Terremoto in Albania, dalla Puglia partono soccorritori
In costante aggiornamento il numero dei morti e dei feriti
martedì 26 novembre 2019
13.36
Morte e devastazione. Il terremoto della scorsa notte ha messo a dura prova l'Albania, facendosi sentire sulle coste pugliesi, in Bosnia, Montenegro, Serbia e Macedonia del Nord. Epicentro tra Shijak e Durazzo a 10 km di profondità. Lo sciame ha prodotto dapprima la scossa delle 3.54, la più devastante, di 6.5 della scala Richter e poi altri movimenti tellurici di intensità sempre grave, ma minore, compresi tra 5.1 e 5.4. L'ultima dopo le 7.00 di questa mattina. Altre di minore intensità si sono susseguite per tutta la giornata.
Raggiungeranno l'Albania anche soccorritori delle Misericordie e ingegneri dell'Ordine nazionale, pronti a dare supporto ai loro colleghi nell'analisi speditiva di strutture lesionate e nell'attività di valutazione del danno post-terremoto. Il tutto sotto il coordinamento delle autorità locali.
Il bilancio provvisorio
Il bilancio provvisorio - ma il dato è tristemente teso a salire - racconta di 23 morti (almeno due sarebbero bambini) e circa 600 feriti, secondo quanto riportato anche da fonti ministeriali del Paese delle Aquile. Risultano tuttavia diversi dispersi nei crolli di immobili tra Durazzo e Thuname. Un bimbo è stato protetto da una nonna ed estratto vivo dalle macerie, mentre l'anziana donna è deceduta. Sono 48 le persone sin qui estratte ancora in vita.Soccorsi ed ingegneri dall'Italia. Puglia base di supporto
Dalla Puglia, dove tanta gente è stata svegliata in piena notte e dove per fortuna non si registrano danni a cose e persone, stanno partendo squadre di soccorso dei Vigili del Fuoco, questi con una squadra di 40 esperti soccorritori dell'Urban Search and Rescue (USAR) dalla Toscana, con coordinamento pugliese e campano, coem riferisce una nota della Presidenza del Consiglio. Le sezioni operative saranno integrate da personale medico dell'AREU della Regione Lombardia.Raggiungeranno l'Albania anche soccorritori delle Misericordie e ingegneri dell'Ordine nazionale, pronti a dare supporto ai loro colleghi nell'analisi speditiva di strutture lesionate e nell'attività di valutazione del danno post-terremoto. Il tutto sotto il coordinamento delle autorità locali.