STP, i pendolari: «Da Giovinazzo si viaggia contro ogni norma sul distanziamento»
La denuncia di una lettrice su quanto sta accadendo nelle corse delle prime ore del mattino
giovedì 11 novembre 2021
Le corse "incriminate" sono quelle delle 7.10 e delle 7.20 da Giovinazzo a Bari. Studenti e lavoratori costretti, come mostra la foto, a viaggiare in condizioni precarie, soprattutto visti i tempi.
La denuncia arriva da una lettrice che ogni giorno, per lavoro, deve percorrere la tratta che porta dalla cittadina adriatica al capoluogo regionale. I mezzi della STP sono spesso stracolmi e talvolta i ritardi sono inevitabili.
Ciò che preoccupa di più, alla luce di quanto sta accadendo anche sui treni regionali, è il distanziamento fisico, sostanzialmente inesistente in alcune fasce orarie.
«Anche per chi viaggia con gli autobus STP si registra lo stesso preoccupante fenomeno dell'inesistenza del distanziamento sociale, così come sui treni regionali - ci scrive una lettrice -. Questo in concomitanza con l'entrata e l'uscita dei ragazzi dalle scuole baresi. A nulla è servito cambiare corse ad orari diversi, il risultato è lo stesso: pullman pieni all'inverosimile con corridoi affollati da persone in piedi.
Se si vuole uscire da questa pandemia - ricorda correttamente - è bene che tutti facciano la propria parte. Noi utenti pendolari non abbiamo solo il dovere di esibire gli abbonamenti, ma consentiteci anche il diritto di viaggiare in piena sicurezza».
Un appello che condividiamo, così come pensiamo ci sia l'esigenza di uno sforzo ulteriore da parte delle aziende del trasporto pubblico. L'Italia in queste settimane, da sud a nord, sta mostrando il volto di un Paese in cui la politica nazionale e regionale si riempie spesso la bocca con slogan propagandistici, ma tirando le somme è la maggiore responsabile dei tagli in settori strategici quali i trasporti e le infrastrutture e la Sanità.
Ci si augura che il tanto atteso PNRR chiuda falle ultradecennali. Intanto, mentre le autorità sanitarie predicano tutti i giorni prudenza, i pendolari continuano a viaggiare in condizioni non consone al periodo storico che viviamo. A loro resta solo la rabbia ed un senso d'impotenza.
La denuncia arriva da una lettrice che ogni giorno, per lavoro, deve percorrere la tratta che porta dalla cittadina adriatica al capoluogo regionale. I mezzi della STP sono spesso stracolmi e talvolta i ritardi sono inevitabili.
Ciò che preoccupa di più, alla luce di quanto sta accadendo anche sui treni regionali, è il distanziamento fisico, sostanzialmente inesistente in alcune fasce orarie.
«Anche per chi viaggia con gli autobus STP si registra lo stesso preoccupante fenomeno dell'inesistenza del distanziamento sociale, così come sui treni regionali - ci scrive una lettrice -. Questo in concomitanza con l'entrata e l'uscita dei ragazzi dalle scuole baresi. A nulla è servito cambiare corse ad orari diversi, il risultato è lo stesso: pullman pieni all'inverosimile con corridoi affollati da persone in piedi.
Se si vuole uscire da questa pandemia - ricorda correttamente - è bene che tutti facciano la propria parte. Noi utenti pendolari non abbiamo solo il dovere di esibire gli abbonamenti, ma consentiteci anche il diritto di viaggiare in piena sicurezza».
Un appello che condividiamo, così come pensiamo ci sia l'esigenza di uno sforzo ulteriore da parte delle aziende del trasporto pubblico. L'Italia in queste settimane, da sud a nord, sta mostrando il volto di un Paese in cui la politica nazionale e regionale si riempie spesso la bocca con slogan propagandistici, ma tirando le somme è la maggiore responsabile dei tagli in settori strategici quali i trasporti e le infrastrutture e la Sanità.
Ci si augura che il tanto atteso PNRR chiuda falle ultradecennali. Intanto, mentre le autorità sanitarie predicano tutti i giorni prudenza, i pendolari continuano a viaggiare in condizioni non consone al periodo storico che viviamo. A loro resta solo la rabbia ed un senso d'impotenza.