Tentata rapina al portavalori: via a mani vuote
Tre banditi, armati fino ai denti, puntavano ai soldi delle pensioni. Sull'accaduto indagano i Carabinieri
martedì 3 novembre 2015
10.24
Un colpo studiato nei minimi dettagli, messo a segno con la calma di una equipe di professionisti. Eppure un semplice errore da principianti ha vanificato l'assalto che una banda composta da tre persone ha compiuto questa mattina ai danni di un furgone blindato portavalori degli Istituti Vigilanza Riuniti d'Italia.
Intorno alle ore 07.15, il mezzo, diretto all'ufficio postale di Giovinazzo per la consegna dei soldi delle pensioni, s'è fermato in via Marconi. Secondo una prima ricostruzione, l'autista del portavalori, sceso dal mezzo ed impegnato in un rapido sopralluogo prima di consegnare il denaro, è stato bloccato da tre uomini incappucciati, due dei quali armati di fucili (il terzo, invece, impugnava una pistola, nda). «I tre - fanno sapere i vertici della Compagnia di Molfetta, che stanno coordinando le indagini - erano nascosti all'interno del portone adiacente lo sportello automatico dell'ufficio postale di Giovinazzo», al civico n. 106.
I rapinatori sono riusciti soltanto a disarmare la vittima della pistola di ordinanza, facendosi consegnare l'arma, mentre l'altra guardia giurata, che ha capito immediatamente cosa stesse accadendo, ha avuto sangue freddo: si è chiusa dentro ed ha attivato l'allarme satellitare anti-rapina che ha rapidamente diramato il segnale alla centrale operativa e quindi ai Carabinieri. Contavano di prendere i soldi appena arrivati e speravano che fossero già fuori dal portavalori. Il denaro, invece, era ancora al sicuro.
Così, quando hanno capito la situazione, sono andati nel panico e hanno deciso di desistere, dileguandosi a mani vuote. Sono corsi all'interno dello stesso portone e sono fuggiti, sparendo dal retro. L'allarme è scattato subito. Sul posto sono arrivati a sirene spiegate i Carabinieri della Stazione di Giovinazzo e della Compagnia di Molfetta, con il capitano Vito Ingrosso a coordinare le indagini, che hanno preso in mano la situazione e avviato le prime verifiche.
Gli inquirenti hanno sentito le persone presenti e i dipendenti, quindi hanno acquisito i filmati dell'impianto di videosorveglianza dell'ufficio postale giovinazzese. Poi è scattata una grande caccia all'uomo in tutta la zona con ricerche e posti di blocco. Ma dei rapinatori, al momento, nessuna traccia.
Intorno alle ore 07.15, il mezzo, diretto all'ufficio postale di Giovinazzo per la consegna dei soldi delle pensioni, s'è fermato in via Marconi. Secondo una prima ricostruzione, l'autista del portavalori, sceso dal mezzo ed impegnato in un rapido sopralluogo prima di consegnare il denaro, è stato bloccato da tre uomini incappucciati, due dei quali armati di fucili (il terzo, invece, impugnava una pistola, nda). «I tre - fanno sapere i vertici della Compagnia di Molfetta, che stanno coordinando le indagini - erano nascosti all'interno del portone adiacente lo sportello automatico dell'ufficio postale di Giovinazzo», al civico n. 106.
I rapinatori sono riusciti soltanto a disarmare la vittima della pistola di ordinanza, facendosi consegnare l'arma, mentre l'altra guardia giurata, che ha capito immediatamente cosa stesse accadendo, ha avuto sangue freddo: si è chiusa dentro ed ha attivato l'allarme satellitare anti-rapina che ha rapidamente diramato il segnale alla centrale operativa e quindi ai Carabinieri. Contavano di prendere i soldi appena arrivati e speravano che fossero già fuori dal portavalori. Il denaro, invece, era ancora al sicuro.
Così, quando hanno capito la situazione, sono andati nel panico e hanno deciso di desistere, dileguandosi a mani vuote. Sono corsi all'interno dello stesso portone e sono fuggiti, sparendo dal retro. L'allarme è scattato subito. Sul posto sono arrivati a sirene spiegate i Carabinieri della Stazione di Giovinazzo e della Compagnia di Molfetta, con il capitano Vito Ingrosso a coordinare le indagini, che hanno preso in mano la situazione e avviato le prime verifiche.
Gli inquirenti hanno sentito le persone presenti e i dipendenti, quindi hanno acquisito i filmati dell'impianto di videosorveglianza dell'ufficio postale giovinazzese. Poi è scattata una grande caccia all'uomo in tutta la zona con ricerche e posti di blocco. Ma dei rapinatori, al momento, nessuna traccia.