Tommaso Depalma: «Col voto a noi, cinque anni per continuare a crescere»
Ed in piazza ringrazia tutta la squadra che gli è stata al fianco
sabato 10 giugno 2017
05.30
«Il cittadino deve valutare le opere fatte e poi votare. Il voto dato a noi significa una svolta epocale, significa altri cinque anni per continuare a crescere».
Così Tommaso Depalma ieri sera dal palco di piazza Vittorio Emanuele II nel suo ultimo comizio pre-elettorale. Il Sindaco uscente ha sin da subito tracciato u n quadro rapido di quanto la sua Amministrazione lasci in eredità a chi ci verrà dopo.
Ha quindi ricordato che sono già calendarizzati i primi eventi dell'Estate Giovinazzese, quelli ad ampio respiro, lasciando poi che il resto del cartellone, già pronto, sia valutato da chi vincerà le elezioni di domenica prossima.
Quanto all'ubanistica ed al patrimonio pubblico, Depalma ha ricordato la riapertura di ieri pomeriggio della Villetta di viale Moro ed il finanziamento di 5 milioni di euro ottenuto per la Casa della Salute, per la cui edificazione c'è già l'intesa con la Asl Bari.
«Lasciamo in eredità a chi verrà dopo di noi - ha attaccato - 36 iniziative finanziate o candidate a finanziamento, mentre quando c'erano altri non solo scadevano le gare, ma come accaduto per lo spazzamento e la raccolta rifiuti, invece di bandirne nuove, si rinnovavano incarichi».
Depalma ha poi messo in risalto come sulla TARI i Sindaci non abbiano più grossi poteri, a suo dire, per via di una legge nazionale capestro.
«Nel 2012 - ha poi detto pensando alle passate amministrative - la gente ci ha dato fiducia, senza sapere esattamente quale fosse il nostro valore. Oggi portiamo opere fatte che i cittadini devono valutare. Lasciamo quella Casa - ha poi rimarcato rivolgendosi al Municipio -, la nostra casa, pulita. La lasciamo in ordine - ha sottolineato - e con le mani limpide».
Infine l'elogio finale a tutti i componenti della sua squadra, dalla Giunta uscente al Presidente Vito Favuzzi, passando per i Consiglieri, fino ad arrivare a chi ha ricoperto incarichi e poi è andato via.
«La città non deve tornare indietro - è stato l'appello conclusivo -, non deve tornare al trapassato remoto».
Poi la festa in piazza Meschino con sostenitori e simpatizzanti.
Così Tommaso Depalma ieri sera dal palco di piazza Vittorio Emanuele II nel suo ultimo comizio pre-elettorale. Il Sindaco uscente ha sin da subito tracciato u n quadro rapido di quanto la sua Amministrazione lasci in eredità a chi ci verrà dopo.
Ha quindi ricordato che sono già calendarizzati i primi eventi dell'Estate Giovinazzese, quelli ad ampio respiro, lasciando poi che il resto del cartellone, già pronto, sia valutato da chi vincerà le elezioni di domenica prossima.
Quanto all'ubanistica ed al patrimonio pubblico, Depalma ha ricordato la riapertura di ieri pomeriggio della Villetta di viale Moro ed il finanziamento di 5 milioni di euro ottenuto per la Casa della Salute, per la cui edificazione c'è già l'intesa con la Asl Bari.
«Lasciamo in eredità a chi verrà dopo di noi - ha attaccato - 36 iniziative finanziate o candidate a finanziamento, mentre quando c'erano altri non solo scadevano le gare, ma come accaduto per lo spazzamento e la raccolta rifiuti, invece di bandirne nuove, si rinnovavano incarichi».
Depalma ha poi messo in risalto come sulla TARI i Sindaci non abbiano più grossi poteri, a suo dire, per via di una legge nazionale capestro.
«Nel 2012 - ha poi detto pensando alle passate amministrative - la gente ci ha dato fiducia, senza sapere esattamente quale fosse il nostro valore. Oggi portiamo opere fatte che i cittadini devono valutare. Lasciamo quella Casa - ha poi rimarcato rivolgendosi al Municipio -, la nostra casa, pulita. La lasciamo in ordine - ha sottolineato - e con le mani limpide».
Infine l'elogio finale a tutti i componenti della sua squadra, dalla Giunta uscente al Presidente Vito Favuzzi, passando per i Consiglieri, fino ad arrivare a chi ha ricoperto incarichi e poi è andato via.
«La città non deve tornare indietro - è stato l'appello conclusivo -, non deve tornare al trapassato remoto».
Poi la festa in piazza Meschino con sostenitori e simpatizzanti.