Sollecito agli elettori: «Non fatevi abbindolare, noi vi proponiamo fatti concreti»
Ieri sera il primo comizio del candidato sindaco che ha richiamato la sua formazione cattolica e centrista
sabato 18 giugno 2022
13.48
«Sentiamo parlare dal nostro competitor di progetti astratti che non sono supportati dalle modalità di attuazione. Non fatevi abbindolare, noi vi proponiamo i fatti concreti, li trovate nero su bianco nel nostro programma. L'unico programma in distribuzione».
È probabilmente questo il passaggio chiave del comizio che il candidato sindaco Michele Sollecito ha tenuto ieri sera, venerdì 17 giugno, in piazza Vittorio Emanuele II, in vista del ballottaggio di domenica 26 giugno.
Sollecito ha raccontato nuovamente la città che ha costruito con le amministrazioni passate e quella che è in fieri, grazie a fondi intercettati, nuovo PUG e soprattutto ad una visione che guarda a medio e lungo raggio per sviluppare finalmente del tutto il settore turistico (concessioni demaniali, frangiflutti davanti alla località Cappella a Levante, servizi sulle spiagge).
E sulla maglia urbana C3, cavallo di battaglia del suo competitor, Sollecito ha tenuto a ribadire che sarà completata e diverrà realtà «grazie al nuovo Piano Urbanistico Generale che stiamo completando, ma sempre con strumenti adeguati e seguendo l'evoluzione demografica» di Giovinazzo.
«Sentiamo anche parlare di etichette politiche superficiali, hanno detto che sono di destra. Etichette che mirano solo a raccogliere consensi facili - ha precisato -. State attenti, dico agli elettori, chi non ha voglia di spiegare ed approfondire le cose, nasconde l'inganno», ha rimarcato sottolineando come non sia corretto lasciarsi trascinare da populismi.
Sollecito ha altresì raccontato, in uno dei passaggi forse più convincenti del discorso, anche della sua formazione politica, attraverso la scuola ANCI, salda, che ha come riferimenti Aldo Moro, Giorgio La Pira e grandi statisti di centro, moderati, liberali e cattolici, faro per decenni del Paese. La sua dunque una provenienza chiara, senza menzogne, mentre a sinistra si sarebbero imbarcati anche frammenti di destra pur di vincere in totale incoerenza rispetto ad «un Codice etico che nessuno sventola più».
«Innamoratevi della bella politica», è stato l'invito rivolto soprattutto ai giovani (lui ha "solo" 39 anni, va ricordato), alludendo anche ad accordi sotto banco che in queste ore potrebbero maturare in vista del 26 giugno.
Il ricercatore universitario ha infine sottolineato come l'opposizione rappresentata dal suo competitor sia stata lungamente «giustizialista» ed abbia cercato di bloccare, a suo dire, la macchina amministrativa con continue denunce che hanno colpito anche tecnici molto preparati e senza interesse alcuno: «Dedichiamo questo comizio a due dipendenti comunali - ha rimarcato Sollecito con forza - che hanno servito la nostra città e sono finiti in un procedimento innescato dall'opposizione, convinta di colpire l'amministrazione. Si vince nelle urne, non con i procedimenti ed i processi inutili», è stata la sua chiosa.
È probabilmente questo il passaggio chiave del comizio che il candidato sindaco Michele Sollecito ha tenuto ieri sera, venerdì 17 giugno, in piazza Vittorio Emanuele II, in vista del ballottaggio di domenica 26 giugno.
Sollecito ha raccontato nuovamente la città che ha costruito con le amministrazioni passate e quella che è in fieri, grazie a fondi intercettati, nuovo PUG e soprattutto ad una visione che guarda a medio e lungo raggio per sviluppare finalmente del tutto il settore turistico (concessioni demaniali, frangiflutti davanti alla località Cappella a Levante, servizi sulle spiagge).
E sulla maglia urbana C3, cavallo di battaglia del suo competitor, Sollecito ha tenuto a ribadire che sarà completata e diverrà realtà «grazie al nuovo Piano Urbanistico Generale che stiamo completando, ma sempre con strumenti adeguati e seguendo l'evoluzione demografica» di Giovinazzo.
«Sentiamo anche parlare di etichette politiche superficiali, hanno detto che sono di destra. Etichette che mirano solo a raccogliere consensi facili - ha precisato -. State attenti, dico agli elettori, chi non ha voglia di spiegare ed approfondire le cose, nasconde l'inganno», ha rimarcato sottolineando come non sia corretto lasciarsi trascinare da populismi.
Sollecito ha altresì raccontato, in uno dei passaggi forse più convincenti del discorso, anche della sua formazione politica, attraverso la scuola ANCI, salda, che ha come riferimenti Aldo Moro, Giorgio La Pira e grandi statisti di centro, moderati, liberali e cattolici, faro per decenni del Paese. La sua dunque una provenienza chiara, senza menzogne, mentre a sinistra si sarebbero imbarcati anche frammenti di destra pur di vincere in totale incoerenza rispetto ad «un Codice etico che nessuno sventola più».
«Innamoratevi della bella politica», è stato l'invito rivolto soprattutto ai giovani (lui ha "solo" 39 anni, va ricordato), alludendo anche ad accordi sotto banco che in queste ore potrebbero maturare in vista del 26 giugno.
Il ricercatore universitario ha infine sottolineato come l'opposizione rappresentata dal suo competitor sia stata lungamente «giustizialista» ed abbia cercato di bloccare, a suo dire, la macchina amministrativa con continue denunce che hanno colpito anche tecnici molto preparati e senza interesse alcuno: «Dedichiamo questo comizio a due dipendenti comunali - ha rimarcato Sollecito con forza - che hanno servito la nostra città e sono finiti in un procedimento innescato dall'opposizione, convinta di colpire l'amministrazione. Si vince nelle urne, non con i procedimenti ed i processi inutili», è stata la sua chiosa.