Spazi pubblici, LED fotografa i gusti dei giovinazzesi
Un questionario per capire abitudini, richieste agli amministratori e pensieri sul futuro
mercoledì 28 novembre 2018
Vi riportiamo di seguito il comunicato integrale sul questionario sottoposto dai membri dell'Associazione LED Giovinazzo ai cittadini. Lo scopo era comprenderne abitudini e critiche in riferimento agli spazi pubblici urbani. E questo è ciò che emerso con la critica costruttiva agli amministratori per tentare di migliorare quanto già c'è in città.
Il percorso spazi continua...
Ci eravamo lasciati ad aprile, incontrando vari esponenti di Associazioni che gestiscono beni pubblici sia in paesi limitrofi, sia fuori Regione. Dopo esserci confrontati con queste realtà già avviate e consolidate (spazi polifunzionali, spazi per coworking, spazi sociali, orti urbani) per sensibilizzare la cittadinanza sull'utilità di questi luoghi da cui trarre esempio, diamo il via dunque all'ultima fase del nostro percorso: "E mò fateci spazio!".
Questa ultima tappa prevede un momento di coinvolgimento della cittadinanza caratterizzato dalla presentazione di una proposta per la città. Per realizzare questo progetto era però necessario raggiungere un primo obiettivo: grazie alla somministrazione di un questionario, abbiamo raccolto l'opinione di oltre 500 giovinazzesi in merito alla percezione sugli spazi comuni, il loro utilizzo e le loro problematiche.
Da una prima analisi dei dati riguardanti la frequentazione degli spazi pubblici, è emersa nel giovinazzese una preferenza netta per piazza Vittorio Emanuele II, col 90% degli intervistati che dichiara di andarci regolarmente. Ampia frequentazione anche per la villa comunale (51%), mentre altri spazi - come piazzette di quartiere - non superano il 30%.
Il 70%, tuttavia, ritiene insufficiente la quantità di spazi pubblici: infatti l'84% pensa che Giovinazzo disponga di potenziali aree abbandonate meritevoli di riqualificazione. Inoltre si è chiesto agli intervistati di indicare le maggiori carenze degli spazi frequentati: sui diversi problemi comunemente percepiti, svettano il degrado (49%) e la scarsa identità o presenza di servizi (46%).
Apprezzabile anche l'accento posto sulla tematica sicurezza (36%). A fronte di queste criticità ed assenze, emerge una richiesta di miglioramento di tali spazi sia attraverso il recupero di quelli già esistenti e abbandonati con interventi di ristrutturazione e riqualificazione (64%), sia mediante l'implementazione di nuovi servizi e attività (61%). Nello specifico, le aree di riqualificazione individuate dagli intervistati sono prevalentemente due: il 17% propende per l'ex mattatoio comunale, mentre il 21% (un quinto del campione) per l'ex carcere. Per entrambi i luoghi, il 65% propone una loro rivalutazione in chiave socio-culturale (teatro, cinema, area concerti, …).
Alla luce di questi ultimi dati ci preme evidenziare come questi siano in contraddizione con l'operato e quanto messo in pratica dall'attuale Amministrazione comunale. Se da una parte ci sono i cittadini che esprimono una netta preferenza per recuperare spazi pubblici già esistenti per fini socio-culturali, dall'altra riscontriamo la scelta politica di alienare beni di proprietà comunale come l'ex carcere e l'ex macello. Saremmo curiosi di capire come sia possibile che un'Amministrazione preferisca svendere a privati spazi appartenenti alla collettività (persino di interesse storico), anziché fondare le sue scelte sulle esigenze dei cittadini, mai coinvolti nella fase di programmazione.
Di fatto non ci spieghiamo come sia possibile tutto ciò nonostante le numerose realtà virtuose, anche geograficamente a noi molto vicine, che di questi spazi ne fanno un esempio di efficienza e collettività. Per questo motivo, considerata la sospensione del procedimento di alienazione da parte del segretario generale e ribadendo il bisogno di reclamare spazi pubblici che siano a disposizione di tutti, chiediamo all'Amministrazione di rivedere la propria posizione confrontandosi con la comunità e le sue necessità. Seguiteci sui nostri canali social per aggiornamenti sui prossimi passi
Il percorso spazi continua...
Ci eravamo lasciati ad aprile, incontrando vari esponenti di Associazioni che gestiscono beni pubblici sia in paesi limitrofi, sia fuori Regione. Dopo esserci confrontati con queste realtà già avviate e consolidate (spazi polifunzionali, spazi per coworking, spazi sociali, orti urbani) per sensibilizzare la cittadinanza sull'utilità di questi luoghi da cui trarre esempio, diamo il via dunque all'ultima fase del nostro percorso: "E mò fateci spazio!".
Questa ultima tappa prevede un momento di coinvolgimento della cittadinanza caratterizzato dalla presentazione di una proposta per la città. Per realizzare questo progetto era però necessario raggiungere un primo obiettivo: grazie alla somministrazione di un questionario, abbiamo raccolto l'opinione di oltre 500 giovinazzesi in merito alla percezione sugli spazi comuni, il loro utilizzo e le loro problematiche.
Da una prima analisi dei dati riguardanti la frequentazione degli spazi pubblici, è emersa nel giovinazzese una preferenza netta per piazza Vittorio Emanuele II, col 90% degli intervistati che dichiara di andarci regolarmente. Ampia frequentazione anche per la villa comunale (51%), mentre altri spazi - come piazzette di quartiere - non superano il 30%.
Il 70%, tuttavia, ritiene insufficiente la quantità di spazi pubblici: infatti l'84% pensa che Giovinazzo disponga di potenziali aree abbandonate meritevoli di riqualificazione. Inoltre si è chiesto agli intervistati di indicare le maggiori carenze degli spazi frequentati: sui diversi problemi comunemente percepiti, svettano il degrado (49%) e la scarsa identità o presenza di servizi (46%).
Apprezzabile anche l'accento posto sulla tematica sicurezza (36%). A fronte di queste criticità ed assenze, emerge una richiesta di miglioramento di tali spazi sia attraverso il recupero di quelli già esistenti e abbandonati con interventi di ristrutturazione e riqualificazione (64%), sia mediante l'implementazione di nuovi servizi e attività (61%). Nello specifico, le aree di riqualificazione individuate dagli intervistati sono prevalentemente due: il 17% propende per l'ex mattatoio comunale, mentre il 21% (un quinto del campione) per l'ex carcere. Per entrambi i luoghi, il 65% propone una loro rivalutazione in chiave socio-culturale (teatro, cinema, area concerti, …).
Alla luce di questi ultimi dati ci preme evidenziare come questi siano in contraddizione con l'operato e quanto messo in pratica dall'attuale Amministrazione comunale. Se da una parte ci sono i cittadini che esprimono una netta preferenza per recuperare spazi pubblici già esistenti per fini socio-culturali, dall'altra riscontriamo la scelta politica di alienare beni di proprietà comunale come l'ex carcere e l'ex macello. Saremmo curiosi di capire come sia possibile che un'Amministrazione preferisca svendere a privati spazi appartenenti alla collettività (persino di interesse storico), anziché fondare le sue scelte sulle esigenze dei cittadini, mai coinvolti nella fase di programmazione.
Di fatto non ci spieghiamo come sia possibile tutto ciò nonostante le numerose realtà virtuose, anche geograficamente a noi molto vicine, che di questi spazi ne fanno un esempio di efficienza e collettività. Per questo motivo, considerata la sospensione del procedimento di alienazione da parte del segretario generale e ribadendo il bisogno di reclamare spazi pubblici che siano a disposizione di tutti, chiediamo all'Amministrazione di rivedere la propria posizione confrontandosi con la comunità e le sue necessità. Seguiteci sui nostri canali social per aggiornamenti sui prossimi passi