Tartaruga rinvenuta ieri pomeriggio a Levante
L'animale era morto da oltre 50 giorni. Un altro decesso avvenuto per mano dell'uomo
giovedì 15 dicembre 2016
14.09
Ancora un caso di tartarughe spiaggiate sul litorale di Giovinazzo. Dopo la "caretta caretta" rinvenuta lo scorso 5 novembre nelle acque del porto, ieri pomeriggio è toccato ad un altro esemplare ritrovato ormai privo di vita in località Cappella, lungo la riviera di Levante.
Quest'ultimo, lungo 65 centimetri, era morto da oltre 50 giorni, ed è stato riportato a riva dalle mareggiate, in avanzato stato di decomposizione. Un decesso, molto probabilmente, avvenuto per mano dell'uomo: l'animale potrebbe essere rimasto intrappolato nelle reti a strascico e poi ributtato in mare dai pescatori.
In questo caso si è reso necessario l'intervento della Polizia Locale, dell'Ufficio Locale Marittimo per la rimozione della carcassa, che è stata effettuata da una ditta specializzata, del Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale e dai volontari del centro recupero tartarughe marine di Molfetta, capeggiati da Pasquale Salvemini.
Proprio da loro arriva un monito rivolto a tutti i pescatori, primi attori nell'attività di salvaguardia di queste specie in Adriatico, affinché diano un contributo maggiore mostrando la propria sensibilità alle questioni di salvaguardia ambientale.
Quest'ultimo, lungo 65 centimetri, era morto da oltre 50 giorni, ed è stato riportato a riva dalle mareggiate, in avanzato stato di decomposizione. Un decesso, molto probabilmente, avvenuto per mano dell'uomo: l'animale potrebbe essere rimasto intrappolato nelle reti a strascico e poi ributtato in mare dai pescatori.
In questo caso si è reso necessario l'intervento della Polizia Locale, dell'Ufficio Locale Marittimo per la rimozione della carcassa, che è stata effettuata da una ditta specializzata, del Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale e dai volontari del centro recupero tartarughe marine di Molfetta, capeggiati da Pasquale Salvemini.
Proprio da loro arriva un monito rivolto a tutti i pescatori, primi attori nell'attività di salvaguardia di queste specie in Adriatico, affinché diano un contributo maggiore mostrando la propria sensibilità alle questioni di salvaguardia ambientale.