Sollecito risponde in Consiglio comunale al distacco di Noi per Giovinazzo
Il sindaco: «Non cederò a crisi. Si rispetti mandato elettori e patto di coalizione»
giovedì 31 ottobre 2024
Ieri sera, 30 ottobre, si è riunito il Consiglio comunale di Giovinazzo ed è stata quella l'occasione per un rendez vous tra il sindaco Michele Sollecito ed il presidente dell'assise, Francesco Cervone, il cui gruppo Noi per Giovinazzo ha deciso di fuoriuscire della maggioranza.
Il primo cittadino, dopo aver fatto gli auguri al consigliere Gianni Camporeale del Partito Democratico per l'elezione, ha ripercorso le ragioni della sua candidatura, con la volontà di mettere al centro del programma temi metropolitani, ma anche temi cittadini, quali la valorizzazione dell'IVE, il Consorzio ASI ed il dimensionamento del Liceo "Spinelli".
«Potevo far finta di nulla - ha detto Sollecito - ma ho voluto chiarire tutto in questa assise. Bisognerebbe innanzitutto fare delle riflessioni sul civismo, che fuori da Giovinazzo non ha premiato. Sono state premiate le persone che avevano una visione, ma i candidati che avevano accumulato più voti ponderati. Esattamente l'opposto della politica rappresentativa, ma tant'è questa è la legge che ci è stata imposta. Però si gioca con le regole del gioco».
Sin qui il passaggio sulle elezioni in generale, poi le questioni cittadine e della sua maggioranza: «Guicciardini - ha detto - considerava l'ambizione una virtù, quando però quando è supportata da valori. La mia azione è però tornata utile a fare una verifica di maggioranza, perché i conti non tornavano sia dentro sia fuori dal paese. Alcuni gruppi della mia maggioranza, tra questi Sud al Centro (oggi Gruppo Misto, facente capo all'assessore Alfonso Arbore) in cui lo stesso gruppo ha dichiarato appoggio incondizionato all'amico Sollecito ed infatti sono qui i consiglieri Sciancalepore e Noviello a testimoniarlo. Non è andato bene invece l'incontro col gruppo "Noi" che ha deciso di intraprendere un percorso autonomo. Ho ritenuto quindi in questa sede precisare alcune questioni per trasparenza verso i cittadini.
Avrei diritto ad avere delle specificazioni: il gruppo "Noi" - ha spiegato Sollecito - si è lamentato con parole generiche della cantierizzazione selvaggia della città. Non posso replicare perché francamente mi sembra oscuro il messaggio, come "cattiva gestione dell'estate giovinazzese". Anche in questo caso - ha sottolineato Sollecito - non capisco se si riferisce agli eventi, alla qualità degli stessi, al traffico.
L'unico punto di critica che mi è chiaro è la mancata apertura dell'infopoint, ma chi è in maggioranza sa che con la Soprintendenza abbiamo superato molti passaggi per i lavori per avere un Infopoint stabile a Giovinazzo. Quanto alle "occupazioni indecorose della piazza", l'unica a mia conoscenza è quella di una bancarella che fa folklore da diversi anni. Ci impegneremo affinché questa "occupazione indecorosa" torni ad essere oggetto del nostro dibattito quotidiano. Non credo giustifichi il comunicato.
Poi - ha continuato ancora il sindaco - sui Lavori Pubblici: il PalaPalmiotto è stato costruito nel 1974 ed ha avuto alcuni interventi sul campo da gioco ad inizio 2000. Il Campo Sportivo è stato ultimato nel 1967 ed ha avuto interventi effimeri tra il 2011 ed il 2017. La Casa di Riposo è degli anni '70, ben prima della legge del 1974 sulla classificazione sismica del nostro territorio. Questo per far capire quanto sia complicato mettere mano dopo 50 anni a strutture obsolete.
Gli imprevisti sono dietro l'angolo e chi è in maggioranza ne soffre, ma si fidano di tecnici ed imprese. Per nemesi involontaria, i complimenti per la città viva, li ho avuti - ha ironizzato Sollecito con Cervone - proprio dai partecipanti alla Regata dei Gonfaloni (organizzata dalla stessa famiglia Cervone). Vorrei quindi fare una traduzione dal politichese sulla "partecipazione alla vita attiva della città". Nella verifica, traduco la perifrasi dal politichese, il gruppo "Noi" ha chiesto un assessorato, ma io non posso dare più assessorati di quelli consentiti per accontentare un gruppo a scapito di altri.
Non cederò - è stata la dichiarazione di intenti del sindaco - ad una crisi nel bel mezzo del mandato. E poi non c'è stata un richiesta ben precisa sulla rimozione di un assessore, solo la richiesta di un assessorato al quale io ho risposto in modo negativo. Due, tre giorni dopo è stato pubblicato il comunicato. Ditemi voi se questo è decoroso - è stato l'attacco del primo cittadino - Questo è quello che è successo. Io poi posso avere muse benevole e detrattori maligni, momenti di collera e mesi di distensione, ma di sicuro non trascuro il valore di quanto abbiamo realizzato, presidente, che di gran lunga sorpassa l'amarezza che ho provato nel leggere il vostro comunicato. Potevate scegliere tra l'incoerenza e la prudenza: avete scelto l'incoerenza ed avrete la nostra prudenza che si materializzerà in una richiesta: che il gruppo "Noi per Giovinazzo" rientri nella maggioranza che gli elettori hanno premiato due anni fa, che si rispetti il patto di coalizione sino alla fine come vuole la serietà e la sacralità della buona politica. Non si può essere critici ed afasici come successo finora - ha concluso Sollecito -: non ci sono "yes man", si può essere costruttivi e critici all'interno della maggioranza. Con una metafora: negli edifici in stile gotico ci sono pilastri, per sorreggere peso della volta, e si può essere contrafforte, contribuendo a sorreggere quel peso dall'esterno. Io chiedo al presidente ed al gruppo "Noi" di essere pilastri anziché contrafforti, perché il peso di cui ci siamo caricati abbiamo scelto di sorreggerlo insieme. Da esser pilastri non si può diventare contrafforti. Sciogliamo il grumo duro dell'incontro-scontro e vi chiedo di abbandonare questo repentino cambio di valutazione sul nostro operato, una metanoia inaspettata».
Sollecito si è quindi rivolto al presidente Cervone direttamente: «Se il Consiglio comunale è al primo posto degli organi comunali, non vi è dubbio che il suo presidente goda di una posizione di prestigio che gli viene conferito proprio da questa carica super partes. Non è decoroso - ha rimarcato scuro in volto Sollecito - metterla in gioco che le è stata conferita dalla maggioranza. E seppure le è stata conferita dalla sola maggioranza, non può esser messa in discussione proprio solo nei confronti della maggioranza. La richiesta di assessorato non poteva essere controbilanciata con una carica super partes. E questo lo voglio dire per spazzar via ogni dubbio sul mio operato», è stata la chiosa.
Il primo cittadino, dopo aver fatto gli auguri al consigliere Gianni Camporeale del Partito Democratico per l'elezione, ha ripercorso le ragioni della sua candidatura, con la volontà di mettere al centro del programma temi metropolitani, ma anche temi cittadini, quali la valorizzazione dell'IVE, il Consorzio ASI ed il dimensionamento del Liceo "Spinelli".
«Potevo far finta di nulla - ha detto Sollecito - ma ho voluto chiarire tutto in questa assise. Bisognerebbe innanzitutto fare delle riflessioni sul civismo, che fuori da Giovinazzo non ha premiato. Sono state premiate le persone che avevano una visione, ma i candidati che avevano accumulato più voti ponderati. Esattamente l'opposto della politica rappresentativa, ma tant'è questa è la legge che ci è stata imposta. Però si gioca con le regole del gioco».
Sin qui il passaggio sulle elezioni in generale, poi le questioni cittadine e della sua maggioranza: «Guicciardini - ha detto - considerava l'ambizione una virtù, quando però quando è supportata da valori. La mia azione è però tornata utile a fare una verifica di maggioranza, perché i conti non tornavano sia dentro sia fuori dal paese. Alcuni gruppi della mia maggioranza, tra questi Sud al Centro (oggi Gruppo Misto, facente capo all'assessore Alfonso Arbore) in cui lo stesso gruppo ha dichiarato appoggio incondizionato all'amico Sollecito ed infatti sono qui i consiglieri Sciancalepore e Noviello a testimoniarlo. Non è andato bene invece l'incontro col gruppo "Noi" che ha deciso di intraprendere un percorso autonomo. Ho ritenuto quindi in questa sede precisare alcune questioni per trasparenza verso i cittadini.
Avrei diritto ad avere delle specificazioni: il gruppo "Noi" - ha spiegato Sollecito - si è lamentato con parole generiche della cantierizzazione selvaggia della città. Non posso replicare perché francamente mi sembra oscuro il messaggio, come "cattiva gestione dell'estate giovinazzese". Anche in questo caso - ha sottolineato Sollecito - non capisco se si riferisce agli eventi, alla qualità degli stessi, al traffico.
L'unico punto di critica che mi è chiaro è la mancata apertura dell'infopoint, ma chi è in maggioranza sa che con la Soprintendenza abbiamo superato molti passaggi per i lavori per avere un Infopoint stabile a Giovinazzo. Quanto alle "occupazioni indecorose della piazza", l'unica a mia conoscenza è quella di una bancarella che fa folklore da diversi anni. Ci impegneremo affinché questa "occupazione indecorosa" torni ad essere oggetto del nostro dibattito quotidiano. Non credo giustifichi il comunicato.
Poi - ha continuato ancora il sindaco - sui Lavori Pubblici: il PalaPalmiotto è stato costruito nel 1974 ed ha avuto alcuni interventi sul campo da gioco ad inizio 2000. Il Campo Sportivo è stato ultimato nel 1967 ed ha avuto interventi effimeri tra il 2011 ed il 2017. La Casa di Riposo è degli anni '70, ben prima della legge del 1974 sulla classificazione sismica del nostro territorio. Questo per far capire quanto sia complicato mettere mano dopo 50 anni a strutture obsolete.
Gli imprevisti sono dietro l'angolo e chi è in maggioranza ne soffre, ma si fidano di tecnici ed imprese. Per nemesi involontaria, i complimenti per la città viva, li ho avuti - ha ironizzato Sollecito con Cervone - proprio dai partecipanti alla Regata dei Gonfaloni (organizzata dalla stessa famiglia Cervone). Vorrei quindi fare una traduzione dal politichese sulla "partecipazione alla vita attiva della città". Nella verifica, traduco la perifrasi dal politichese, il gruppo "Noi" ha chiesto un assessorato, ma io non posso dare più assessorati di quelli consentiti per accontentare un gruppo a scapito di altri.
Non cederò - è stata la dichiarazione di intenti del sindaco - ad una crisi nel bel mezzo del mandato. E poi non c'è stata un richiesta ben precisa sulla rimozione di un assessore, solo la richiesta di un assessorato al quale io ho risposto in modo negativo. Due, tre giorni dopo è stato pubblicato il comunicato. Ditemi voi se questo è decoroso - è stato l'attacco del primo cittadino - Questo è quello che è successo. Io poi posso avere muse benevole e detrattori maligni, momenti di collera e mesi di distensione, ma di sicuro non trascuro il valore di quanto abbiamo realizzato, presidente, che di gran lunga sorpassa l'amarezza che ho provato nel leggere il vostro comunicato. Potevate scegliere tra l'incoerenza e la prudenza: avete scelto l'incoerenza ed avrete la nostra prudenza che si materializzerà in una richiesta: che il gruppo "Noi per Giovinazzo" rientri nella maggioranza che gli elettori hanno premiato due anni fa, che si rispetti il patto di coalizione sino alla fine come vuole la serietà e la sacralità della buona politica. Non si può essere critici ed afasici come successo finora - ha concluso Sollecito -: non ci sono "yes man", si può essere costruttivi e critici all'interno della maggioranza. Con una metafora: negli edifici in stile gotico ci sono pilastri, per sorreggere peso della volta, e si può essere contrafforte, contribuendo a sorreggere quel peso dall'esterno. Io chiedo al presidente ed al gruppo "Noi" di essere pilastri anziché contrafforti, perché il peso di cui ci siamo caricati abbiamo scelto di sorreggerlo insieme. Da esser pilastri non si può diventare contrafforti. Sciogliamo il grumo duro dell'incontro-scontro e vi chiedo di abbandonare questo repentino cambio di valutazione sul nostro operato, una metanoia inaspettata».
Sollecito si è quindi rivolto al presidente Cervone direttamente: «Se il Consiglio comunale è al primo posto degli organi comunali, non vi è dubbio che il suo presidente goda di una posizione di prestigio che gli viene conferito proprio da questa carica super partes. Non è decoroso - ha rimarcato scuro in volto Sollecito - metterla in gioco che le è stata conferita dalla maggioranza. E seppure le è stata conferita dalla sola maggioranza, non può esser messa in discussione proprio solo nei confronti della maggioranza. La richiesta di assessorato non poteva essere controbilanciata con una carica super partes. E questo lo voglio dire per spazzar via ogni dubbio sul mio operato», è stata la chiosa.