Sollecito alla città: «La nostra avventura partita da lontano»
Ieri sera la presentazione del candidato sindaco sostenuto da otto liste
domenica 6 marzo 2022
10.18
«La nostra avventura è partita da lontano, da una riunione del 7 febbraio 2010».
Michele Sollecito, candidato sindaco di otto liste, si è presentato ieri sera alla città, con un evento in sala San Felice alla presenza dei rappresentanti dei movimenti civici che lo sosterranno. Per lui è giunto a Giovinazzo Rocco De Franchi, fondatore della lista "Con" di Michele Emiliano, al fianco di Teresa Di Scioscia, a testimoniare una vicinanza del Governatore all'attuale numero 2 a Palazzo di Città. Se non è una investitura, ci somiglia molto. Nella serata si sono susseguiti gli interventi di conferma dell'appoggio incondizionato a Sollecito di Gaetano Spanò per Città del Sole, Francesco Cervone per Noi per Giovinazzo, Vito Fanelli per Progettiamo il domani per Giovinazzo, di Ruggero Iannone per Forza Giovinazzo, Marianna Paladino per Iniziativa Democratica, Antonella Carlucci per la civica SMS ed Alfonso Arbore per Terre di Giovinazzo e Sud al Centro.
L'INTERVENTO
«La politica è tornata centrale dopo l'antipolitica - ha evidenziato il ricercatore universitario, attualmente vicesindaco della Giunta Depalma e assessore alla Politiche Educative e Sociali -. La concorrenza tra le proposte politiche è uno stimolo», ha ricordato parlando di possibili nuovi avversari in vista delle elezioni comunali e si è detto soddisfatto per uno stimolante dibattito interno.
Nel suo cantiere per il programma 2022-2027, Sollecito ha rimarcato quanto un ruolo decisivo, dopo la pandemia, lo ricopra la coesione sociale che «non è aiuto per sopperire alle mancanze, ma aiutare tutti per essere nelle migliori condizioni». Il welfare dunque non come sussidio fine a se stesso, ma sistema inclusivo che faccia progredire una intera comunità. E non poteva non iniziare da un settore che lo ha visto amministratore per dieci lunghi anni, Sollecito, convinto che la sua sia una coalizione che potrà intercettare istanze di una parte consistente dell'elettorato. Il sociale, quindi, non come clientelismo, come accaduto in passato, ma come miglioramento dei servizi per la gente di Giovinazzo
«Siamo liberali, moderati, popolari - ha detto il candidato sindaco di forte ispirazione e formazione cattolica - ed avvieremo tavoli di confronto affinché le nostre idee collimino con quelle della città, per disegnare una visione del futuro che sia il più possibile condivisa».
Michele Sollecito ha altresì ricordato le scommesse e gli obiettivi urbanistici del futuro, che però coincidono con un indirizzo già in buona parte dato dall'esecutivo uscente: si guarda al nuovo Piano Urbanistico Generale, alla possibilità di espansione dell'ASI solo attraverso garanzie per una seria infrastrutturazione e si pensa ad una espansione bilanciata e non disordinata, fuori da quella che è l'attuale realtà demografica giovinazzese.
«La vera ricchezza è la infrastrutturazione che stimola la creatività e quindi il progresso», è stata la summa su questo argomento, non senza un passaggio sul V Piano Sociale di Zona in fase di approvazione.
Uno dei passaggi più applauditi dal pubblico in sala è stato quello sul tessuto sociale giovinazzese: «il nostro è un tessuto sano e di questo dobbiamo esserne tutti orgogliosi», ha rimarcato, facendo riferimento alle imprese che a Giovinazzo non soffrono il problema dell'oppressione della malavita organizzata che invece patiscono altrove, anche in centri viciniori.
Quanto a Tommaso Depalma, Sollecito ha ricordato come la sua visione nel 2011-2012 ha insegnato che «a Giovinazzo si poteva osare di più, non per qualifiche - è la stoccata ad una borghesia imbolsita, un po' apatica e tremendamente conservatrice nei fatti, che spesso ha frenato la crescita della città -, non per culture politiche» e si è detto grato per gli insegnamenti di questi anni insieme. «Lui è imbattuto ed ha insegnato a tutti come buttare il cuore dietro l'ostacolo», ha detto Sollecito che spera di poter eguagliare la sua longevità amministrativa. «E di questo non si danno pace - ha invece detto riferendosi ai suoi avversari -. Ad un mastino non gli devi andare a mordere le caviglie, non devi costruirgli attorno un pressing, perché è peggio».
IL PASSAGGIO DI TESTIMONE
Tommaso Depalma lo ha ringraziato, ricordando come Sollecito non è «la mia carta copiativa sbiadita. Michele vale ed io lo avevo capito molto prima di tanti altri». E sul finire ha anche aggiunto come il nuovo candidato alla poltrona da lui ricoperta sia stato il collante dell'intera coalizione, l'uomo ovunque, spesso regista silenzioso e competente: «Potevo andare negli altri Enti - ha ricordato Depalma - perché in Comune sapevo che avevo lui».
Importante il passaggio del sindaco uscente su alcuni nuovi frammenti della coalizione che si è allargata anche a soggetti politici cinque anni fa contrapposti e che invece oggi sostengono Michele Sollecito «perché - ha detto Depalma - ci siamo fatti capire oltre gli steccati ideologici, senza odiare, senza presunzione di essere quelli migliori. Mi auguro che nella prossima consiliatura si evitino i dolori delle denunce. Ringrazio anche chi ha fatto una parte del percorso con noi e poi ha preso le distanze. Io non mi candido - ha confermato - ed invece invito a candidarsi, a spendersi per il bene generale».
Ed infine, sullo slogan scelto per la campagna elettorale (Giovinazzo Futuro Presente), la conclusione: è stato scelto «perché molte questioni amministrative sono già sui tavoli».
Sollecito non è dunque un Depalma tris, ma è certamente la prosecuzione di una visione di città che, stando a chi oggi lo appoggia, sembra aver convinto una fetta consistente dalla politica cittadina. La campagna elettorale è finalmente partita.
La palla passa nel campo delle opposizioni, alla ricerca di un candidato forte per contrastare la "force tranquille" di Sollecito.
Il video completo della presentazione a questo link .
Michele Sollecito, candidato sindaco di otto liste, si è presentato ieri sera alla città, con un evento in sala San Felice alla presenza dei rappresentanti dei movimenti civici che lo sosterranno. Per lui è giunto a Giovinazzo Rocco De Franchi, fondatore della lista "Con" di Michele Emiliano, al fianco di Teresa Di Scioscia, a testimoniare una vicinanza del Governatore all'attuale numero 2 a Palazzo di Città. Se non è una investitura, ci somiglia molto. Nella serata si sono susseguiti gli interventi di conferma dell'appoggio incondizionato a Sollecito di Gaetano Spanò per Città del Sole, Francesco Cervone per Noi per Giovinazzo, Vito Fanelli per Progettiamo il domani per Giovinazzo, di Ruggero Iannone per Forza Giovinazzo, Marianna Paladino per Iniziativa Democratica, Antonella Carlucci per la civica SMS ed Alfonso Arbore per Terre di Giovinazzo e Sud al Centro.
L'INTERVENTO
«La politica è tornata centrale dopo l'antipolitica - ha evidenziato il ricercatore universitario, attualmente vicesindaco della Giunta Depalma e assessore alla Politiche Educative e Sociali -. La concorrenza tra le proposte politiche è uno stimolo», ha ricordato parlando di possibili nuovi avversari in vista delle elezioni comunali e si è detto soddisfatto per uno stimolante dibattito interno.
Nel suo cantiere per il programma 2022-2027, Sollecito ha rimarcato quanto un ruolo decisivo, dopo la pandemia, lo ricopra la coesione sociale che «non è aiuto per sopperire alle mancanze, ma aiutare tutti per essere nelle migliori condizioni». Il welfare dunque non come sussidio fine a se stesso, ma sistema inclusivo che faccia progredire una intera comunità. E non poteva non iniziare da un settore che lo ha visto amministratore per dieci lunghi anni, Sollecito, convinto che la sua sia una coalizione che potrà intercettare istanze di una parte consistente dell'elettorato. Il sociale, quindi, non come clientelismo, come accaduto in passato, ma come miglioramento dei servizi per la gente di Giovinazzo
«Siamo liberali, moderati, popolari - ha detto il candidato sindaco di forte ispirazione e formazione cattolica - ed avvieremo tavoli di confronto affinché le nostre idee collimino con quelle della città, per disegnare una visione del futuro che sia il più possibile condivisa».
Michele Sollecito ha altresì ricordato le scommesse e gli obiettivi urbanistici del futuro, che però coincidono con un indirizzo già in buona parte dato dall'esecutivo uscente: si guarda al nuovo Piano Urbanistico Generale, alla possibilità di espansione dell'ASI solo attraverso garanzie per una seria infrastrutturazione e si pensa ad una espansione bilanciata e non disordinata, fuori da quella che è l'attuale realtà demografica giovinazzese.
«La vera ricchezza è la infrastrutturazione che stimola la creatività e quindi il progresso», è stata la summa su questo argomento, non senza un passaggio sul V Piano Sociale di Zona in fase di approvazione.
Uno dei passaggi più applauditi dal pubblico in sala è stato quello sul tessuto sociale giovinazzese: «il nostro è un tessuto sano e di questo dobbiamo esserne tutti orgogliosi», ha rimarcato, facendo riferimento alle imprese che a Giovinazzo non soffrono il problema dell'oppressione della malavita organizzata che invece patiscono altrove, anche in centri viciniori.
Quanto a Tommaso Depalma, Sollecito ha ricordato come la sua visione nel 2011-2012 ha insegnato che «a Giovinazzo si poteva osare di più, non per qualifiche - è la stoccata ad una borghesia imbolsita, un po' apatica e tremendamente conservatrice nei fatti, che spesso ha frenato la crescita della città -, non per culture politiche» e si è detto grato per gli insegnamenti di questi anni insieme. «Lui è imbattuto ed ha insegnato a tutti come buttare il cuore dietro l'ostacolo», ha detto Sollecito che spera di poter eguagliare la sua longevità amministrativa. «E di questo non si danno pace - ha invece detto riferendosi ai suoi avversari -. Ad un mastino non gli devi andare a mordere le caviglie, non devi costruirgli attorno un pressing, perché è peggio».
IL PASSAGGIO DI TESTIMONE
Tommaso Depalma lo ha ringraziato, ricordando come Sollecito non è «la mia carta copiativa sbiadita. Michele vale ed io lo avevo capito molto prima di tanti altri». E sul finire ha anche aggiunto come il nuovo candidato alla poltrona da lui ricoperta sia stato il collante dell'intera coalizione, l'uomo ovunque, spesso regista silenzioso e competente: «Potevo andare negli altri Enti - ha ricordato Depalma - perché in Comune sapevo che avevo lui».
Importante il passaggio del sindaco uscente su alcuni nuovi frammenti della coalizione che si è allargata anche a soggetti politici cinque anni fa contrapposti e che invece oggi sostengono Michele Sollecito «perché - ha detto Depalma - ci siamo fatti capire oltre gli steccati ideologici, senza odiare, senza presunzione di essere quelli migliori. Mi auguro che nella prossima consiliatura si evitino i dolori delle denunce. Ringrazio anche chi ha fatto una parte del percorso con noi e poi ha preso le distanze. Io non mi candido - ha confermato - ed invece invito a candidarsi, a spendersi per il bene generale».
Ed infine, sullo slogan scelto per la campagna elettorale (Giovinazzo Futuro Presente), la conclusione: è stato scelto «perché molte questioni amministrative sono già sui tavoli».
Sollecito non è dunque un Depalma tris, ma è certamente la prosecuzione di una visione di città che, stando a chi oggi lo appoggia, sembra aver convinto una fetta consistente dalla politica cittadina. La campagna elettorale è finalmente partita.
La palla passa nel campo delle opposizioni, alla ricerca di un candidato forte per contrastare la "force tranquille" di Sollecito.
Il video completo della presentazione a questo link .