Taglio parlamentari, via libera alla Camera. Contrari PD e LeU
I voti favorevoli sono arrivati da MoVimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia
venerdì 10 maggio 2019
05.30
Con 310 sì e 107 no e 5 astenuti la Camera dei Deputati ha approvato ieri la proposta di legge costituzionale che prevede il taglio di 345 parlamentari. I voti favorevoli sono arrivati dai gruppi del MoVimento 5 Stelle e della Lega, per ciò che concerne il Governo, e di Forza Italia e Fratelli d'Italia per le opposizioni. Contrari quattro dissidenti azzurri, Partito Democratico e LeU, oltre a +Europa e Civica Popolare, mentre i cinque astenuti sono di NcI.
L'Aula ha quindi così licenziato lo stesso testo arrivato dal Senato della Repubblica. Ad agosto si dovrebbe tornare in Aula per il nuovo voto a Montecitorio e poi per la definitiva approvazione di Palazzo Madama. I due rami del Parlamento non potranno quindi più modificare il testo, che tornerà così identico al loro esame, secondo quanto previsto dalla nostra Carta costituzionale.
Se questo dovesse accadere, i deputati passerebbero dagli attuali 630 a 400, mentre i senatori scenderebbero da 315 a 200. Diminuirà anche il numero degli eletti nei collegi esteri, che diventerebbero otto, rispetto ai dodici fin qui scelti dagli elettori. Il testo della proposta di legge contempla inoltre un ulteriore taglio per quel che riguarda il numero minimo di senatori eletti in una singola regione, che passa da sette a tre, fatta eccezione per Molise e Valle d'Aosta che mantengono gli attuali numeri (due per la prima, uno per la seconda).
Infine è previsto anche un numero massimo di nomine dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica, fissato a cinque.
«Sono contento che la Camera abbia approvato in prima lettura il taglio dei parlamentari - ha detto il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro -: tagliamo di un terzo e con un crono-programma entro gli inizi di agosto questa diverrà legge definitiva. Dalla prossima volta che andremo a votare, invece di votare mille parlamentari, ne voteremo un terzo in meno e risparmieremo 500 milioni di euro».
Grande soddisfazione è stata espressa dagli esponenti pentastellati e da quelli della Lega, che parlano di «misura di buon senso», mentre Fratelli d'Italia e Forza Italia rivendicano un appoggio decisivo all'iter.
L'Aula ha quindi così licenziato lo stesso testo arrivato dal Senato della Repubblica. Ad agosto si dovrebbe tornare in Aula per il nuovo voto a Montecitorio e poi per la definitiva approvazione di Palazzo Madama. I due rami del Parlamento non potranno quindi più modificare il testo, che tornerà così identico al loro esame, secondo quanto previsto dalla nostra Carta costituzionale.
Se questo dovesse accadere, i deputati passerebbero dagli attuali 630 a 400, mentre i senatori scenderebbero da 315 a 200. Diminuirà anche il numero degli eletti nei collegi esteri, che diventerebbero otto, rispetto ai dodici fin qui scelti dagli elettori. Il testo della proposta di legge contempla inoltre un ulteriore taglio per quel che riguarda il numero minimo di senatori eletti in una singola regione, che passa da sette a tre, fatta eccezione per Molise e Valle d'Aosta che mantengono gli attuali numeri (due per la prima, uno per la seconda).
Infine è previsto anche un numero massimo di nomine dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica, fissato a cinque.
«Sono contento che la Camera abbia approvato in prima lettura il taglio dei parlamentari - ha detto il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro -: tagliamo di un terzo e con un crono-programma entro gli inizi di agosto questa diverrà legge definitiva. Dalla prossima volta che andremo a votare, invece di votare mille parlamentari, ne voteremo un terzo in meno e risparmieremo 500 milioni di euro».
Grande soddisfazione è stata espressa dagli esponenti pentastellati e da quelli della Lega, che parlano di «misura di buon senso», mentre Fratelli d'Italia e Forza Italia rivendicano un appoggio decisivo all'iter.