Teresa Picerno racconta la "sua" Fondazione Defeo-Trapani
La presidentessa ha spiegato il progetto: promuovere cultura restituendole spazi degni. E nel gruppo c'è Franco Martini
martedì 20 novembre 2018
07.00
Venerdì 9 novembre è stata costituita la Fondazione, con sede in Giovinazzo, intitolata a Gioacchino Defeo e Teresa Trapani. Il primo comunicato apparso sulla stampa locale è stato tempestivo ed ha generato non poca curiosità tra i lettori. Cerchiamo di soddisfare qualche interrogativo attraverso un colloquio diretto con Teresa Picerno che ricopre la carica di Presidentessa del soggetto associativo neo-costituito. Un soggetto, è bene ricordarlo, che si prefigge come obiettivo primaria quello di promuovere cultura e regalare ai giovinazzesi nuovi spazi dove viverla a trecentosessanta gradi e per trecentosessantacinque giorni l'anno.
Presidentessa, intanto una domanda sorge spontanea: chi sono Gioacchino Defeo e Teresa Trapani?
Gioacchino e Teresa sono i miei nonni materni. Le persone più care appartenenti alla mia infanzia e adolescenza. Nonna Teresa è venuta prematuramente a mancare quando avevo quasi quattro anni, dunque il ricordo è alquanto circoscritto. Per nonno Gioacchino, invece, il periodo trascorso insieme è senz'altro più importante: porto immortalati tutti i momenti trascorsi insieme, le coccole che lui mi faceva, le attenzioni che mostrava, la cura che manifestava in particolare per me. Posso dire che aveva un debole per quella fanciulla, divenuta poi adolescente, che portava il nome di sua moglie.
Una "Fondazione" è una veste giuridica alquanto particolare: cosa vi ha spinto a fare questa scelta?
La scelta è scaturita proprio dalla volontà mia e della stretta cerchia familiare di immortalare queste importanti figure attraverso la costituzione di un soggetto giuridico che offrisse non solo visibilità ma generasse la conoscenza dei miei nonni. Il tutto attraverso una molteplicità di iniziative che si svilupperanno grazie alla veste giuridica e alla collaborazione di esperti, ognuno nei propri settori di competenza. La scelta dell'aspetto giuridico, poi, potrà essere chiarita più opportunamente da Michele Ragone, nella sua veste di avvocato oltre che socio fondatore, che ha seguito sotto il profilo giuridico ogni passaggio per giungere alla fatidica data del 9 novembre. Quello della costituzione è stato per tutti noi un importante inizio; costituire la Fondazione non ha rappresentato solo un atto notarile obbligatorio, bensì un punto di partenza per mettere in luce la significativa presenza dei nonni Gioacchino e Teresa, restata al buio per molto tempo. Come ha avuto modo di sottolineare, a tal proposito, in una sua riflessione, il nostro carissimo amico Marco Vacca, collega di Bitonto in pensione: gli "eredi" devono lavorare per un risultato che coinvolga Giovinazzo e diventi una pagina interculturale da proporre come modello di "narrazione" e di pagina d'archivio di grande valore sociale e "sentimentale": Gioacchino e Teresa lo meritano, lo attendono, lo reclamano!
La sede: via delle Filatrici 32. Siamo sul posto ed è un cantiere in piena attività…
Ha ben detto, "cantiere in piena attività". Tutte le maestranze sono impegnate per portare a compimento quest'opera nel più breve tempo possibile, ma soprattutto rispettando i minuziosi particolari messi a punto dalla direzione tecnica e progettuale pianificata dall'ing.Giuseppe Cataldo. La sede della Fondazione è caratterizzata proprio dalla sua location multifunzionale. Infatti l'aula, che avrà accesso dal civico 32 di via delle Filatrici, potrà essere indistintamente utilizzata per una molteplicità di iniziative: teatro, cinema, musica, conferenze, mostre e tanto altro ancora. Devo ringraziare la persona dell'ing. Cataldo non solo per la professionalità con cui sta veicolando il tutto, ma per la particolare passione che sta mostrando nella conduzione del cantiere. Oltre a circondarsi di validi professionisti, ognuno per le sue specializzazioni, è entrato a pieno regime nel "sentimento" che ci sta interessando come Fondazione, considerando l'opera non esclusivamente come un semplice Permesso di costruzione rilasciato dal Comune di Giovinazzo. La sua presenza in via delle Filatrici, costante e attenta, ci sta consentendo di poter veramente realizzare un contenitore socio-culturale su cui Giovinazzo potrà contare prossimamente, piccolo per le sue dimensioni ma curato in ogni dettaglio e ricerca di confort.
Presidentessa, tra le iniziative riportate già nel primo comunicato stampa che la Fondazione ha diffuso si legge: teatro, cinema, musica, letture animate e tanto altro ancora. Ci può anticipare qualcosa?
Sì, posso anticipare che appena il progetto è partito abbiamo subito trovato il prezioso conforto del prof. Franco Martini che ha acconsentito ben volentieri di rivestire il ruolo di Direttore artistico degli eventi socio culturali. Questo ci da molta serenità e ci offre senza dubbio possibilità di cogliere quelle esigenze che da tempo in territorio manifesta. Teatro, cinema e cultura in genere sono le attività che prevarranno nella sede della Fondazione Defeo-Trapani, insieme a tante altre iniziative che coglieremo e che sono certa la cittadinanza non tarderà a sollecitare. L'aula, pur di modeste dimensioni, è stata progettata per ospitare in un confort adeguato tutti coloro che vorranno opportunamente cogliere le molteplici iniziative e proposte che saranno di volta in volta oggetto di programmazione.
Un progetto di ampio respiro figlio del grande amore per questa città della famiglia D'Attolico, da tanti anni impegnata non solo nella promozione di eventi e percorsi culturali, ma anche convinta che solo dalla conoscenza possa nascere una società consapevole e quindi migliore. Con loro il "sognatore" Franco Martini, che a questa città aveva regalato (insieme ad altri) un contenitore bellissimo e moderno alla periferia sud e che mai è stato messo nelle condizioni di farlo funzionare. Non sappiamo se Giovinazzo "meriti" tutto questo, certe volte assente, troppo ripiegata su se stessa la gente di questo paese che troppo spesso snobba la cultura. Sappiamo però con certezza che ne ha bisogno, che la parte sana di questa città anela questa possibilità, portata avanti da persone perbene, con un Direttore artistico eccellente. A loro l'augurio della nostra redazione, a loro che sanno ancora sognare e che ne hanno il coraggio (Gianluca Battista).
Presidentessa, intanto una domanda sorge spontanea: chi sono Gioacchino Defeo e Teresa Trapani?
Gioacchino e Teresa sono i miei nonni materni. Le persone più care appartenenti alla mia infanzia e adolescenza. Nonna Teresa è venuta prematuramente a mancare quando avevo quasi quattro anni, dunque il ricordo è alquanto circoscritto. Per nonno Gioacchino, invece, il periodo trascorso insieme è senz'altro più importante: porto immortalati tutti i momenti trascorsi insieme, le coccole che lui mi faceva, le attenzioni che mostrava, la cura che manifestava in particolare per me. Posso dire che aveva un debole per quella fanciulla, divenuta poi adolescente, che portava il nome di sua moglie.
Una "Fondazione" è una veste giuridica alquanto particolare: cosa vi ha spinto a fare questa scelta?
La scelta è scaturita proprio dalla volontà mia e della stretta cerchia familiare di immortalare queste importanti figure attraverso la costituzione di un soggetto giuridico che offrisse non solo visibilità ma generasse la conoscenza dei miei nonni. Il tutto attraverso una molteplicità di iniziative che si svilupperanno grazie alla veste giuridica e alla collaborazione di esperti, ognuno nei propri settori di competenza. La scelta dell'aspetto giuridico, poi, potrà essere chiarita più opportunamente da Michele Ragone, nella sua veste di avvocato oltre che socio fondatore, che ha seguito sotto il profilo giuridico ogni passaggio per giungere alla fatidica data del 9 novembre. Quello della costituzione è stato per tutti noi un importante inizio; costituire la Fondazione non ha rappresentato solo un atto notarile obbligatorio, bensì un punto di partenza per mettere in luce la significativa presenza dei nonni Gioacchino e Teresa, restata al buio per molto tempo. Come ha avuto modo di sottolineare, a tal proposito, in una sua riflessione, il nostro carissimo amico Marco Vacca, collega di Bitonto in pensione: gli "eredi" devono lavorare per un risultato che coinvolga Giovinazzo e diventi una pagina interculturale da proporre come modello di "narrazione" e di pagina d'archivio di grande valore sociale e "sentimentale": Gioacchino e Teresa lo meritano, lo attendono, lo reclamano!
La sede: via delle Filatrici 32. Siamo sul posto ed è un cantiere in piena attività…
Ha ben detto, "cantiere in piena attività". Tutte le maestranze sono impegnate per portare a compimento quest'opera nel più breve tempo possibile, ma soprattutto rispettando i minuziosi particolari messi a punto dalla direzione tecnica e progettuale pianificata dall'ing.Giuseppe Cataldo. La sede della Fondazione è caratterizzata proprio dalla sua location multifunzionale. Infatti l'aula, che avrà accesso dal civico 32 di via delle Filatrici, potrà essere indistintamente utilizzata per una molteplicità di iniziative: teatro, cinema, musica, conferenze, mostre e tanto altro ancora. Devo ringraziare la persona dell'ing. Cataldo non solo per la professionalità con cui sta veicolando il tutto, ma per la particolare passione che sta mostrando nella conduzione del cantiere. Oltre a circondarsi di validi professionisti, ognuno per le sue specializzazioni, è entrato a pieno regime nel "sentimento" che ci sta interessando come Fondazione, considerando l'opera non esclusivamente come un semplice Permesso di costruzione rilasciato dal Comune di Giovinazzo. La sua presenza in via delle Filatrici, costante e attenta, ci sta consentendo di poter veramente realizzare un contenitore socio-culturale su cui Giovinazzo potrà contare prossimamente, piccolo per le sue dimensioni ma curato in ogni dettaglio e ricerca di confort.
Presidentessa, tra le iniziative riportate già nel primo comunicato stampa che la Fondazione ha diffuso si legge: teatro, cinema, musica, letture animate e tanto altro ancora. Ci può anticipare qualcosa?
Sì, posso anticipare che appena il progetto è partito abbiamo subito trovato il prezioso conforto del prof. Franco Martini che ha acconsentito ben volentieri di rivestire il ruolo di Direttore artistico degli eventi socio culturali. Questo ci da molta serenità e ci offre senza dubbio possibilità di cogliere quelle esigenze che da tempo in territorio manifesta. Teatro, cinema e cultura in genere sono le attività che prevarranno nella sede della Fondazione Defeo-Trapani, insieme a tante altre iniziative che coglieremo e che sono certa la cittadinanza non tarderà a sollecitare. L'aula, pur di modeste dimensioni, è stata progettata per ospitare in un confort adeguato tutti coloro che vorranno opportunamente cogliere le molteplici iniziative e proposte che saranno di volta in volta oggetto di programmazione.
Un progetto di ampio respiro figlio del grande amore per questa città della famiglia D'Attolico, da tanti anni impegnata non solo nella promozione di eventi e percorsi culturali, ma anche convinta che solo dalla conoscenza possa nascere una società consapevole e quindi migliore. Con loro il "sognatore" Franco Martini, che a questa città aveva regalato (insieme ad altri) un contenitore bellissimo e moderno alla periferia sud e che mai è stato messo nelle condizioni di farlo funzionare. Non sappiamo se Giovinazzo "meriti" tutto questo, certe volte assente, troppo ripiegata su se stessa la gente di questo paese che troppo spesso snobba la cultura. Sappiamo però con certezza che ne ha bisogno, che la parte sana di questa città anela questa possibilità, portata avanti da persone perbene, con un Direttore artistico eccellente. A loro l'augurio della nostra redazione, a loro che sanno ancora sognare e che ne hanno il coraggio (Gianluca Battista).