopravvivere agli uomini e alle donne che le creano e che le guardano, agli ideali che si rivelano fasulli, alle storie quotidiane che vengono dimenticate, ma soprattutto ai rapporti labili che iniziano e finiscono. Ho pensato a quella coppia di anziani scozzesi che sostava su quella panchina di domenica mattina mentre tutto il resto intorno si muoveva, si allontanava, correva, rideva, schiamazzava. Ho pensato a quante volte quegli anziani avevano litigato, si erano detti addio, si erano perdonati e ho pensato che nonostante tutto erano lì, seduti su una panchina a guardare la domenica mattina scorrere. Quindi "Monet" è un inno a tutte le possibili realtà, tutti i possibili scenari che non sono esistiti perché alcune scelte ne hanno precluso la possibilità di esistere. E' una canzone sugli intrecci, sulle storie parallele diverse e allo stesso tempo così simili, ed è anche una canzone sull'arte (ne è sineddoche il quadro di Monet appeso alla National Gallery Of Scotland) che, immobile, "vede" passare davanti a sé, sgretolarsi, andare avanti o addirittura non esistere, quelle stesse storie.

Dove si potrà ascoltare questa tua nuova incisione?
Si potrà ascoltare dapprima su Spotify, e su tutte le altre piattaforme di streaming, su YouTube man mano che escono i relativi videoclip e ci sarà sicuramente una copia fisica entro l'autunno.

La musica nella tua vita scorre parallelamente agli studi? Cosa vuoi fare da grande? Progetti?
Si, frequento il liceo classico, quindi studio e faccio musica contemporaneamente. Ritengo che nel mio percorso di vita questi due fattori non debbano mai mancare perché sono l'uno fondamentalmente per l'altro. Se non studiassi e non conoscessi la cultura classica non scriverei nulla di valente, questo perché secondo me chi si prende la responsabilità di imbracciare una chitarra o afferrare una penna, nel mio caso doppia responsabilità perché faccio entrambe le cose, deve rifuggire il banale e il banale è ciò che si trova in giro, ciò che facilmente balza agli occhi. Il difficile è fare qualcosa di diverso, a me piace parlare di 'respiro', ecco, il difficile è fare qualcosa che abbia un ampio respiro, ovvero che assorba dai modelli la bellezza cristallina, ma rendendo moderni. D'altronde come si può avere la pretesa di scrivere di emozioni se non si conosce Catullo, Saffo, la tragedia greca? Prossimi progetti sono innanzitutto a settembre chiudermi in studio e registrare il primo album, poi ovviamente finire la scuola. 'Da grande voglio essere felice' è una risposta un po' troppo da tema di scuola elementare, per adesso voglio studiare all'Università, filosofia o lettere. A quello che verrà dopo, ci penso più avanti.