Tommaso Depalma: «Porto nel cuore la storia di ciascuno di voi»

Accorato comizio di fine campagna elettorale con dedica finale

sabato 24 giugno 2017 05.30
A cura di Gianluca Battista
Avremmo giurato di averlo visto stanco nelle ultime battute di questa campagna elettorale, seppure dato di nuovo in ascesa. Tommaso Depalma ha invece completato ieri il suo percorso prima del ballottaggio di domani, 25 giugno, con grande forza ed a tratti con una spinta volitiva che aveva caratterizzato buona parte del suo mandato.

Un bagno di folla lo ha atteso in piazza Vittorio Emanuele II dove è sembrato quello dei tempi migliori, tenendo un discorso con una verve che tutti o quasi gli riconoscono, senza scivoloni, ma spingendo sull'acceleratore per cercare la riconferma.

In apertura ha voluto ribadire come quella di ieri non fosse «l'ultima tappa, ma solo un passaggio» di un lungo percorso iniziato cinque anni fa e che lui spera possa continuare grazie a quello che ha ribattezzato «il risorgimento di Giovinazzo». Un periodo florido per l'appeal esercitato dalla cittadina adriatica grazie ad un restyling costante di diversi settori urbani.

Oltre ad aver ricordato ancora una volta la realizzazione dei due lungomari, della Cittadella della Cultura, delle rotatorie, i lavori nelle scuole, Depalma si è soffermato sui 5.000.000 di euro già intercettati per la erigenda Casa della Salute al posto del rudere che doveva diventare il centro civico, sul 1.138.000 euro di fondi richiesti per completare il lavoro costiero nel tratto di Cala Crocifisso e sui 2.918.300 euro intercettati per completare la bonifica delle ex Ferreiere in località Cappella.

Poi Depalma ha annunciato che la Giunta, proprio nella giornata di ieri, ha siglato una convenzione con la Città Metropolitana per i 650.000 euro del progetto "Agorà" che rilanceranno l'area prospiciente il PalaPansini, con la realizzazione di due campi di bocce coperti, un'area fitness ed un'area attrezzata per i bambini del quartiere. Respinta al mittente anche l'accusa di non aver fatto nulla per un'economia che languirebbe: «Mostro un dato - ha detto -: quando sono arrivato nel 2012 a Giovinazzo c'erano 13 B&B, oggi ce ne sono 28!».

«Lasciamo un treno lanciato in corsa - ha ribadito dal palco - e lo lasciamo con le mani pulite», ha evidenziato poi con veemenza.

Depalma si è detto orgoglioso di essersi presentato a cerimonie ufficiale con «le scarpe sporche» perché proveniente da uno dei cantieri della sua azienda, frutto di un lavoro "pulito" e che gli hanno permesso in questi cinque anni di andare in giro a testa alta nonostante le mille calunnie sul suo conto.

Poi il grazie sentito a tutta la sua squadra di governo cittadino ed ai Consiglieri di maggioranza uscenti ed entranti, per il modo in cui hanno saputo lavorare per un progetto che «rilanciasse l'immagine di Giovinazzo in tutto il mondo».

Orgoglioso Depalma, anche quando ha passato in rassegna i momenti più alti del suo mandato a livello mediatico, come il Giro d'Italia e il passaggio delle Frecce Tricolori.

I passaggi più duri sul suo avversario hanno riguardato le alleanze strette, seppur non formalmente, con Antonio Galizia e Antonello Natalicchio, tanto da accusare de Gennaro di essere «manipolato» da altre persone vicine al PD, a cui «dovrà dare qualcosa in cambio del sostegno al secondo turno». In sostanza per Depalma, chi vota de Gennaro domenica, «vota Natalicchio»

Per Depalma, de Gennaro vivrebbe un conflitto d'interessi sulla D1.1, storia processuale in cui è stato avvocato di molti imputati e non avrebbe mostrato trasparenza anche quando ha accettato «l'appoggio di Berardi e Natalicchio - ha ribadito -. Avrebbe potuto dire di no, che non avrebbe voluto il suo nome accostato» a quella politica, ma «così non ha fatto». Depalma ne ha avute anche per l'Osservatorio per la Legalità, dalla cui costola è nata PrimaVera Alternativa. «Hanno fatto 80 articoli di stampa contro questa Amministrazione - ha detto -, e questo ci può stare. Ma non ci può stare che si getti fango su tutta la città perché sarebbe stata amministrata male».

Ed in chiusura un lungo finale dedicato al rapporto quinquennale con le gente comune, «quella non elitaria», quella della «forza viva», del rapporto quasi carnale di un Sindaco con la sua città, quella dei tanti giovani che lo hanno attorniato in queste ultime settimane e che hanno fatto parte della sua Amministrazione in questi anni.

Finale con voce rotta e quasi lacrime agli occhi, per ribadire l'amore verso Giovinazzo, l'impegno trasparente ed il fatto di non essere cambiato, di essere il Sindaco che sa stare tra la gente.

E poi il saluto ai giovinazzesi lontani, a chi non c'è più, agli eroi ricordati durante il suo mandato e ad un amico, come Franco Ballerini, a cui ha intitolato una ciclovia.

«Porto nel cuore la storia di ciascuno di voi, ogni lacrima di voi - ha sottolineato commosso a chiusura del suo comizio -, ogni pacca sulla spalla, ogni vostro sorriso e tutto quello che mi avete insegnato. E che io sia Sindaco o meno, questo conta fino ad un certo punto. Conta - ha concluso - che io sono stato con voi e voi siate stati con me per questa splendida Giovinazzo che non vuole rinunciare al futuro. Vi amo!».