Stabat Mater, tra Jacopone da Todi e i Nirvana
Il Gruppo Teatrale U Sciaraball mette in scena in Concattedrale una rappresentazione della Passione con la regia di Francesco Minenna
mercoledì 27 marzo 2024
16.25
Nella settimana di avvicinamento alla celebrazione del mistero della morte e risurrezione di Cristo, tra concerti di marce funebri e riti religiosi e popolari, ha trovato spazio anche una inedita rappresentazione della Passione.
Nella prima serata di domenica e di ieri, la Parrocchia Concattedrale ha presentato "Stabat Mater", un progetto drammatico di Francesco Minenna che ne ha curato anche la regia.
Nella navata centrale completamente al buio e con l'aiuto di alcuni parrocchiani, il Gruppo Teatrale "U Sciaraball" guidato da Mimmo Tridente e Mariella Marziani, solitamente dedito a seguitissime commedie vernacolari, ha magistralmente messo in scena i momenti salienti della Passione.
Tramite il dosaggio di luci e ombre, l'uso di simboli, i suoni evocativi e le coreografie di gesti, ha richiamato il tradimento di Giuda, la cattura di Gesù, l'incoronazione di spine, la divisione delle vesti, fino alla crocifissione con l'uso dei chiodi e alla deposizione del corpo tra le braccia di Maria addolorata.
Come filo conduttore della drammatizzazione sono stati scelti testi di Jacopone da Todi, in particolare "Stabat Mater" e "Donna de Paradiso", e i versi latini e quelli volgari si sono integrati alla perfezione con le parti cantate come nenie da Sara Labombarda e Antonia Cortese, con composizioni classiche quali il Requiem in D Minor di Mozart e persino con il rock duro dei Nirvana.
Il mistero di un Dio che si fa uomo fino ad andare incontro alla morte è stato quindi raccontato attraverso le attuali coordinate spazio-temporali nell'interpretazione, che ha suscitato commozione e che ha colpito il pubblico, del gruppo composto anche da: Tina Amoia, Vito Bozzonetti, Matteo Camporeale, Lucia Demarco, Tonia Discioscia, Sabino Forsmark, Anna Labombarda, Giuseppe Marinelli, Anna Marolla, Francesco Giuseppe Marzella, Giuseppe Marzella, Alina Palmiotto, Maria Lucia Sigismondo, Teresa Stufano e Domenico Vero.
Nella prima serata di domenica e di ieri, la Parrocchia Concattedrale ha presentato "Stabat Mater", un progetto drammatico di Francesco Minenna che ne ha curato anche la regia.
Nella navata centrale completamente al buio e con l'aiuto di alcuni parrocchiani, il Gruppo Teatrale "U Sciaraball" guidato da Mimmo Tridente e Mariella Marziani, solitamente dedito a seguitissime commedie vernacolari, ha magistralmente messo in scena i momenti salienti della Passione.
Tramite il dosaggio di luci e ombre, l'uso di simboli, i suoni evocativi e le coreografie di gesti, ha richiamato il tradimento di Giuda, la cattura di Gesù, l'incoronazione di spine, la divisione delle vesti, fino alla crocifissione con l'uso dei chiodi e alla deposizione del corpo tra le braccia di Maria addolorata.
Come filo conduttore della drammatizzazione sono stati scelti testi di Jacopone da Todi, in particolare "Stabat Mater" e "Donna de Paradiso", e i versi latini e quelli volgari si sono integrati alla perfezione con le parti cantate come nenie da Sara Labombarda e Antonia Cortese, con composizioni classiche quali il Requiem in D Minor di Mozart e persino con il rock duro dei Nirvana.
Il mistero di un Dio che si fa uomo fino ad andare incontro alla morte è stato quindi raccontato attraverso le attuali coordinate spazio-temporali nell'interpretazione, che ha suscitato commozione e che ha colpito il pubblico, del gruppo composto anche da: Tina Amoia, Vito Bozzonetti, Matteo Camporeale, Lucia Demarco, Tonia Discioscia, Sabino Forsmark, Anna Labombarda, Giuseppe Marinelli, Anna Marolla, Francesco Giuseppe Marzella, Giuseppe Marzella, Alina Palmiotto, Maria Lucia Sigismondo, Teresa Stufano e Domenico Vero.