Tartaruga trovata morta alla Cappella

L'animale potrebbe essere deceduto per annegamento dopo essersi impigliato in una rete da pesca

domenica 16 aprile 2017 10.02
Le tartarughe sono ormai una specie in via d'estinzione e la loro sopravvivenza è sempre più in pericolo. È di pochi giorni fa il ritrovamento dell'ennesima carcassa trovata lungo il litorale di Levante, in località Cappella.

La tartaruga, del tipo caretta caretta, era un esemplare adulto (circa 30 anni) di grandi dimensioni (70 centimetri di carapace) e, da un primo esame effettuato dai veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale e dai volontari del WWF Puglia, giunti sul posto assieme ai militari dell'Ufficio Locale Marittimo ed agli agenti di Polizia Locale, potrebbe essere morta per annegamento dopo essersi impigliata in una rete da pesca.

Del resto, sottolineano dal centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, sono tanti gli esemplari vittime di maldestri comportamenti dell'uomo. «È probabile che la tartaruga sia stata buttata in mare dai pescatori - spiegano i ricercatori - mentre altri ci avvisano consentendoci di tentare il recupero dell'animale». Ma è sempre possibile far qualcosa per salvare la vita a questi animali? La risposta è si.

Fanno sapere i volontari coordinati da Pasquale Salvemini: «Una tartaruga con principio di annegamento può salvarsi con un tempestivo intervento, contattando il WWF Puglia o la Capitaneria di Porto. Sarà poi compito di questi enti avvisare il centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, dove sarà trasportato l'esemplare ferito».

Ma purtroppo non tutti ce la fanno: una delle tartarughe liberate alcuni mesi fa a Giovinazzo, ad esempio, è stata trovata morta quattro giorni fa lungo la riviera di Scanzano Jonico, in Basilicata.