Tangenti nella Protezione Civile, Illuzzi chiede il rito abbreviato
Con lui anche l'ex dirigente regionale Lerario. L'udienza è stata rinviata al prossimo 26 febbraio
martedì 19 dicembre 2023
23.00
Hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato l'ex dirigente della Protezione Civile regionale, Mario Lerario, e l'imprenditore giovinazzese Antonio Illuzzi, accusati di concorso in corruzione per due presunte tangenti da 35mila euro che il secondo avrebbe versato al primo in cambio di alcuni lavori da 2,2 milioni.
I due imputati sono assistiti rispettivamente dagli avvocati penalisti baresi Michele Laforgia e da Guglielmo Starace. «Illuzzi, con cui all'epoca mi sono incontrato più volte per ragioni attinenti al mio ruolo in regione, non mi ha mai offerto, né tantomeno consegnato somme di denaro», ha detto Lerario in udienza. «Io invece volevo chiedergli informazioni su un fornitore di materiali per l'edilizia, in quanto in quel periodo mi stavo occupando della ristrutturazione di un mio immobile».
«Ho preferito recarmi in un bar esterno - ha aggiunto Lerario - per evitare perdite di tempo. Illuzzi, nell'occasione, mi ha fatto vedere alcune carte, indicandomi che per alcuni lavori le sue richieste erano state decurtate oppure non erano state ancora del tutto pagate: a questo evidentemente si riferiscono le cifre "10" e "25" pronunciate», ha concluso Lerario che ha chiesto l'abbreviato. Per la Procura della Repubblica di Bari, invece, quelle cifre indicherebbero due presunte tangenti.
Lerario, infatti, imputato per corruzione, dopo aver fatto dichiarazioni spontanee, ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato. Secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe ricevuto una tangente da 35mila euro in due tranche dall'imprenditore Illuzzi, imprenditore edile residente a Giovinazzo. Anche quest'ultimo ha chiesto di essere giudicato con l'abbreviato, mentre l'ex funzionario regionale Antonio Mercurio sarà al centro dell'udienza preliminare, a partire dal 26 febbraio prossimo.
Nella vicenda, infatti, è coinvolto anche l'ex funzionario regionale Mercurio, accusato con Lerario di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e di abuso d'ufficio. Assistito dall'avvocato Roberto Eustachio Sisto, a differenza degli altri due, ha scelto di proseguire con il giudizio ordinario, e nell'udienza di oggi ha difeso gli atti amministrativi da lui firmati nel corso degli ultimi anni dichiarando pure di non aver mai preso tangenti di nessun tipo quando è stato operativo.
L'udienza è stata rinviata al prossimo 26 febbraio, data in cui il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Giuseppe Ronzino, deciderà sugli abbreviati e in cui verrà discussa l'udienza preliminare per Mercurio. Per altre tangenti, Lerario è stato condannato alla pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione in abbreviato.
I due imputati sono assistiti rispettivamente dagli avvocati penalisti baresi Michele Laforgia e da Guglielmo Starace. «Illuzzi, con cui all'epoca mi sono incontrato più volte per ragioni attinenti al mio ruolo in regione, non mi ha mai offerto, né tantomeno consegnato somme di denaro», ha detto Lerario in udienza. «Io invece volevo chiedergli informazioni su un fornitore di materiali per l'edilizia, in quanto in quel periodo mi stavo occupando della ristrutturazione di un mio immobile».
«Ho preferito recarmi in un bar esterno - ha aggiunto Lerario - per evitare perdite di tempo. Illuzzi, nell'occasione, mi ha fatto vedere alcune carte, indicandomi che per alcuni lavori le sue richieste erano state decurtate oppure non erano state ancora del tutto pagate: a questo evidentemente si riferiscono le cifre "10" e "25" pronunciate», ha concluso Lerario che ha chiesto l'abbreviato. Per la Procura della Repubblica di Bari, invece, quelle cifre indicherebbero due presunte tangenti.
Lerario, infatti, imputato per corruzione, dopo aver fatto dichiarazioni spontanee, ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato. Secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe ricevuto una tangente da 35mila euro in due tranche dall'imprenditore Illuzzi, imprenditore edile residente a Giovinazzo. Anche quest'ultimo ha chiesto di essere giudicato con l'abbreviato, mentre l'ex funzionario regionale Antonio Mercurio sarà al centro dell'udienza preliminare, a partire dal 26 febbraio prossimo.
Nella vicenda, infatti, è coinvolto anche l'ex funzionario regionale Mercurio, accusato con Lerario di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e di abuso d'ufficio. Assistito dall'avvocato Roberto Eustachio Sisto, a differenza degli altri due, ha scelto di proseguire con il giudizio ordinario, e nell'udienza di oggi ha difeso gli atti amministrativi da lui firmati nel corso degli ultimi anni dichiarando pure di non aver mai preso tangenti di nessun tipo quando è stato operativo.
L'udienza è stata rinviata al prossimo 26 febbraio, data in cui il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Giuseppe Ronzino, deciderà sugli abbreviati e in cui verrà discussa l'udienza preliminare per Mercurio. Per altre tangenti, Lerario è stato condannato alla pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione in abbreviato.