Teatro Diffuso, c'è "Spade e cipolle" con Angela Iurilli

Questa sera alle ore 21.00 presso il Vecchio Caffè Amoia

venerdì 7 aprile 2017
A cura di Gabriella Serrone
Ancora un appuntamento con la bella rassegna del Teatro Diffuso a Giovinazzo, nata da un'idea dei Senza Piume e di Vecchio Caffè Amoia, in collaborazione con Explorer ed il sostegno di Saicaf.

Questa sera, alle ore 21.00, presso il Teatro Vecchio Caffè di piazza Vittorio Emanuele II, si esibirà Angela Iurilli in "Spade e cipolle", uno spettacolo scritto dalla stessa attrice. La pièce racconta del rapporto, più volte scandagliato dalla letteratura internazionale, tra padrona e serva. Lo fa attraverso un intreccio di personalità interpretate da un'unica attrice, che interpreta sia la terribile ed odiosa padrona, Sofronia, sia la serva Nina, che ha la capacità di sopportare e di sostenere il nero dell'anima, non piangendo mai.

Siamo nel nono secolo dopo Cristo e le vicende umane, assai sofferte, di questi due personaggi si intrecceranno tra loro e con la Storia, quella con la esse maiuscola, quella che fa riferimento a Carlo Magno.

Quel filo conduttore, quel far tuffare lo spettatore in una storia che attraversa la Storia, porterà a riflessioni ben più ampie ed attuali su guerra, corruzione del potere ed eterni conflitti etnici e religiosi.

Angela Iurilli è autrice ed interprete pugliese, formatasi presso il Teatro Kismet Opera di Bari sin dal 1992. Nel 1993 ha vinto il premio Eti/Scenario con "Sonia la rossa", uno spettacolo della compagnia Japigia Teatro. Tante le sue collaborazioni e varie le sue passioni come ricco di sfumature è il suo talento artistico. Angela Iurilli, infatti, collabora come performer con il gruppo rock Quarta Parete (vincitore di Arezzo Wave) e il gruppo jazz Diomira Invisible Ensamble.

Nel 2005 ha vinto il Premio Scenario con lo spettacolo "Il deficiente" della compagnia Lindbergh teatro. Interessante il suo "Cappuccetto Rosso", diretto e prodotto e che ha come protagonista assoluta una bimba di soli 10 anni ed affonda le sue radici in una, si legge nella presentazione, «attività pedagogica rivolta ai bambini, che usa come linguaggi la musica, la danza e il teatro».

Torna il Teatro Diffuso e lo fa, come nello stile della rassegna, con uno spettacolo di grande qualità e che farà molto riflettere.