Sporcaccioni seriali
Complanari, provinciali e campagne piene di rifiuti in tutto il territorio giovinazzese. Ma ancora in pochi pagano
martedì 3 luglio 2018
Questa volta non ne scriviamo nel consueto spazio dei report. Questa volta lo facciamo in una normalissima pagina di cronaca, perché è di questo che si tratta: di cronaca.
Cronaca perché siamo di fronte a reati ambientali, niente più e niente meno. Ci riferiamo allo sport più praticato a Giovinazzo (e non solo) da quando è entrato in vigore il servizio di porta a porta: il lancio del sacchetto su complanari, strade cantonali, statali, provinciali e nelle campagna.
Da contrada Pappalettere fino a San Pietro Pago, dalla proviniciale che collega a Bitonto a quella che porta a Terlizzi (in foto la situazione dopo il cavalcaferrovia di via Daconto) il ciglio della carraggiata è invaso da immondizia di ogni tipo.
Giovinazzo fa il 70% di differenziata, ma gli sporcaccioni seriali se ne infischiano, non hanno l'abitudine di farlo e non vogliono "prendersi il fastidio". Più facile abbandonare un sacchetto ricolmo di spazzatura lungo le arterie che portano in città. Più comodo per loro, s'intende, beccati una volta su cento, nonostante la continua attività della Polizia Locale. Lo fanno e basta, lo fanno sempre.
Siamo certi che non leggeranno questo articolo (molti fanno fatica a leggere l'etichetta delle maglie che indossano, figurarsi un giornale) e se lo faranno sghignazzeranno sentendosi migliori, più furbi, quelli che la fanno sempre franca. Almeno fino a quando qualcuno non li multerà pesantemente arrivando anche alla denucia penale (oggi ci sono gli estremi per farlo). Allora, solo allora, la paura potrebbe fermarli.
Ci sentiamo impotenti, come operatori dell'informazione locale, davanti ad un fenomeno dilagante, che frustra noi, la brava gente che fa tutto secondo le regole (la maggior parte dei giovinazzesi), gli amministratori che provano a lanciare turisticamente questa cittadina e le associazioni che cercano di renderla attraente per tutta la stagione estiva.
Abbiamo bisogno di sapere che vengono puniti, che passeranno "un brutto quarto d'ora" come si usa dire dalle nostre parti, concedendo una simbolica rivincita al resto dei residenti, nella cinta urbana ed in agro, umiliati davanti a questo continuo sberleffo.
I Comuni come Giovinazzo hanno sempre bisogno di ossigeno per le proprie casse e l'indicazione che noi ci permettiamo di dare da queste pagine è quella di colpire nelle tasche questi soggetti, giovani o anziani che essi siano, sforzandoci di investire (in parte è stato fatto, ma c'è tantissimo da fare ancora) in tecnologia che li inchiodi alle loro responsabilità. Enteranno così danari freschi per i bisogni della brava gente di cui sopra, che sarà in parte risarcita.
Chiediamo agli amministratori di non voltare le spalle alla pressante richiesta che viene dalla cittadinanza, che nel nostro caso ha le sembianze dei lettori: multateli e ridate dignità ad un territorio (soprattutto quello agricolo) che necessità di attenzione.
È durissima, ma ci si deve provare, costi anche l'impiego fisso di una squadra ad hoc.
Siamo stanchi di girare per scattare foto per i nostri report e vogliamo ogni tanto dare risposte positive alla gente che ci segue. Glielo dobbiamo, ve lo dobbiamo.
Infine un messaggio ai lettori stessi che a volte commentano i nostri articoli come se fosse una gara ad attirare l'attenzione del nostro network sulla loro zona, interessata da questi fenomeni che è giusto definire criminosi. Abbiamo chiara la situazione, ma abbiamo anche bisogno che voi aiutiate forze dell'ordine, Polizia Locale e Amministrazione, segnalando, filmando, denunciando. Dietro una tastiera siamo tutti bravi. Impariamo a metterci la faccia.
Cronaca perché siamo di fronte a reati ambientali, niente più e niente meno. Ci riferiamo allo sport più praticato a Giovinazzo (e non solo) da quando è entrato in vigore il servizio di porta a porta: il lancio del sacchetto su complanari, strade cantonali, statali, provinciali e nelle campagna.
Da contrada Pappalettere fino a San Pietro Pago, dalla proviniciale che collega a Bitonto a quella che porta a Terlizzi (in foto la situazione dopo il cavalcaferrovia di via Daconto) il ciglio della carraggiata è invaso da immondizia di ogni tipo.
Giovinazzo fa il 70% di differenziata, ma gli sporcaccioni seriali se ne infischiano, non hanno l'abitudine di farlo e non vogliono "prendersi il fastidio". Più facile abbandonare un sacchetto ricolmo di spazzatura lungo le arterie che portano in città. Più comodo per loro, s'intende, beccati una volta su cento, nonostante la continua attività della Polizia Locale. Lo fanno e basta, lo fanno sempre.
Siamo certi che non leggeranno questo articolo (molti fanno fatica a leggere l'etichetta delle maglie che indossano, figurarsi un giornale) e se lo faranno sghignazzeranno sentendosi migliori, più furbi, quelli che la fanno sempre franca. Almeno fino a quando qualcuno non li multerà pesantemente arrivando anche alla denucia penale (oggi ci sono gli estremi per farlo). Allora, solo allora, la paura potrebbe fermarli.
Ci sentiamo impotenti, come operatori dell'informazione locale, davanti ad un fenomeno dilagante, che frustra noi, la brava gente che fa tutto secondo le regole (la maggior parte dei giovinazzesi), gli amministratori che provano a lanciare turisticamente questa cittadina e le associazioni che cercano di renderla attraente per tutta la stagione estiva.
Abbiamo bisogno di sapere che vengono puniti, che passeranno "un brutto quarto d'ora" come si usa dire dalle nostre parti, concedendo una simbolica rivincita al resto dei residenti, nella cinta urbana ed in agro, umiliati davanti a questo continuo sberleffo.
I Comuni come Giovinazzo hanno sempre bisogno di ossigeno per le proprie casse e l'indicazione che noi ci permettiamo di dare da queste pagine è quella di colpire nelle tasche questi soggetti, giovani o anziani che essi siano, sforzandoci di investire (in parte è stato fatto, ma c'è tantissimo da fare ancora) in tecnologia che li inchiodi alle loro responsabilità. Enteranno così danari freschi per i bisogni della brava gente di cui sopra, che sarà in parte risarcita.
Chiediamo agli amministratori di non voltare le spalle alla pressante richiesta che viene dalla cittadinanza, che nel nostro caso ha le sembianze dei lettori: multateli e ridate dignità ad un territorio (soprattutto quello agricolo) che necessità di attenzione.
È durissima, ma ci si deve provare, costi anche l'impiego fisso di una squadra ad hoc.
Siamo stanchi di girare per scattare foto per i nostri report e vogliamo ogni tanto dare risposte positive alla gente che ci segue. Glielo dobbiamo, ve lo dobbiamo.
Infine un messaggio ai lettori stessi che a volte commentano i nostri articoli come se fosse una gara ad attirare l'attenzione del nostro network sulla loro zona, interessata da questi fenomeni che è giusto definire criminosi. Abbiamo chiara la situazione, ma abbiamo anche bisogno che voi aiutiate forze dell'ordine, Polizia Locale e Amministrazione, segnalando, filmando, denunciando. Dietro una tastiera siamo tutti bravi. Impariamo a metterci la faccia.