TARI, l'Amministrazione replica al comitato "Per la salute pubblica"

«Dovrebbero essere contenti del risultato da noi ottenuto»

lunedì 17 agosto 2015 14.00
«Il comitato "Per la salute pubblica" dovrebbe essere contento innanzitutto del risultato ottenuto di riduzione complessiva della tariffa tari per 50.222,00 euro, a prescindere di chi ha un vantaggio più o meno ingente nella ripartizione, ma soprattutto dovrebbe essere soddisfatto di un risultato importante ottenuto ossia quello della riduzione dei rifiuti e dell'aumento della raccolta differenziata e dovrebbe invogliare i cittadini ad insistere e ad essere accanto all'Amministrazione nel perseguire questo intento che ha un doppio vantaggio: economico e ambientale».

Così la maggioranza a Palazzo di Città replica al comunicato apparso sin da questa notte sul nostro portale. Il comitato "Per la salute pubblica", nel ravvisare errori di calcolo nell'imposizione tariffaria, poneva dei quesiti all'Amministrazione circa eventuali ricorsi di cittadini. «Cosa succederà - si domandava il comitato - se i cittadini decideranno di fare ricorso al Comune per il pagamento di una bolletta viziata da errori formali e sostanziali?», dopo aver messo in evidenza incongruenze.

La risposta è stata elaborata questa mattina e ci è giunta da poco in redazione. L'Amministrazione batte sulle frasi pronunciate dall'ing. Cesare Trematore in Consiglio Comunale, riportate nella nota del Comitato, e scrive: «Rileviamo anche che il comitato ha artatamente estrapolato una frase dell'ing. Trematore sul piano di ammortamento, una frase che non era affatto riferita alla mancata conoscenza del Piano Finanziario».

Poi le precisazioni di carattere più tecnico sulle agevolazioni per le utenze domestiche: «In merito alla presunta "ingiustizia" sulla distribuzione dei costi tra utenze domestiche e utenze non domestiche - scrivono - non è affatto vero che l'amministrazione Depalma ha sfavorito le utenze domestiche rispetto alle non domestiche. La maggiorazione del 25% dello scorso anno non si equipara alla riduzione del 3,9% di quest'anno sulle tariffe domestiche.

La prima - viene precisato - era una percentuale di maggiorazione del costo totale dei rifiuti dovuta ad una serie di aumenti tra cui l'aumento dell'indice Istat del costo del personale e la maggiorazione tariffaria per ecotassa voluta dal governo regionale vendoliano; la seconda è solo una riduzione della percentuale della parte variabile della tariffa per utenze domestiche nella ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche; rispetto al carico totale la tariffa variabile delle utenze domestiche si riduce di circa il 3,9% a discapito delle non domestiche.

Lo scorso anno - evidenzia la missiva - sulla parte variabile della tariffa delle utenze domestiche è stata applicata una riduzione del 9% in relazione a quanto era la percentuale di differenziata totale (era il primo anno di applicazione), quest'anno è stata applicato l'incremento ossia la differenza tra 13% e 9%, quindi non vi è stata alcuna maggiorazione nel 2014 né nel 2015 anzi per le tariffe domestiche vi è stata sempre una riduzione grazie alla raccolta differenziata effettuata dai nostri concittadini e noi ci auspichiamo che questa riduzione cresca sempre di più».

L'Amministrazione tiene a precisare quindi che «non varieremo per questa questione la tariffa perché siamo convinti della bontà della nostra interpretazione confortata da tutte le norme sulla tari e dalle sue linee guida».

«L'interpretazione errata e ingiusta della tariffa porterebbe, quella sì, ad un'applicazione che va fuori da ogni contesto logico. Cosa accadrebbe se l'anno prossimo si decidesse di applicare questa irrazionale interpretazione? Se, come ci auspichiamo, riusciamo ad ottenere una percentuale alta di differenziata, ad esempio il 65%, il carico dei rifiuti andrebbe a finire quasi tutto sulle spalle delle poche attività commerciali che pagherebbero decine di migliaia di euro di TARI».

Poi un affondo nei confronti di chi contesta l'impostazione data in ambito tributario: «Precisiamo anche che stiamo correggendo quanto emerso dalla discussione in Consiglio sul Regolamento dopo l'approvazione del Bilancio, perché ai fini dello stesso non cambia nulla, in quanto il totale del costo dei rifiuti su cui la TARI viene calcolata resta identico.

Questa scelta e questa motivazione - spiegano nella nota - è stata resa evidente già in Consiglio Comunale senza alcuna parvenza di arroganza - il comitato dov'era? - del 30 luglio, con l'intervento dell'Assessora Pansini, del dirigente del settore economico-finanziario, dott. Decandia, e del Presidente del Consiglio, Favuzzi. Le nuove tariffe - sottolineano - verranno approvate nel prossimo Consiglio (con parerei favorevoli espressi dagli organi tecnici a dispetto di quanto ipotizza il Comitato) e fino a quel momento non vi sarà l'invio di alcuna cartella per i cittadini giovinazzesi».

Infine la chiosa: «Come al solito si giunge all'esasperazione del problema: ribadiamo - conclude l'Amministrazione - che all'organo di indirizzo politico (maggioranza di governo) non spetta l'elaborazione matematica delle tariffe, così come non è imputabile a questa maggioranza la firma di un contratto-capestro con la società concessionaria (il Piano finanziario si basa su questo) di raccolta e igiene urbana, contratto prorogato in modo illecito e che finalmente cesserà la sua efficacia appena il nostro Comune avrà il nuovo concessionario vincitore di gara di ambito (ARO)».

Una gara d'ambito su cui pesa un ricorso sul quale si pronunzierà la giustizia amministrativa il 25 agosto prossimo e che, in fatto di differenziata e quindi di tributi legati poi ai rifiuti, potrebbe, in caso di rigetto, aprire finalmente nuovi importanti scenari per i giovinazzesi.