SpaccaBari, consensi per l'omaggio di Alessandro Cavaliere a Giovinazzo

Il suo presepe incastonato nella cornice di Cala Porto ha attirato migliaia di visitatori

martedì 8 gennaio 2019 13.24
A cura di Gianluca Battista
Si chiuderà eccezionalmente questo pomeriggio, 8 gennaio, la mostra di presepi SpaccaBari, giunta alla sua XIII edizione e che si svolge nel Fortino Sant'Antonio, cuore del borgo antico barese.

In esposizione Natività che hanno di fatto immortalato scorci, angoli e centri storici della ex provincia barese e del capoluogo, attirando migliaia di visitatori da ogni regione italiana durante le festività natalizie.

Tra queste opere, c'è un omaggio bellissimo a Giovinazzo di Alessandro Cavaliere, animo partenopeo e cuore pugliese, che ha incastonato la sua Natività in Cala Porto. Le statuine sono state realizzate in terracotta, dipinte a mano singolarmente, mentre gli scenari suggestivi sono stati realizzati con legno e sughero. Il tutto è racchiuso in un'urna, in realtà una sorta di campana vecchia maniera per ospitare riproduzioni di Santi. Un borgo marinaro si anima, salutando l'avvento del Salvatore, ed i personaggi sono gente del popolo, perché Lui non può non arrivare tra i più semplici.

Alessandro Cavaliere, come gli è già capitato spesso in passato, si è trasformato inconsapevolmente in un potente mezzo di diffusione dell'immagine di Giovinazzo. Siamo stati testimoni, nel Fortino Sant'Antonio, della curiosità sul borgo rappresentato suscitata in visitatori che la nostra cittadina non la conoscevano affatto.

La rassegna, voluta dall'omonima associazione culturale, rappresenta da più di un decennio una convincente risposta barese a chi pensa che il presepe sia superato, qualcosa che appartiene al passato, a vecchie usanze. In esso, invece, come abbiamo più volte ribadito anche da queste pagine, per esempio pensando all'Aiap o a Saverio Amorisco, si tramanda non solo la tradizione, ma si testimonia visivamente il rinnovarsi perpetuo di una fede.

Ad Alessandro ed a quelli come lui, l'augurio di continuare ad essere presidio di cultura e di devozione.