«Tematiche sociali e legalità»: Rita dalla Chiesa racconta il suo impegno politico a GiovinazzoViva
L'intervista alla conduttrice e giornalista candidata alle elezioni politiche del 25 settembre
lunedì 12 settembre 2022
10.09
«La Puglia è per me un sentimento profondamente sentito», così Rita dalla Chiesa si è raccontata ai microfoni di GiovinazzoViva in occasione dell'incontro con la cittadinanza lo scorso venerdì 9 settembre.
Proponiamo di seguito in forma scritta l'intervista alla candidata: venerdì scorso la giornalista, candidata alla Camera nel collegio uninominale Puglia 4 (Molfetta - Bitonto) e plurinominale Puglia 2 (Bari) tra le fila di Forza Italia, ha trascorso un lungo pomeriggio a Giovinazzo.
Il focus della sua azione politica nella nostra terra su quali ambiti sarà direzionato?
«Principalmente sulle tematiche sociali, quello che ho sempre fatto nella mia vita; credo che ognuno nella sua vita debba andare nei luoghi che sente più suoi. E poi sulla legalità: sono stata abituata a stare tra le forze dell'ordine, sono nata e cresciuta in una caserma e non posso dimenticare lo sforzo che fanno le forze dell'ordine per garantire il controllo di un territorio. Adesso che si sa della mia candidatura, è bello che la gente mi scriva e si racconti. Ho colto vari aspetti su cui porre attenzione: la disabilità, i problemi che riguardano il disagio economico e sanitario».
È un grande impegno per Rita dalla Chiesa scendere in campo politico direttamente, è una grande attenzione che lei sigla con la collettività.
«Dopo quasi quarant'anni di giornalismo televisivo ho avuto a che fare con tantissime persone, mi fermo per la strada a chiacchierare perché sono curiosa di scoprire l'animo umano. Spero di poter fare tanto nel sociale per la Puglia, mi hanno impegnato in una terra che amo tanto. Mi sono resa conto che andando indietro sulle mie pagine social, in tempi non sospetti, c'è molta Puglia perché qui ho lavorato tanto: la Puglia per me è un sentimento che sento profondamente, perché è una terra stupenda, è amata in tutto il mondo dai turisti e da chi la sceglie come location del suo matrimonio. Bisogna lavorare un pochino su alcune zone, credo che i pugliesi abbiano tutta la voglia di farlo».
Lei prima parlava di legalità. La sua esperienza familiare e di vita legata ai valori della Patria, della famiglia, della chiesa e della scuola. Cosa porterà di tutto questo all'interno delle istituzioni?
«Io ho vissuto molte cose belle nel campo delle istituzioni e ne ho vissute alcune pesanti; cercherò di far intrecciare le due cose in modo che la mia esperienza su questo campo possa essere di aiuto agli insegnanti che devono capire come approcciarsi con i ragazzi. Non devono fermarsi allo studio delle guerre puniche ma devono andare avanti, soprattutto sui libri di storia, devono parlare con i ragazzi di quello che è successo dai tempi del terrorismo per arrivare fino ad oggi. I ragazzi devono essere pronti ad affrontare qualunque emergenza, anche psicologica».
Proponiamo di seguito in forma scritta l'intervista alla candidata: venerdì scorso la giornalista, candidata alla Camera nel collegio uninominale Puglia 4 (Molfetta - Bitonto) e plurinominale Puglia 2 (Bari) tra le fila di Forza Italia, ha trascorso un lungo pomeriggio a Giovinazzo.
Il focus della sua azione politica nella nostra terra su quali ambiti sarà direzionato?
«Principalmente sulle tematiche sociali, quello che ho sempre fatto nella mia vita; credo che ognuno nella sua vita debba andare nei luoghi che sente più suoi. E poi sulla legalità: sono stata abituata a stare tra le forze dell'ordine, sono nata e cresciuta in una caserma e non posso dimenticare lo sforzo che fanno le forze dell'ordine per garantire il controllo di un territorio. Adesso che si sa della mia candidatura, è bello che la gente mi scriva e si racconti. Ho colto vari aspetti su cui porre attenzione: la disabilità, i problemi che riguardano il disagio economico e sanitario».
È un grande impegno per Rita dalla Chiesa scendere in campo politico direttamente, è una grande attenzione che lei sigla con la collettività.
«Dopo quasi quarant'anni di giornalismo televisivo ho avuto a che fare con tantissime persone, mi fermo per la strada a chiacchierare perché sono curiosa di scoprire l'animo umano. Spero di poter fare tanto nel sociale per la Puglia, mi hanno impegnato in una terra che amo tanto. Mi sono resa conto che andando indietro sulle mie pagine social, in tempi non sospetti, c'è molta Puglia perché qui ho lavorato tanto: la Puglia per me è un sentimento che sento profondamente, perché è una terra stupenda, è amata in tutto il mondo dai turisti e da chi la sceglie come location del suo matrimonio. Bisogna lavorare un pochino su alcune zone, credo che i pugliesi abbiano tutta la voglia di farlo».
Lei prima parlava di legalità. La sua esperienza familiare e di vita legata ai valori della Patria, della famiglia, della chiesa e della scuola. Cosa porterà di tutto questo all'interno delle istituzioni?
«Io ho vissuto molte cose belle nel campo delle istituzioni e ne ho vissute alcune pesanti; cercherò di far intrecciare le due cose in modo che la mia esperienza su questo campo possa essere di aiuto agli insegnanti che devono capire come approcciarsi con i ragazzi. Non devono fermarsi allo studio delle guerre puniche ma devono andare avanti, soprattutto sui libri di storia, devono parlare con i ragazzi di quello che è successo dai tempi del terrorismo per arrivare fino ad oggi. I ragazzi devono essere pronti ad affrontare qualunque emergenza, anche psicologica».